Milano, 22 ott. (LaPresse) - "Casa, diritti e dignit ". Questo lo slogan che una trentina di persone hanno scandito, mentre facevano irruzione in comune, dov'era in corso una riunione della commissione Casa tra l'amministrazione e l'Aler. Si è trattato di una protesta per lo sgombero di questa mattina di una famigia che occupava "per necessit " un appartamento dell'Aler in via Preneste, zona San Siro. Il blitz a Palazzo Marino è stata organizzata per reazione. I manifestanti si sono dati appuntamento alle 13.30 in piazza Scala. Una trentina di persone, tra comitati e appartenenti al centro sociale Cantiere, sono entrati correndo attraverso i cancelli aperti del comune. I vigili all'ingresso hanno cercato di chiudere le porte e nel tafferuglio che ne è seguito due di loro sono stati feriti. La polizia in assetto antisommossa ha fatto uscire i manifestanti da Palazzo Marino con la forza. Tra chi protestava c'erano anche i due coniugi sgomberati questa mattina.
A prendere la parola, all'esterno del Comune, è stata proprio la signora di 57 anni che ha spiegato che la decisione di occupare la casa dell'Aler è stata dettata dalla necessit , perchè due anni fa il marito ha perso il lavoro. Da allora la coppia non riesce a pagare più l'affitto e per un periodo ha abitato addirittura in un orto vicino all'ospedale San Carlo. Questa mattina la loro famiglia è stata sgomberata dalle forze dell'ordine e quando un gruppo di inquilini dei palazzi vicini, di occupanti degli immobili a San Siro e di antagonisti vicini al centro sociale Cantiere ha cercato di difenderli è nato uno scontro con gli agenti di polizia, che li hanno caricati.
"Quello che è successo a Palazzo Marino oggi è gravissimo e inaccettabile. Nessuno si deve permettere, per nessuna ragione, di violare in questo modo la casa dei milanesi", ha commentato il sindaco Giuliano Pisapia. "Il gruppo di persone che ha fatto irruzione nella sede del comune, aggredendo assessori, consiglieri e pubblico presente nella sala commissioni, oltre a due agenti della polizia locale che sono rimasti contusi - ha detto Pisapia - contestava un'azione di sgombero, legittima e doverosa, nei confronti di una famiglia che aveva occupato uno stabile in via Preneste, dopo avere in passato occupato l'assessorato alla Casa e un'altra abitazione dell'Aler, espropriando del proprio diritto chi da tempo è in graduatoria e ha tutti i requisiti necessari, oltre che il bisogno di vivere in un appartamento di propriet pubblica".
"Chi cerca con la forza e l'inganno di cancellare i diritti altrui - ha proseguito il sindaco - sappia che l'amministrazione non intende tollerare in alcun modo la violenza di chi non accetta le ragioni del dialogo e le regole più semplici della convivenza civile, preferendo la strada dell'illegalit e del sopruso". "La famiglia (padre, madre e un figlio maggiorenne) che è stata oggi sgomberata con l'ausilio della polizia di stato e della polizia locale - ha proseguito il sindaco - non solo è stata protagonista di precedenti episodi delittuosi, ma non aveva neppure i requisiti come valutato dall'apposita commissione per una assegnazione in deroga, non trovandosi in uno stato di necessit e nelle altre condizioni previste per le assegnazioni in deroga (presenza di figli di minori)".
"Oltretutto alla famiglia era stata proposta, da un privato, una sistemazione alternativa con un affitto di lieve entit - ha evidenziato il sindaco - adeguato alla possibilit economica del nucleo familiare. Questa famiglia in un primo tempo ha accettato l'alloggio, ma poi ha nuovamente occupato illegalmente un alloggio".