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America's cup, per tribunale Usa Oracle sfiderà Alinghi


In ogni caso è il commento di Vincenzo Onorato, verace napoletan-ponzese, patron di mascalzone Latino, al verdetto della Corte Suprema di New York che nella lunga diatriba tra Alinghi ed Oracle ha infine dato ragione all'Americana, stabilendo che Ernesto Bertarelli, il magnate italo svizzero di Alinghi, la squadra detentrice dell'America's cup l'aveva fatta forse troppo grossa.Altro che il fantomatico Club Nautico Spagnolo di Vela: se Alinghi vuole mettere in palio il Trofeo più antico dello sport deve trattare con lo Yacht Club di San Francisco, il Golden Gate Yacht Club, al quale fa riferimento la sfida lanciata da Oracle e dal suo boss, Larry Ellison che perso il duello in acqua aveva avviato quello in tribunale, contestando le regole imposte dal vincitore.Aveva creato dal nulla un circolo nautico a sua immagine e somiglianza, lo 'Espanol de Vela', appunto, a cui affidare il ruolo di 'Challenger of the record', cioè di primo degli sfidanti, a cui spetta il ruolo di stabilire e accettare le regole di confronto in nome di tutti gli altri; ed aveva cambiato le barche di punto in bianco, senza dire niente a nessuno: non più i vecchi scatoloni 'Classe Coppa America', nati ai tempi del Moro di Venezia e giunti oramai a fine ciclo, spremuti come limoni, senza più nulla da inventare per andare più veloci, ma nuovi siluri di 30 metri di lunghezza, leggeri e invelati come libellule.E' chiaro che quelle nuove barche Alinghi le aveva già studiate a lungo, portandosi avanti col lavoro.Ce n'era insomma abbastanza, senza contare il pregresso, ovvero l'aver fatto della Coppa America il suo business personale (ma dai, diciamolo: lo avrebbero fatto chiunque, che moralismo!), per portare L'Ernesto in Tribunale e sfidarlo con il 'Deed of Gift', ovvero con l'atto di donazione, il fogliettino ultracentenario che in dieci regolette stabilisce vita, morte e miracoli della Coppa America. Fonte:<br>http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=113136