piazza alimonda

I papi fanno oohhh


La prima novità è che il Vaticano non accetterà più d’ufficio le leggi italiane. Tipo il divorzio, per esempio. Quanti siano i divorziati in Vaticano è un mistero. Difficilmente, così, a naso, se la prenderà con l’otto per mille. In ogni caso viene da chiedersi perché il Vaticano non dovrebbe sottostare alle leggi dello Stato mentre lo stato continua a sottostare ai capricci del Vaticano. La seconda è che, a detta del pastore tedesco, esistono solo uomini e donne in natura, e null’altro. Quindi, chi non si riconosce al cento per cento in queste due categorie e non si comporta al cento per cento come si dovrebbero comportare i facenti parte di queste due categorie, non sono creature “made in dio”. Chissà, magari sono stati fatti in laboratorio. Ora, dai miee trascorsi in collegio ricordo che tutto, secondo un certo modo di vedere le cose, è fatto da dio. UN fiore? L’ha creato dio. Un lemure? L’ha creato dio. Io e te? Pure noi. Adesso salta fuori questo cruccchetto con la voce da jervolino e decide motu proprio cosa è stato fatto da dio e cosa no. Lo corregge, insomma. Tra poco magari gli darà anche dei consigli, gli spiegherà come comportarsi. E se quello non capisce, giù bacchettate sulle dita e in ginocchio sui ceci (così la prossima volta li crea più morbidi). Comunque, detta questa è subito saltato fuori il più scaltro della compagnia a dargli in qualche modo ragione. Non trattasi di un porporato o di una mente eccelsa della politica. Trattasi di un cantante. Anche se, ad onore del vero, il termine cantante è usato un po’ a sproposito. L’individuo in questione è Povia. Per chi non lo sapesse, questa creatura era andata alcuni anni fa al festival di sanremo, e ne era immediatamente uscito perché il brano che aveva portato, quello secondo il quale i bambini facevano Oohhhhhhh, non era inedito. Ora, qualunque pirla si cimenti con l’attività canora sa che non puoi andare al festival con un pezzo già eseguito. Un po’ come se un camionista bulgaro ultrassessantenne, villoso e pieno di tatuaggi, con un tarello dalle fattezze di un estintore, si iscrivesse al concorso di Miss Italia non sapendo che non poteva partecipare. Il Povia, poi, al festival ci era tornato. Con una canzone che non aveva fatto sentire a nessuno. Ci aveva provato, ma chi gli stava attorno, appena apriva bocca ed accennava il motivetto, lo zittiva. Con quella canzone aveva pure vinto il festival (e questo la dice lunga su molte cose). Il brano in oggetto si intitolava “Vorrei avere il becco”. Il titolo originale pare fosse “Vorrei essere becco”. E pare che la morosa l’abbia prontamente accontentato. E lui, un po’ stizzito, aveva cambiato titolo e testo. Poi, fortunatamente, il silenzio. Di lui si ebbero notizie solo al family day, al quale partecipò convinto e pronto ad immolarsi ai sacri valori della famiglia. Al punto che in una intervista (che ricordo benissimo) diceva che anche lui si sarebbe sposato (e presumo che oggi sia ampiamente convolato), perché credeva molto alla famiglia. Nel mentre si limitava a vivere nel peccato con la sua concubina, che aveva provveduto a mettere incinta (magari ricordo male io, me in un certo modo di vedere ed intendere la vita e le umane vicende non funzionava che prima ti sposavi, e poi trombavi e procreavi, e non viceversa?) Poi ci aveva riprovato, ma la censura rossa comunista e antiliberale l’aveva escluso. A nessuno è mai venuto in mente che avesse proposto una canzone di merda.  Ora ci torna con una canzone che, stando a quanto si sente in giro, parla di uno che era gay, e poi è guarito. E se il festival fosse quello di San Scemo, che anni fa a Torino raccoglieva il meglio, ed il peggio, della demenzialità musicale italiana, ci potrebbe anche fare il tifo per l’individuo. Non lo è. Dal punto di vista formale le due manifestazioni sono analoghe, cambia essenzialmente il fatto che qui si prendono molto sul serio. Cioè dicono cazzate abnormi e non sanno di dirle. Al punto che lui stesso ammette di essere stato gay per qualche mese e poi di essere guarito. Ora, è una canzone, e nelle canzoni ci può stare di tutto. Ci stanno grilli che parlano alle formiche, paperi che misurano la propria altezza con i papaveri. Ci stanno lepri in tuta rossa e ninfomani che telefonano al proprio amante mentre questo dice chiaramente di avere la moglie abbarbicata sulle spalle e queste continuano a menargliela. Ma sai che sono menate, che non esistono in natura. Far passare delle emerite cazzate come verità assolute, ecco mi sembra un tanti nello eccessivo. Ma tanto, ormai, viviamo in un paese dove chi dice la minchiata più grossa ha sempre ragione. Comunque secondo me è tutto un complotto. Il papa crucco, povia, le varie eminenze, sono un gruppi di anticlericali infiltrati, e che cercano di gettare nel chiesa nel ridicolo più crasso. E, accidenti, ci stanno riuscendo alla grande