Creato da LaPrincipessaElisa il 27/01/2009

la felicitat

Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose....

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Il giorno più bello? Oggi.
L’ostacolo più grande? La paura.
La cosa più facile? Sbagliarsi.
L’errore più grande? Rinunciare.
La radice di tutti i mali? L’egoismo.
La distrazione migliore? Il lavoro.
La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento.
I migliori professionisti? I bambini.
Il primo bisogno? Comunicare.
La felicità più grande? Essere utili agli altri.
Il mistero più grande? La morte.
Il difetto peggiore? Il malumore.
La persona più pericolosa? Quella che mente.
Il sentimento più brutto? Il rancore.
Il regalo più bello? Il perdono.
Quello indispensabile? La famiglia.
La rotta migliore? La via giusta.
La sensazione più piacevole? La pace interiore.
L’accoglienza migliore? Il sorriso.
La miglior medicina? L’ottimismo.
La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto.
La forza più grande? La fede.
Le persone più necessarie? I sacerdoti.
La cosa più bella del mondo? L’amore.

 

 

Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene. 
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la
vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.

 

 

Gabriel G. Marquez

Post n°14 pubblicato il 06 Febbraio 2009 da LaPrincipessaElisa

 Se solo per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di pezza e mi regalasse un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, ma in definitiva penserei tutto ciò che dico. Darei valore alle cose, non per ciò che valgono, ma per ciò che significano. Dormirei poco, sognerei di più, capirei che per ogni minuto che chiudiamo gli occhi, perdiamo sessanta secondi di luce. Andrei quando gli altri si fermano, mi sveglierei mentre gli altri dormono. Ascolterei mentre gli altri parlano, e come mi godrei un buon gelato al cioccolato!
Se Dio mi facesse dono di un pezzo di vita, vestirei semplicemente, mi butterei disteso al sole, lasciando scoperto non solo il mio corpo, ma anche la mia anima. Dio mio se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio, e aspetterei che il sole uscisse. Dipingerei con un sogno di Van Gogh sulle stelle una poesia di Benedetti, e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna. Annaffierei con le mie lacrime una rosa, per sentire il dolore delle sue spine, e con le labbra la carnosa sensazione dei suoi petali... Dio mio, se io avessi un pezzo di vita... Non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente a cui voglio bene, che le voglio bene. Convincerei ogni uomo ed ogni donna che essi sono i miei preferiti, e vivrei innamorato dell'amore. Agli uomini dimostrerei quanto si sbagliano al pensare che smettono d'innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono d'innamorarsi! A un bambino darei le ali, ma lascerei che da solo imparasse a volare. Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con l'oblio.
Tante cose ho imparato da voi uomini... Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità risiede nella forma di risalire la scarpata. Ho imparato che quando un bambino appena nato stringe con il suo piccolo pugno, per prima volta, il dito del padre, lo racchiude per sempre. Ho imparato che un uomo ha diritto a guardarne un altro dall'alto solo per aiutarlo ad alzarsi. Sono tante le cose che ho potuto apprendere da voi, ma in verità a molto non avrebbero a servire, perché quando mi metterete dentro quella borsa, infelicemente starò morendo.Di' sempre ciò che senti e fai ciò che pensi. Se sapessi che oggi sarà l'ultimo giorno in cui ti vedrò dormire, ti abbraccerei forte e pregherei il Signore affinché possa essere il guardiano della tua anima. Se sapessi che questa è l'ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti bacerei, e ti richiamerei per dartene ancora.
Se sapessi che questa è l'ultima volta che ascolterò la tua voce, registrerei ogni tua parola per poter riascoltarla una ed un'altra volta all'infinito. Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti in cui ti vedo ti direi "ti amo" senza assumere, scioccamente, che lo sai di già. Sempre c'è un domani e la vita ci da un'altra opportunità per fare bene le cose, ma se sbaglio e oggi è tutto ciò che mi resta, mi piacerebbe dirti che ti voglio bene, e che mai ti dimenticherò.
Il domani non è assicurato a nessuno, giovane o vecchio.
Oggi può essere l'ultimo giorno che vedi coloro che ami. Perciò non aspettare più, fallo oggi, perché se il domani non dovesse mai arrivare, sicuramente lamenterai il giorno che non hai preso tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio, e che sarai stato troppo occupato per concedere un ultimo desiderio.


