Libri

Scrivimi ancora

Autore: Cecelia Ahern Anno di pubblicazione: 2005

Pag: 429 Editore: Sonzogno bestseller

voto:

Ti meriti qualcuno che ti ami con tutto il cuore, qualcuno che pensi a te costantemente, qualcuno che passi ogni minuto di ogni giorno a domandarsi che stai facendo, dove sei, con chi sei, se stai bene. Hai bisogno di qualcuno che ti possa aiutare a realizzare i tuoi sogni e qualcuno che ti tratti con rispetto, che ami tutto di te, soprattutto i tuoi difetti. Dovresti avere accanto qualcuno che ti possa rendere felice, davvero felice, spensieratamente felice. Qualcuno che avrebbe dovuto cogliere l'occasione di stare con te tanti anni fa invece di lasiarsi prendere dal panico e sentirsi troppo spaventato per tentare.

Nelle pagine del libro si susseguono una serie di mail, lettere, biglietti di auguri chattate, che raccontano 30 anni di vita dei protagonisti e quello che li circondava.

Un'idea innovativa per un romanzo che non fa pesare la mole del libro e anzi porta facilmente a girare pagina ed andare avanti con la storia.

La storia di un amore non detto, non dichiarato ma che continua per tutto l'arco della vita intricata dei due protagonisti, fino a quando le dichiarazioni di uno sembrano coincidere con quelle dell'altro.

Un mix di sentimenti e di principi sani che vanno avanti; amore e famiglia sono gli elementi dominanti e l'unione e la felicità vanno avanti segnati dalle intemperie della vita.

Da leggere, forse non consigliato a chi non ha un amore non superato alle spalle.

Maqeda

Autore: Salvo Sottile Anno pubblicazione: 2007

Pag: 287 Editore: Baldini Castoldi Dalai

Voto: /5

Conosco il volto di Salvo Sottile da quando ero poco più di una ragazzina. Vederlo, rivederlo, mi affiora alla mente i suoi servizi a un tg regionale, quello del TGS, si interessava di cronaca palermitana, di mafia, di morti ammazzati. Quando succedeva qualcosa nella sua città, lui era lì, presente.

Ora, lo si può ammirare nella redazione del TG5, giornalista affermato, poco presente nei servizi, molto da dietro una scrivania, a parlare con quel tono di voce che lo ha sempre contraddistinto.

Forse il suo libro è anche un po' autobiografico, forse anche lui ha avuto difficolta prima di trovare quella che era la sua meta e finalmente fermarsi, senza andare più alla ricerca di se stesso tra i mille personaggi che la vita ci porta ad essere.

Maqeda è un palermitano e in quanto palermitano rientra in una concezione dell'individuo che è diversa da quello del resto della nazione. P§erchè i palermitani, i siciliani, hanno una realtà che è ben diversa dal resto della nazione, quello che al nord è incomprensibile, qui, al sud, può essere giustificato.

Filippo ha la capacità di riuscire sempre in ogni cosa che cerca di fare, prima semplice fidanzato che vuole far fuggire la propria amata dalla droga, poi fotografo, poi fotografo per un giornale, poi imprenditore e ancora detenuto, pasticcere, cuoco.

Perseguitato da eventi spiacevoli, forse un pò cercati, quest'uomo riesce a gomitate ad uscire da quello che lo circonda e a prendere possesso della propria vita.

Il libro è molto scorrevole, molto piacevole. Affascinante da leggere, specie per un palermitano che magari ridere davanti a quelle espressioni corsive indicanti modi di dire, espressioni tipiche di questa terra.

Una finestra su una Palermo che tutti amano e molti, nello stesso tempo, odiano.

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

Autore: J.K Rowling Anno pubblicazione: 2000

Pag: 366 Editore: Salani

Voto: /5

Niente lotte magiche contro Voltemort questa volta, ma un passaggio di maturità dei personaggi e della storia.

Harry incontra per la prima volta il suo padrino, Sirius Black, conoscendo altri dettagli della vita dei suoi genitori, della loro morte e di quanto la realtà può essere ben diversa di quello che ci appare.

Siamo al terzo anno della scuola di magia e stregoneria, Harry inizia l'anno in maniera maldestra, dopo aver avuto un richiamo dal ministero della magia per aver utilizzato questa durante il periodo delle vacanze in un ambiente babbano.

Presi i bagagli, esce da casa per non tornarci più, è in quel momento che arriva in suo soccorso il Nottetempo, un autobus per maghi in difficoltà alto tre piani, che lo porta in una locanda in cui incontrerà il ministro della magia e in cui verrà a sapere che Sirius Black è evaso da Azkaban.

Ma Sirius Black per lui non è solo un evaso, sembra che sia un pericolo per la sua vita. Si dice che sia fuggito con l'intento di uccidere Harry, portando quindi tutti a cercare di proteggerlo nel migliore dei modi.

Questa protezione toglie però il fiato ad Harry che finisce col non sentirsi più libero, specie da quando i Dissennatori, i guardiani di Azkaban, circondano la scuola per catturare Black in una possibile apparizione.

