linguadoca

Post N° 8


alle volte prendo un teno.mi metto lė buona con i pendolari, ascolto le chiacchere, guardo le facce, mi immagino che roba li aspetta a casa, nel piatto. nel letto.pensano che anche io sia una che torna dal lavoro."dove scende lei signora?""poi, scendo poi".finchč ci resto sola,  sul vagone, a sentire gli scambi sotto le ossa.resto fino a che il treno si ferma, e allora č come se si fermasse il cuore.sento i grilli, e qualche canee mi capita di credere che sto andando chissā dove, che la mia vita galoppa ancora.c'č un regalo che il treno ti fa:ti regala il tempo.io ho tempo.nessuno mi corre dietro.nessuno mi aspetta.nessuno dice:la testa di pierangela non č tornata a casa per cena, č rimasta a nuotare in panchina andiamola a cercare che la pasta si scuoce.fanculo.si scuocesse tutta la pasta del mondo.io mi guardo dall'alto sul mio treno o sulla mia panchina. e rido.poi succede qualcosa.e qualcuno mi da un calcione sulla bocca.mi ributta sotto in panchina o mi ferma a una stazione che non conosco, con una testa che sarebbe meglio svitarla e giocarci a calcetto, che ci ho dentro quattromila api e anche la regina. quella troia della regina.ognuno ha il suo destino.non possiamo andargli incontro.ora lo so cosa pensavo.pensavo che un giorno sarebbe successo cosė, e non volevo..per questo mi fermavo in mezzo alla strada, per fermarti, scemo.