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IL PRODOTTO INTERNO LORDO


Prodotto Interno Lordo, ormai tutti siamo preoccupati che questo non cresca abbastanza, i mass-media ci martellano in continuazione e ci creano un ansia da mancata crescita economica.Si, perchè le conseguenze di una non adeguata crescita del P.I.L . si ripercuotono sul benessere di vita di tutti, nessuno è pronto a rinunciare a ciò che ha raggiunto, molte volte,  con grossi sacrifici personali, ed allora questo misuratore di ‘benessere’ è entrato nel cuore di molti Italiani.Ma cosa è in realtà il P.I.L.,  ho cercato di approfondire il suo significato, e per prima cosa sono andato in internet sul sito di Wikipedia è ho copiato  la definizione presente:“ Prodotto Interno Lordo (PIL, in inglese gross domestic product o GDP) è una grandezza aggregata macroeconomica che esprime il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo (solitamente l'anno) e destinati ad usi finali (consumi finali, investimenti, esportazioni nette); non viene quindi conteggiata la produzione destinata ai consumi intermedi, che rappresentano il valore dei beni e servizi consumati e trasformati nel processo produttivo per ottenere nuovi beni e servizi”.Il valore dato ai beni prodotti è il valore di mercato, cioè i beni e i servizi che entrano nel PIL sono valutati ai prezzi di mercato (correnti), cioè ai prezzi a cui vengono effettivamente venduti, vengono considerati tutti i beni prodotti , naturalmente meno quelli prodotti e venduti illegalmente e meno quelli prodotti e consumati all’interno delle famiglie, inoltre sono considerati  solo quelli finali, ad esempio: la farina è un bene finale se venduta come farina; un bene intermedio se venduta al panettiere per fare il pane. In questo caso il valore della farina è incorporato nel valore del pane.I beni e i servizi devono essere prodotti in un arco temporale definito, di solito un anno e in un Paese, cioè il P.I.L.  misura ciò che è prodotto in Italia, non ciò che è prodotto da italiani. Gli italiani possono anche produrre all’estero, mentre in Italia possono produrre anche soggetti stranieri. Il P.I.L. include ciò che è prodotto da soggetti esteri in Italia ed esclude ciò che è prodotto da soggetti italiani all’ estero.Per calcolare il P.I.L. ci sono vari metodi, uno di questi è il cosidetto “metodo della Spesa”, dove viene calcolato applicando la seguente formula:PIL = C + I + G + XDove :C è uguale alla  Spesa per consumi privati cioè le Spese delle Famiglie,I è uguale alla Spesa per Investimenti privati in beni durevoli prodotti nell’anno (nuovi macchinari, impianti e immobili per le imprese, nuovi immobili o automobili per i privati. Non sono registrati nel PIL l’acquisto di vecchi immobili e di auto usate che rappresentano un impiego della ricchezza di famiglie e imprese) più Variazioni delle Scorte cioè l’aumento o la diminuzione delle scorte di beni rispetto all’anno precedente (tutti i beni non venduti nell’ anno in corso e collocati nei magazzini delle aziende), G rappresenta la Spesa della Pubblica amministrazione per i beni in uso presso la Pubblica amministrazione, nonché per i servizi da questa acquistati, ivi compresi, ovviamente, quelli forniti dai dipendenti della Pubblica amministrazione stessa (il cui valore è rappresentato dai loro stipendi) ed infine X è il Saldo Commerciale (Esportazioni nette = esportazioni meno importazioni)Bene , tutte queste informazioni le ho tratte da internet, ma la domanda che mi sorge spontanea è: felicità vuol dire soldi ?Sono sicuro che per qualcuno felicità vuol dire soldi, ma non sono sicuro che la maggioranza della gente lo creda.Magari chi ne ha pochi  potrebbe giustamente pensare che se ne avesse tanti potrebbe migliorare il proprio livello di benessere. Ma ritengo che buona parte delle persone che hanno già un tenore di vita accettabile sanno che più soldi significa maggiore comfort , ma non si traduce necessariamente in maggiore felicità.Anche i ricchi piangono! Ad esempio Berlusconi, che è una persona molto ricca, inquadrato dalle telecamere al momento dei risultati degli ultimi ballottaggi non sembrava molto felice (digrignava i denti), mentre io, che non ho molti soldi, a vedere la sua faccia ero molto ma molto felice. Ed allora vedete che i soldi non sono tutto.Ultimamente qualcuno ha cominciato a dire che in realtà bisognerebbe misurare la Felicita Interna Lorda (F.I.L.),  a me sembra una grande stupidaggine. Certamente  c’è qualcosa che viene definito felicità o soddisfazione, si può dire che una persona è felice o soddisfatta ma è uno stato d’animo, soggettivo.In realtà posso dire che “sono felice” così come dico di “essere ricco”, ma anche se le due affermazioni sembrano simili,  differiscono in termini qualitativi.Mentre  nell’affermare: “sono ricco” posso verificare la cosa perché la  ricchezza si può misurare, affermare di essere felici è qualcosa che esula da qualsiasi verifica, la felicità, come dicevo, è uno stato d’animo  soggettivo e non consente di raffrontarla con altre persone e ne di misurarla, diversamente dalla ricchezza. Quindi , credo, che cercare di definire una misura che aggrega la “felicità” di molte persone sia una cosa veramente stupida e che non porta a nessun tipo di risultato.Penso che non si debba  considerare il PIL come unico risultato finale  del benessere di un popolo, come del resto è, sempre secondo me, sbagliato valutare la felicità di una persona solo per il suo reddito mensile, però capisco anche che in economia contano i macronumeri , e la necessità di misurarli.Sta  nell’intelligenza delle persone saper valutare correttamente le informazioni che ci vengono propinate giornalmente dalle televisioni e stampa, tenendo ben presente che i soldi aiutano molto, ma difficilmente da soli possono dare la felicità alle persone.