VIVERE PER ESISTERE!

Post N° 11


Una Storia Insindacabile ………...La riunione sindacale può attendere… Vincenzo… Deve tornare a Casa.Da Monza con la mia auto, mi sono recato alla Metropolitana di Sesto San Giovanni per poi così raggiungere più comodamente Milano, per una riunione sindacale che si teneva al Provveditorato Regionale alle ore 14,30 il venerdì 06 dicembre 2000 per l’ormai noto progetto e utilizzazione del Fondo per l’efficienza dei servizi istituzionali. Salito sul treno intorno alle 13,15 sale subito dopo un anziano Signore, vestito a modo con una valigetta 24 ore di colore marrone vissuta dal tempo dello stesso Signore.Mentre il treno procedeva nella sua corsa, questo anziano Signore che si era seduto accanto a me, chiedeva ai passeggeri  informazioni in merito alla destinazione che doveva raggiungere: “Scusate…. per favore dovrei andare a San Donato Milanese….. è giusto il treno ?! Gli risposero che questo era il treno della Linea Rossa ed era nella direzione giusta, ma avrebbe dovuto scendere alla fermata “Duomo” per poi cambiare con la Linea Gialla che portava a San Donato M.  E chiese ancora…. : Scusate …..per favore…. quante fermate mancano ? Gli risposero i passeggeri: “15 !” Caspita… sono tante rispose…. Come faccio…?!?! L’anziano Signore, tenendo stretta la Sua 24 ore sopra le sue gambe, in modo quasi preoccupato si rivolge a me che gli sedevo accanto e mi chiede la stessa cosa che aveva chiesto prima agli altri passeggeri aggiungendo: “Sapete  Signore….. devo tornare a casa …..” Dissi tra me…. Qualcosa non quadra…. Così chiesi all’anziano Signore se doveva recarsi a casa di qualche parente; Lui, in lacrime come un bambino smarrito, mi rispose con la voce singhiozzante: “No signore, devo tornare a casa mia….. da mia moglie !!!!” Così capii che questo Signore, dopo varie domande, era in evidente stato confusionale. Chiesi all’anziano Signore se poteva darmi il suo numero di telefono per poter avvisare la moglie; senza esitazione mi diede subito il numero, poi gli chiesi il Suo nome e Lui rispose: “Vincenzo”. Gli chiesi ancora …. E Sua moglie ? Singhiozzando nuovamente …. “Michelina”. Va bene Signor Vincenzo…. Rassicurandolo, dissi all’anziano Signore: stia tranquillo Signor Vincenzo vedrà che in qualche modo risolviamo il problema. Nel frattempo, il Signor Vincenzo mentre racconta i Suoi ricordi, saltando da un argomento all’altro, mi dice del Suo stato di salute: “Sa…. Io ho avuto due ictus, non vedo neanche tanto bene perché questo ictus mi ha bloccato parzialmente il lato destro….” In effetti avevo notato che il Signor Vincenzo trascinava la gamba destra in modo faticoso.    Mancavano ormai due fermate al “Duomo” ma qualcosa mi diceva che non potevo lasciarlo andare da solo; così scesi insieme a Lui e dissi al Signor Vincenzo che dovevamo raggiungere l’uscita perché il mio cellulare era senza linea. Arrivati alla guardiola dell’ingresso metrò, mi qualificai e chiesi all’addetto del controllo che mi serviva un supporto dalla Polizia di Stato del posto. Il ferroviere senza esitare chiama telefonicamente e mi indica come raggiungere.Lì sul posto il Sovrintendente di Polizia si mette subito a disposizione e dopo diversi tentativi, riuscimmo a rintracciare la Sua Michelina… così Vincenzo la chiamava. Poi parlai anch’io con la Signora Michela e visto che sarebbe stato più veloce raggiungerLa noi con il metrò, col Sovrintendente, senza tante formalità decidemmo in tal senso, con la promessa che appena consegnato Vincenzo alla Signora Michela avrei fatto una telefonata dal posto di Polizia di Rogoredo FF.SS. – Così, appena usciti dalla galleria di Rogoredo, intravidi subito una donna intirizzita dalla corrente fredda di quel corridoio ed appena vicini, visto il Suo Vincenzo, subito ci venne incontro, abbraccio Vincenzo con molto affetto e subito gli diede la sua pillola di “Gardenale”  e dicendogli: “lo sai che non devi uscire di casa senza di me…” ad evidenziare prima lo stato di salute di Vincenzo ma soprattutto, tutte quelle attenzioni che Michela aveva su di Lui e che Vincenzo mi aveva raccontato di Lei. Così, chiesi alla Signora Michela se cortesemente mi accompagnasse al posto di Polizia per poter confermare telefonicamente al Sovrintendente M.  del Metrò “Duomo” che Vincenzo era ormai al sicuro.Così ho ripreso il tragitto di ritorno. Arrivai al Provveditorato Regionale intorno alle ore 16.00 e la riunione pressoché era conclusa e dopo essermi scusato del ritardo e spiegato l’imprevisto, ho ascoltato il parere di tutti,  Quel Rappresentante Sindacale (Omissis) ha dato anche il suo contributo firmando il verbale, visto che l’obbiettivo era stato raggiunto con l’approvazione di tutti.Restò scritto in quell’articolo: - “Ringrazio la Polizia di Duomo Metrò e della Stazione Rogoredo FF.SS. per il supporto logistico e la collaborazione datami”.- “La riunione poteva attendere….. Vincenzo no…. Doveva tornare a casa.” - Buon Natale da tutti noi Signor Vincenzo..A presto Delfy