nuvola azzurra...

in reparto


Data: 6 novembre 2011Reparto: Oncologia-PoliclinicoVolontaria: Ciambellina Compagni d'avventura: Scodina, Briso, Panderella Non volevo scrivere la condivisione perché ho trovato quella di Briso stupenda e certe volte quando si aggiungono delle cose si finisce per rovinare la magia delle parole…però è anche vero che in quattro anni non ho mai saltato una condivisione e credo così tanto nel valore emotivo della scrittura che a distanza di 4 giorni dal turno mi trovo qui a scrivere… E’ stato un turno emozionante e molto bello, un turno in cui ho riso tanto, un turno in cui non riuscivo certe volte a parlare per le tante risate, un turno in cui sono rimasta disarmata dall’allegria e la comicità genuina dei bambini che abbiamo incontrato nel nostro percorso. Questo è magico, perché chi si trova in quel reparto ed ha così tanta vita in sé ha un qualcosa di “miracoloso” . Einstein diceva che : Ci sono due modi di vivere la tua vita. Una e' pensare che niente e' un miracolo. L'altra e' pensare che ogni cosa sia un miracolo! Io appartengo senza dubbio alla seconda categoria e ciò che mi accade in questi momenti ne è la conferma! Scusate ma io di fronte alla meraviglia di quei bambini non riesco a non sentirmi la ragazza più fortunata al mondo, perché ho il privilegio di accarezzare la sofferenza pura e farlo nel modo più bello che ci possa essere: la risata, il colore, la leggerezza e l’autenticità.  Questo per me è essere volontaria, questo per me è essere Ciambellina ed ecco perché mi arrabbio quando sento parlare dell’essere claun come un qualcosa che prescinde dall’essere Mariana o Giuseppe, Francesco, Antonio, Ambra o chiunque altro… Io sono Io e basta quando vado in ospedale, quando indosso il naso e il camice e quando non lo indosso e sono in altri contesti..Io il naso l’ho fatto indossare a ciò che c’è dentro di me, al mio spirito claun… Vabbè scusate la digressione ma ne sentivo la necessità. Non potrò mai dimenticare la ricetta buonissima che ho imparato delle “polpette al calzino”, l’espressione di un bambino quando ci ha detto che “non capiamo un lenzuolo” ,che “non capiamo una melanzana”, lo sguardo d’intesa con i miei amici claun, i discorsi stravaganti di una nonna stanca da mesi e mesi passati in reparto, le ciglia lunghe lunghe di Giovanna che contornavano i suoi occhi blu timidi ma sorridenti, le battute geniali di Briso, Panderella e Scodina, l’impotenza che ho provato di fronte a delle porte chiuse, le foto con gli amici immaginari scattate prima del turno, l’irruenza, l’allegria contagiosa e i piedi a forma di panzerotto del primo bambino che abbiamo incontrato in reparto che mi ricordava tanto quando rientri a casa tua dopo una giornata fredda e piovosa e c’è un viso amico ad aspettarti con una bevanda calda e un sorriso che ti abbraccia solo per te…. GRAZIE ai miei amici claun! Grazie a Panderella per essersi fidata di noi per il suo primo turno ad Oncologia, la fiducia è una cosa bellissima e grande… Grazie a Scodina per la dolcezza e il cuore che ci mette in tutto ciò che fa da quando la conosco Grazie a Briso per aver deciso di usare quel paracadute proprio insieme a noi durante questo turno   “Li riconosci, riconosco te come le finestre della mia città come il silenzio di chi può fidarsi e può lasciarsi andare Grazie per ogni singolo momento nostro per ogni gesto il più nascosto ogni promessa ogni parola scritta dentro una stanza che racchiude ogni certezza” Tanta granella colorata soffice e calda Ciambellina