Ma Sirius Black è davvero evaso per uccidere Harry? No, la veità è ben diversa dalla realtà.

Il libro è molto romanzato, nuovi personaggi, nuove realtà, nuove situazioni.

Gli intrighi aumentano come l'affetto per i personaggi. 

La bambina perduta

Autore: Maria Venturi Anno pubblicazione: 2005

Pag: 140 Editore: Rizzoli

Voto: /5

Ho sofferto nel leggere questo libro. Parla di una bambina di 11 anni che viene violentata dal compagno della madre senza che questa se ne accorgesse.

Quella bambina, ormai 35enne, moglie e madre non riesce a cancellare il dolore di quei gesti, le atrocità a cui era stata costretta e vive con un uomo con cui non riesce a donarsi. Fa sesso senza provare piacere, sperando sempre che quell'atto duri il meno possibile.

Un viaggio nel dolore della bimba-donna, i suoi pensieri, le sue paure, la sua fragilità, l'odio innato per la madre che non si è accorta di nulla e che non ha saputo proteggerla, il matrimonio che si frantuma giorno dopo giorno senza trovare una soluzione che lo impedisca.

Volevo abbandonare il libro per il troppo dolore che trasmetteva, il voto 1/5 non è dato dal libro illegibile ma forse dal libro fin troppo realistico che finisce col far stare male il lettore.

In alcuni particolari ho anche rivisto me stessa e forse è data anche da questa la difficoltà nel leggerlo. Un vivere nel dolore di qualcun altro il proprio dolore, per ragioni diverse, ma il dolore fa male cmq, qualsiasi sia la ragione.

Scritto con grande maestria, con trasporto, con passione. Troppo crudo nella descrizione di alcune scene, ma la mancanza di queste non avrebbero permesso al lettore di poter vivere quei momenti e quindi di entrare e vivere nel libro.

Non suggerisco il libro, non perchè non un buon libro ma perchè troppo doloroso. A volte pensare che esistano quese cose vicino a noi toglie il sorriso anche a chi ce l'ha.

Harry Potter e la camera dei segreti

Autore: J.K Rowling Anno pubblicazione: 1999

Pag: 307 Editore: Salani

Voto: /5

Il maghetto è al suo secondo anno nella scuola di magia e stregoneria ma l'inizio del nuovo anno non ha dava buone premesse.

Harry, insieme a Ron, perde il treno che li avrebbe portati a scuola; durante gli allenamenti di Quidditch viene inseguito da un Bolide che gli finisce col rompere un braccio; viene accusato più volte di essere l'erede di Serpeverde.

Una lotta continua contro i pregiudizi degli altri ragazzi della scuola che finiscono col vederlo come un nemico quando scoprono che Harry conosce il serpentese, la lingua che parlano i serpenti; collegano questo con scritte che parlano della "camera dei segreti" che viene aperta come 50 anni prima. Numerose sono le vittime collegate a questo, diversi vengono trovati pietrificati e nessuno riesce a capire perchè.

Da buon detective, insieme a Ron e ad Hermione, Harry mette insieme diversi elementi e scopre che l'ingresso della camera dei segreti è proprio il bagno di Mirtilla Malcontenta e che è proprio lei la ragazza che era stata uccisa quando fu aperta per la prima volta la camera dei segreti.

Usando il serpentese Harry riesce ad aprire un varco che lo porterà nei sotterranei della scuola e lì ci sarà l'incontro con il Basilisco, il serpende lungo 6 metri, che combatterà contro Harry istigato da Voldemort.

A soccorrerlo in aiuto arriveranno il cappello parlante e la fenice di Silente, quest'ultima lo guarirà da una ferita e poi trarrà tutti in salvo e il cappello parlande gli darà la spada, appartenuta a Grifondoro, che permette ad Harry di uccidere il Basilisco.

Ancora una volta Harry sconfigge il male, da solo.

Sono le scelte che facciamo, Harry, che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità.

Harry Potter e la pietra filosofale

Autore: J.K Rowling Anno pubblicazione: 1998

Pag: 293 Editore: Salani

Voto: /5

Ecco il primo dei 7 libri della saga di Harry Potter.

Harry viene affidato, diventato orfano, agli zii. A 11 anni, tramite una lettera, scopre di essere un mago, di esser iscritto alla più famosa scuola di magia e di esser diventato orfano perchè Voldemort, il mago più cattivo esistente, ha ucciso i suoi genitori e lui è l'unico sopravvissuto al signore oscuro, il quale, l'unico male che è riuscito a fargli, è avergli lasciato la cicatrice a forma di saetta che ha sulla fronte.

Stordito dalle verità appena scoperte, Harry abbandona [non a malincuore] gli zii e si affida ad Hagrid, il guardiacaccia della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Sul treno che lo porterà ad Hogwarts farà le prime conoscenze, quelli che poi diventeranno i suoi instancabili amici.