Mantieni coloro che ami vicini a te, di loro all'orecchio quanto ne hai bisogno, amali e trattali bene, prenditi tempo per dirgli "mi dispiace", "perdonami", "per piacere", "grazie", e tutte le parole d'amore che conosci.
Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti. Chiedi al Signore la forza e la saggezza per saperli esprimere; e dimostra ai tuoi amici quanto t'importano.


 
 
 

Amore nella storia

Post n°13 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da LaPrincipessaElisa

da Enrico VIII a Anna Bolena


Riflettendo sul contenuto delle vostre lettere, mi sono procurato una grande agonia; non sapendo come interpretarle, se a mio svantaggio, come si può vedere in alcune righe, o a mio vantaggio in altre.
Vi scongiuro con tutto il mio cuore di Lasciarmi conoscere appieno le vostre intenzioni sul nostro amore; la necessità mi costringe a pietire da voi una risposta, essendo stato colpito da più di un anno dal dardo dell'amore, e non sapendo se ho fallito oppure ho trovato un posto nel vostro cuore e nei vostri affetti, il che mi ha certamente trattenuto per un periodo dal chiamarvi mia amante, dal momento che se VOI mi amate solo di un amore comune questo termine non vi si addice, visto che rappresenta una posizione eccezionale; ma se vi piace assolvere al dovere di una vera, leale amante e amica, e darvi anima e corpo a me, che sono stato, e sempre sarò, il vostro servitore leale (se il vostro rigore non me lo impedirà), vi prometto che non solo il nome vi sarà dovuto, ma anche che vi prenderò come mia unica amante, allontanando tutte le altre salvo voi stessa dal mio cuore e dalla mia mente, che servirà voi sola; vi prego di dare una risposta completa a questa goffa lettera, di dirmi fino a che punto e in che cosa posso sperare; e se non vi piacesse rispondermi per iscritto, di indicarmi qualche luogo dove io possa avere una risposta a voce, luogo che io cercherò con tutto il mio cuore.
Non vado oltre per paura di annoiarvi.
Scritto dalla mano di colui che vorrebbe rimanere il vostro.


Per sei anni Enrico VIII (1491/1547) è ossessionato dall'amore per Anna Bolena. Evitando prudentemente di diventare sua amante, essa lo sposa nel gennaio del 1533 con una cerimonia segreta subito dopo il divorzio da Caterina d'Aragona. Ma Enrico si stanca presto di lei e soprattutto della sua incapacità di dargli un figlio maschio. Questo segna la sua fine. Nell'anno successivo Enrico inizia a corteggiare Jane Seymour. Accusando la Bolena falsamente di incesto, adulterio e tradimento, la processa e condanna a morte nel 1536. Un mese dopo aveva già sposato Jane Seymour.

