nuvola azzurra...

riprendo in mano i colori...


E' giunto il momento di riprendere a scrivere...Ora che l'anno nuovo è iniziato, ora che mi sento più tranquilla...riprendo i colori dell'astuccio della mia vita e ricomincio a colorare... Non scrivo dal 6 novembre...in due mesi quante cose sono accadute!Novembre è stato un mese molto pesante: ho studiato per il malefico esame di Statistica, l'ultimo della mia vita universitaria, ho scritto la tesi di laurea...ho dato quello che ho potuto ai miei claun, ho fatto tutto ciò che dovevo fare...Poi è arrivato Dicembre, il mese dell'inizio del servizio civile, il mese della mia tanto desiderata Laurea...il 17 Dicembre è stato un giorno magnifico, un giorno che non dimenticherò, uno dei tanti giorni della mia vita per cui ringrazio Dio per avermi permesso di compiere questo viaggio! Ho sentito l'affetto delle persone intorno a me, ho visto le lacrime di orgoglio dei miei parenti, ho visto l'amore negli occhi di chi amo, ho sentito l'amicizia vera...ho visto cose bellissime! E poi sono stata fiera di me, fiera di quei professori in piedi per proclamarmi dottoressa..il mio sogno si è realizzato, che bello! Poi in fretta è arrivato Natale, la festa con gli amici, la fine dell'anno...tutto si è susseguito con naturalezza e gioia...la fine di un capitolo della mia vita, l'inizio di uno nuovo!!E' strano non essere più la studentessa universitaria, la vita cambia, gli impegni anche..tutto cambia intorno a noi e inevitabilmente cambiamo sempre anche noi!Lavorare è impegnativo, ti mette di fronte le vere responsabilità...se sbagli è colpa tua, se fai bene..è merito tuo. Lavorare al servizio civile non è affatto facile. Da un lato c'è lo stress fisico..ogni giorno spostarsi in posti diversi, camminare, prendere mezzi..pioggia, vento, sole..non importa...tu devi esserci per i pazienti...a qualunque costo! Ma la cosa più difficoltosa è entrare nelle case e quindi nel mondo altrui...Invadere la privacy, vedere anche ciò che non si vorrebbe...avere la realtà davanti agli occhi e non poter scappare. Vedere persone poco più adulte di te combattere con la malattia, arrampicarsi a te per mettere un passettino, essere private via via della propria autonomia, del proprio essere..ascoltarli con attenzione..aiutarli si psicologicamente ma anche fisicamente...imboccarli, accudirli..e portarsi addosso quegli occhi, quel dolore, quell'handicap...ma portarsi addosso anche quel luccichio di vita, quella speranza, quell'impulso alla vita, quella grinta e quel coraggio di essere protagonisti della propria esistenza. Torno a casa distrutta ma serena..si sono serena perchè mi sento utile. I colleghi mi piacciono, sono allegri e mi mettono buonumore!Ho legato parecchio con loro e con altri ancora di più..so che potrebbero diventare degli amici e non dei semplici compagni di lavoro... mi piace quando ci incontriamo in ufficio e ci raccontiamo, ridiamo, ci facciamo compagnia e mi piace quando mi capita il trasporto ed io e Fra' ci mettiamo a cantare mentre giriamo la città e poi qualche paziente ci offre il caffè e quel gesto ci dà la forza di continuare in allegria la giornata. Insomma è un'esperienza "coraggiosa"..ma serve per crescere e per far crescere il cuore.Frà è un grande, è la persona che mi sta facendo cambiare idea sulle persone che si chiamano "Francesco"...e poi mi ricorda tantissimo Fulvio e forse per questo che lo sento già così vicino, così amico.Domani è il compleanno del mio amorino, spero di fargli passare un giorno speciale..ho chiesto di fare il turno di mattina per poter stare con lui il pomeriggio e la sera...spero che a lui basti sempre la mia semplicità...Posso offrirgli solo me stessa, spero vada sempre bene!Io ce la metto tutta a far felice gli altri e questo rende felice anche me..semplicemente!