Il 2012

Kaspar Hauser il ragazzo venuto dal nulla


Un giovane viene trovato nella piazza di Norimberga (citata nell'introduzione del film come N.) con una lettera in mano. Egli non sa parlare, se non ripetere un'unica frase che gli è stata insegnata a forza. L'unica cosa che è in grado di scrivere è la sua firma: Kaspar Hauser. Il giovane, essendo stato rinchiuso in una cella sin dalla nascita, non ha mai visto un essere umano in vita sua, cammina a stento e non è nemmeno in grado di stare seduto a tavola.Tra chi lo reputa un impostore e chi, invece, lo accoglie ed ospita nella propria casa senza remore, Kaspar impara lentamente a conoscere un mondo che gli è completamente nuovo.Dopo essere stato esibito come fenomeno da baraccone nelle fiere, viene adottato da un anziano insegnante, il prof Daumer; dove troverà dimora fissa fino ai suoi ultimi giorni.Kaspar ha una ricca immaginazione artistica, ma è il solo a comprenderla: suona il piano seguendo una tecnica totalmente personale, inventa storie di cui afferma di "conoscerne solo l'inizio".Educarlo è difficile: rifiuta l'esistenza di Dio e ha una concezione delle cose innocente e fanciullesca, credendo, ad esempio, che la frutta sia dotata di personalità propria.Passati cinque anni il giovane Kaspar continua a non capire. Sciupato da svariati tentativi di educazione subiti, comprendenti anche un ingresso nell'alta società; dopo un'aggressione da parte di uno sconosciuto (probabilmente la stessa persona che lo tenne prigioniero per tutti quegli anni), poco tempo dopo venne ferito a morte al petto. Non si seppe chi fu l'assassino, questi lasciò un biglietto su Kaspar che finì nelle mani del professor Daumer, il suo tutore. Morì tre giorni dopo raccontando finalmente l'inizio della sua storia. La sua ultima frase fu "Il mostro è divenuto troppo grande per me".L'autopsia dimostrerà che Kaspar Hauser aveva delle reali anomalie cerebrali, tacendo i dubbi dei borghesi turbati dalla sua candida innocenza e trovando, così, una fallace spiegazione all'enigma.