da Napoleone a Giuseppina

Non è passato giorno che non t'amassi; non è passata notte che non ti stringessi fra le braccia; non ho preso una tazza di thè senza maledire la gloria e l'ambizione che mi tengono lontano dall'anima della mia vita. In mezzo agli affari, alla testa delle truppe, percorrendo i campi di battaglia, la mia adorabile Giuseppina è sola nel mio cuore, occupa il mio spirito, assorbe il mio pensiero. Se mi allontano da te con la velocità di un torrente del Rodano, è per rivederti più in fretta. Se, nel mezzo della notte, mi alzo per lavorare ancora, è che questo può anticipare di qualche giorno l'arrivo della mia dolce amica e, tuttavia, nelle tue lettere del 23, del 26 ventoso, mi davi del Voi. Voi, tu stessa. Ah, Cattiva! Come hai potuto scrivere questa lettera? Come è fredda! E poi dal 23 al 26 ci sono quattro giorni; che cosa hai fatto per non aver scritto a tuo marito? Ah! Amica mia, questo Voi e questi quattro giorni mi fanno rimpiangere la mia antica indifferenza. Sfortuna a colui che ne sarebbe la causa! Possa egli, per pena e per supplizio, provare ciò che la convinzione e l'evidenza che servirono il tuo amico, mi farebbero provare! L'inferno non ha supplizio, né le furie serpenti! Voi!Voi! Ah! Che ne sarà fra quindici giorni? La mia anima è triste; il mio cuore è schiavo e la mia immaginazione mi spaventa! Tu mi amavi meno, tu sarai consolata. Un giorno tu non mi amerai più, dimmelo, saprei almeno meritare la sfortuna! Addio, donna, tormento, speranza, felicità e anima della mia vita, che io amo, che temo, che mi ispira dei sentimenti teneri che mi chiamano alla natura, a dei movimenti tempestosi vulcanici come il tuono. Non ti chiedo né amore eterno, né fedeltà, ma solamente verità, franchezza senza limiti. Il giorno che mi dirai: ti amo di meno, sarà o l'ultimo del mio amore o l'ultimo della mia vita. Se il mio cuore fosse cosi vile da amare senza ritorno, lo farei a pezzi con i denti. Giuseppina! Giuseppina! Ricordati ciò che ti ho detto talvolta: la natura mi ha fatto l'animo forte e deciso; essa ti ha costruito di pizzo e di garza. Hai smesso di amarmi!! Perdono, anima della mia vita, la mia anima è tenera su vaste combinazioni. Il mio cuore, interamente occupato da te, ha dei timori che mi rendono infelice. Mi secca non poterti chiamare col tuo nome. Attendo che tu me lo scriva. Addio! Ah! Se tu mi amassi di meno, non mi avresti mai amato. Sarei allora proprio da compatire.

Bonaparte Napoleone (1769/1821) e Giuseppina si sposano nel 1795. Due giorni dopo il matrimonio, Napoleone parte per la sua campagna in Italia. Giuseppina non era una buona corrispondente, indifferente a Napoleone e attratta da altri uomini. E solo molto più tardi che si innamorerà di lui. Si separano con mutuo grande dolore per dare un erede alla Francia.

"Le strappai la tunica; trasparente non era di grande impaccio, ella tuttavia lottava per restarne coperta; ma poiché lottava come una che non vuole vincere, rimase vinta facilmente con la sua stessa complicità. Come, caduto il velo, stette davanti ai miei occhi, nell'intero corpo non apparve alcun difetto. Quali spalle, quali braccia vidi e toccai! La forma dei seni come fatta per le carezze! Come liscio il ventre sotto il petto sodo! Come lungo e perfetto il fianco, e giovanile la coscia. A che i dettagli? Non vidi nulla di non degno di lode. E nuda la strinsi, aderente al mio corpo. Chi non conosce il resto? Stanchi ci acquietammo entrambi. Possano giungermi spesso pomeriggi come questo!"
(OVIDIO, Amori, I, 5. )

 

Squassa Eros l'animo mio, come il vento sui monti che investe le querce."

 
 
 

emozioni che nascono dal cuore

Post n°12 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da LaPrincipessaElisa

Ci sono dei momenti in cui mi pongo molte domande,sono quei momenti in cui mi soffermo a pensare a quanto la vita sia meravigliosa...si passa un sacco di tempo a piangersi addosso, che non si riesce ad apprezzare ciò che ci viene offerto quotidianamente..un sorriso,un abbraccio,un bacio,un "Ti voglio bene" sussurrato vengono dati per scontati, ma bisognerebbe considerarli rarità, dovremmo tenerli conservati sotto una teca di vetro e custodirli gelosamente...solo quando vengono a mancare questi piccoli gesti allora gli attribuiamo un significato e importanza particolare..perchè solo in quell'attimo?perchè siamo diventati così superficiali, materialisti, avidi?ci osanniamo tanto, ma in realtà non siamo nessuno se non riusciamo a donare la nostra anima, a far vibrare le corde del nostro cuore.



