io e il mio milan

"E' una cosa nuova - dice il portiere della Juve a proposito della categoria in cui gioca - quest'anno la faccio più volentieri della massima serie"

 

TORINO, 21 settembre 2006 - Dopo 12 anni in serie A c'è anche il rischio di annoiarsi: sempre gli stessi stadi, stessi tifosi e le solite squadre. E' per questo motivo che Gigi Buffon quasi quasi preferisce la B: "E' una cosa nuova - dice il numero uno bianconero in conferenza stampa - quest'anno la faccio più volentieri della serie A". Potrebbe sembrare una provocazione, o una battuta, ma così non è. Buffon è un ragazzo serio e le sue parole sono sincere: "Dopo tante stagioni in A conosci già tutto, ti abitui anche ai cori dei tifosi avversari, in tutti gli stadi. La B invece è un'esperienza nuova, e a livello umano è tutta un'altra cosa. Sarà forse anche per il Mondiale vinto con l'Italia, sta di fatto che a Crotone, per esempio, la curva avversaria mi applaudiva e cantava cori in mio onore. E' stata una bella sorpresa, dopo tanti successi sportivi forse è arrivata l'ora di dare maggior spazio al lato umano, e in serie B per fortuna è diverso. Un anno di purgatorio potrebbe far nascere nuovi stimoli, l'anno prossimo avremo tanta voglia di incontrare le avversarie di sempre".

SERIE B, MARE AGITATO - Dopo il pareggio di Rimini sembrava una stagione tutta in salita per la Juve, ma contro il Vicenza e il Crotone Deschamps ha trovato il giusto assetto per squadra: "La gara di Rimini ci ha fatto capire che eravamo impreparati a certi impegni: la serie B rischiava di diventare un brutto viaggio, una crociera in mare agitato con il rischio di annegare. Fortunatamente abbiamo impiegato poco tempo a invertire la rotta, siamo giocatori di grande livello e abbiamo capito come affrontare questa serie B".

A causa delle penalizzazioni per Buffon lo scudetto di quest'anno non ha il peso di quelli precedenti: "Vincere lo scudetto con la Juve in B e con altre squadre penalizzate è una cosa, conquistarne uno partendo tutti alla pari è un'altra. Certo non approfittarne sarebbe da mangiarsi le mani, anche se non è mai facile vincere quando si parte da favorite". Buffon aveva detto di essere rimasto alla Juve per dare il suo contributo e riportarla in A al più presto: il giorno dell'addio sembra ancora lontano. "Tutto è possibile a fine stagione, ma è ancora troppo presto per parlarne e non vorrei che si continuasse a discutere sulla vicenda per mesi e mesi. Credo di aver dimostrato tutto il mio attaccamento alla maglia rimanendo a Torino anche in B".

Per Buffon i fischi a Camoranesi sono stati un episodio isolato, già dimenticato: "E' un ragazzo fantastico, il giocatore che ci ha fatto fare il salto di qualità. E' normale che ambisse a qualcosa di più della serie B, ma alla fine la società ha preso la decisione giusta: meglio pagare uno stipendio in più che svendere un ottimo giocatore. Aveva messo i fischi in preventivo, ma credo che in campo si sia riscattato alla grande". Poi un parere su Abbiati che negli ultimi giorni non sta passando momenti felici al Toro: "Ci siamo sentiti 3-4 giorni fa, dopo l'Udinese. Come dice Zaccheroni credo che Abbiati sia l'ultimo dei problemi del Toro, ripagherà la fiducia del tecnico con gli interessi".

GLI OBIETTIVI - I 17 punti di penalizzazione sono tanti, ma il numero uno bianconero è convinto che la Juve possa puntare alla promozione in A: "Anche se bisogna iniziare a guardare la classifica dopo la pausa invernale sono sereno. Stiamo facendo abbastanza punti per evitare il primo scoglio della stagione, la retrocessione in C. E se non dovessimo riuscire a conquistarci la promozione ci sono comunque i playoff". Fino ad ora il turnover è stata l'arma vincente di Deschamps: "Non sarà un problema, bisogna mettere da parte l'egoismo e capire che sarà una stagione di sacrifici".