Arrivati ad Hogwarts, i ragazzi del primo anno, tra cui anche Harry, vengono divisi nelle 4 famiglie, classi, presenti: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero, Serpeverde. Harry farà parte dei Grifondoro, insieme a Ron e a Hermione.

Il primo libro dei 7 vede Harry protagonista dei primi contatti con il mondo della magia, impara i primi incantesimi, le pozioni, scopre chi sono i più famosi maghi della storia e ha anche, il primo incontro/scontro con Voldemort. Questo, senza forze, si serve di un professore della scuola per conquistare la pietra filosofale che serve a far diventare oro qualsiasi oggetto e a vivere in eterno. Mettendo insieme una serie di elementi Harry e i suoi amici, scoprono dove è nascosta la pietra e cercheranno di proteggerla.

Metteranno a rischio la propria vita, ma ne usciranno vincitori.

La ragazza di bube

Autore: Carlo Cassola Anno Pubblicazione: 1980

pag: 283 Edizione: RCI quotidiani, allegato a Corriere della Sera

Voto: /5

Scritto da Carlo Cassola tra il 1958-59, vince il Premio Strega nel 1960.

Il romanzo narra dell'amore nato tra Mara e Bube, due ragazzi della Val d'Elsa fortemente influenzati dallo stato politico in cui vivono. Bube è un partigiano, tornato dalla guerra come eroe e Mara, la sorella di un compagno di Bube. I due si conoscono quando Bube, prima di tornare a casa, va alla ricerca della famiglia di Sante, il compagno caduto in guerra.

Bube tornerà a casa di Mara più volte, dichiarando il suo interessse per la ragazza. Lei, invece, appena sedicenne, è solo attratta dall'avere le attenzione dei ragazzi. Si fidanzano per il sentimento di lui e la voglia di gioco di lei.

La storia diventa più fitta quando Bube porta Mara con sè a Volterra a conoscere la famiglia. La vera ragione del viaggio è però la fuga di lui da un incidente in cui si era ritrovato coinvolto insieme ad altri partigiani: la morte di un maresciallo dei carabinieri e del figlio. Durante il viaggio per Volterra, un altro evento di sangue segnerà la vita di Bube, la situazione si complica e qualche ora dopo il loro arrivo in famiglia, Bube e Mara sono costretti a scappare e a nascondersi.

E' in quel nascondiglio che Mara scopre di amare Bube. Scoprono i primi abbracci, i primi baci, la voglia di nuovi baci, di contatto, di complicità, di dichiarazioni di amore; scoprono l'amore. Da quel momento Bube apparterrà a Mara e Mara a Bube.

Sarà un amore tormentato, un amore vissuto nel dolore; Bube è costretto a nascondersi in Francia grazie al Partito e Mara rimarrà sola in attesa di tempi migliori.

La vicenda è influenzata fortemente dalle vicissitudini politiche del tempo, dalla forte presenza della politica e del pensiero comunista nella vita dei personaggi. Si spera in un momento storico migliore e nell'attesa di un'amnistia che facesse tornare Bube dalla sua Mara, questa trova lavoro in una famiglia in un paese vicino. E' lì che conosce Stefano.

Scopre in Stefano il compagno perfetto, l'amico che ti ascolta, la spalla su cui piangere: si aiutano e si confidano a vicenda. L'uno non può più fare a meno dell'altro.

Mara è confusa, non riesce a capire più i sentimenti che vivono in lei, non riesce a capire se ama ancora Bube o si scopre innamorata di Bube.

Ad aumentare lo stato confusionale è l'arrivo della notizia dell'arresto di Bube.

Mara capisce che Bube non può fare a meno di lei, che lei non può abbandonarlo proprio quando ha più bisogno. Dà il suo addio a Stefano e si trasferisce per stare il più vicino possibile a Bube nel momento del processo.

Bube viene condannato a 14 anni di reclusione.

Gli animi sono ormai spenti, vi è la delusione nelle istituzioni, nella politica. Ci si sveglia dai propri sogni; la realtà è cosa ben diversa da ciò che si spera.

Mara, in stazione, incontra per caso Stefano. Anche per lui son cambiate diverse cose, si è trasferito e si è sposato. L'uomo che aveva più volto elemosinato un suo si per una vita insieme ora è di un'altra. Lei rimane delusa, capisce che forse, quello che Stefano provava per lei non era così forte come le era detto.

Mara attenderà la fine dei 14 anni e intanto, sogna una famiglia con Bube.

Il libro è piacevole da leggere, risulta leggero ed emozionante. I forti sentimenti contrastanti, dalla voglia di cambiamento dato dal carattere storico-ambientale, alla scoperta dell'amore e al dolore dei vari drammi, portano il lettore a sentirsi partecipe della vicenda, facendo rivivere le proprie vicissitudini accanto a quelle dei personaggi.

Una storia d'amore d'altri tempi, di quelle storie fatte di rinunce, di sopportazioni, di piccole emozioni e di piccoli gesti. La propria vita messa da parte per la vita in due.

« È cattiva la gente che non ha provato dolore. Perché quando si prova il dolore, non si può più voler male a nessuno »