Mi chiedo come sarebbe stata la mia vita se i miei genitori fossero rimasti insieme...sarei la persone che sono oggi?Cosa ci sarebbe stato di diverso?Sono domanda a cui non posso dare una risposta,ma una cosa è certa...nonostanza gli attimi di sofferenza che ho vissuto fino ad ora, ringrazio che sia successo,magari non sarei quella ragazza con, ancora, i valori della famiglia, dell'amicizia, dell'amore...quella quasi donna che lotta per ciò che vuole ottenere e sa che nn bisogna dare nulla per scontato...quella donna che a 22 anni ama un ragazzo anzi principe meraviglioso che la fa sentire amata e protetta,che la custodisce come se fosse l'ottava meraviglia, con cui presto andrò a convivere e a volte immagina il suo abito da sposa rosso (come l'amore e la passione) e il bambino che potrebbe nascere dalla loro unione......



 


grazievita


amoremio


tiamo


damorire

 
 
 

Saffo

Post n°11 pubblicato il 04 Febbraio 2009 da LaPrincipessaElisa


A me pare uguale agli dei


chi a te vicino così dolce


suono ascolta mentre tu parli


e ridi amorosamente. Subito a me


il cuore si agita nel petto


solo che appena ti veda, e la voce


si perde sulla lingua inerte.


Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,


e ho buio negli occhi e il rombo


del sangue alle orecchie.


E tutta in sudore e tremante


Come erba patita scoloro:


e morte non pare lontana


a me rapita di mente.

 
 
 

Favola

Post n°10 pubblicato il 04 Febbraio 2009 da LaPrincipessaElisa


C'è un posto lassù, nel cielo, in mezzo alle nuvole dove vivono gli angeli. Essi vivono la loro vita come tutte le persone terrene, crescono, si innamorano, si sposano e intanto aspettano che sia il momento per cadere sulla terra, dimenticare il passato e cominciare a vivere da creature umane. Tin e Ma vivevano felici, svolazzando fra le nuvole e facendo anche qualche dispetto ai poveri uccelli migratori che a volte si smarrivano. Erano due inseparabili angeli innamorati e spesso passavano le ore accoccolati sulle nuvole a guardarsi semplicemente negli occhi. Un giorno uno dei Serafini comunicò che un angelo avrebbe lasciato il cielo per allietare con la sua esistenza il mondo dei mortali. Tin e Ma non avevano mai pensato al momento in cui si sarebbero divisi e neanche Dio aveva intenzione di separarli, era troppo bello vederli insieme.
Purtroppo un assistente distratto combinò un pasticcio e Tin all'improvviso fu catapultata sulla terra mentre le sue ali pian piano svanivano e il suo Ma invano cercava di farla tornare. Il tempo passò... che fortuna non ricordare niente. Tin costruì la sua vita, sembrava che niente era rimasto dei tempi in cui svolazzava felice nell'infinito. Intanto Ma piangeva notte e giorno pensando al suo angelo perduto, la disperazione gli spaccava il cuore e da quella sua nuvoletta cadevano sulla terra lacrime indicibili. Gli scienziati non riuscivano a spiegare il perché di tutte quelle piogge. Dio soffriva vedendo il prediletto così abbattuto e decise di mandarlo sulla terra, in modo tale che Ma varcando la porta del cielo non ricordasse più niente. Così Ma cominciò la sua vita, divenne un ragazzo sveglio, amato e rispettato da tutti. Un giorno mentre era tra la folla però accadde l'inspiegabile, sentì qualcosa che lo attraeva e cominciò a cercare tra la gente, senza sapere cosa e perché. All'improvviso, incontrò lo sguardo di una donna e ricordò e riconobbe in lei quell'amore che era sopravvissuto alla barriera dell'universo. Tin era una bella donna, ma aveva il doppio dell'età di Ma perché sulla terra il tempo era implacabile, quelle che per Ma nel cielo erano state ore per Tin sulla terra erano giorni.
Ma come potevano riperdersi due angeli che avevano varcato le soglie del paradiso per ritrovarsi?
Eppure sulla terra gli uomini non erano ancora in grado di accettare certe differenze e così cominciarono a schernirli, umiliarli e deriderli. Dio non potè sopportare tutto questo, Tin e Ma avevano dimostrato che il loro era un amore divino ed esplose in un boato improvviso, fu così che tutti gli uomini si inchinarono ad ascoltare la parola di Dio.
Ancora oggi Lui dice: - Nessuno osi separare coloro che Io ho unito.


 
 
 

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