Verità...

Cos'è la Vita (3° Capitolo Ricerca)


COS'E' LA VITA La vita è un caso? Indagine tra scienze e scientismo alla ricerca di una verità o di un’alternativa. (Terza parte) LA VITA E’ UN CASO? Storia evolutiva del nostro mondo Prendiamo in considerazione i tempi di evoluzione dei quattro grandi regni della natura, il regno minerale, vegetale, animale e umano, nell’arco dell’intera evoluzione sulla terra. Se l’età media dell’universo è di 15 miliardi di anni e l’età della terra è di 4,5 miliardi di anni, possiamo considerare, con buona approssimazione, che il periodo evolutivo del regno minerale, o evoluzione atomica, dal BIG BANG  all’apparire delle prime forme biologiche sul nostro pianeta, sia durato circa 11 miliardi di anni. L’evoluzione biologica cellulare dalla prima cellula al primo multicellulare è durata circa 3 miliardi di anni. L’evoluzione dei multicellulari dal primo vermino acquatico ai primati, è durato solo 700 milioni di anni e l’intera evoluzione umana 30 milioni di anni. Se l’evoluzione fosse casuale dovremmo assistere ad un progressivo allungamento dei tempi, se l’intera evoluzione atomica è avvenuta in 11 miliardi di anni, statisticamente l’evoluzione casuale degli unicellulari avrebbe richiesto tempi migliaia di volte più lunghi. E se, comunque, il primo unicellulare procariota ( senza nucleo ) impiega circa due miliardi di anni per evolvere ad uno stadio di maggiore complessità come la cellula eucariota ( con nucleo ), il tempo per evolversi fino ad animale complesso multicellulare, ossia formato da un insieme estremamente complesso e finalizzato di miliardi di cellule, sarebbe dovuto essere di gran lunga superiore, mentre è di gran lunga inferiore. Perché questo paradosso evolutivo?       Breve storia dell’uomo. “ La domanda che spesso ci poniamo è la seguente: la nostra linea evolutiva è la sola in grado di condurre ad esseri con intelligenza e immaginazione simili o persino superiori a noi? Potrebbero alcune scimmie superintelligenti dare inizio ad un’altra linea evolutiva che sia simile o persino prevalga sulla linea degli ominidi? La risposta deve essere no!” Questo è quanto afferma John Eccles, premio Nobel nel 1963, uno dei più prestigiosi scienziati e pensatori del nostro secolo, in un bellissimo libro “ Evoluzione del cervello e creazione dell’io “ “ L’evoluzione degli ominidi è collegata a progressi evolutivi minimi di piccoli gruppi isolati e differenti nel patrimonio genetico. Inoltre per ogni nuova specie ci vorrebbe un periodo di separazione dal resto della popolazione immensamente lungo, centinaia di migliaia di anni. Simili condizioni non possono più essere riprodotti sul pianeta terra a causa dei sistemi di comunicazione! Infatti, persino nella passata evoluzione degli ominidi, questo processo è accaduto una volta sola e successivamente per milioni di anni fu subordinato ad una piccola popolazione, con il pericolo dell’estinzione sempre presente. Cosi la storia dell’evoluzione degli ominidi sul pianeta terra, raccontata in questo libro, è unica e non si ripeterà più. Homo Sapiens Sapiens non deve temere la comparsa di rivali.”   Cronologia evolutiva dell’uomo:  1)  I fossili più antichi dell’ordine dei primati sono rappresentati da denti che risalgono a 80 milioni di anni fa. 2)  Piccoli arboricoli sono stati identificati a partire da 65 – 40 milioni di anni fa. 3)  Gli attuali discendenti di queste proscimmie sono probabilmente le Topaie. 4)  Nei giacimenti El Fayum del deserto egiziano ci sono fossili della super famiglia  Hominoidea, circa 30 – 35 milioni di anni fa “ Aegyptopithecus “. 5)  Le Dryopithecinae erano scimmie antropomorfe risalenti a circa 30 – 12 milioni di anni fa – diretto discendente dell’uomo –  6)  Ramapithecus è datato 12 – 14 milioni di anni fa. 7)  Tra 8 e 4 milioni di anni fa c’è un’interruzione di testimonianze fossili. 8)  La maggior parte di fossili di ominidi sono stati ritrovati in Africa ( kenia,   Tanzania, Etiopia ). 9)  Australopithecus vissuto circa 3 milioni di anni fa si divide in robustus e gracile   ci sono stati vari ceppi dell’Australopithecus vissuti in Sud Africa, Etiopia, Tanzania,   la specie Robustus si estinse mentre la specie Gracile ha dato origine all’Homo Habilis. 10)  Homo Habilis  comparso  circa 2,5 anni fa, si modifica fino a circa 1,6 milioni di anni fa, dopo vi è una stasi di circa 900.000 anni, e quindi si verificò la trasformazione  “ saltazione “ che portò ad un successivo e notevole avanzamento evolutivo  dell’Homo Erectus. 11)  Attraverso la conformazione cranica si è stabilito che Homo Habilis avesse sviluppate   già le aree del linguaggio 12)  Homo Erectus risale ad un periodo compreso tra 0,5 e 1,5 milioni di anni fa 13) Gli ominidi di Neandertal, ( Neander si trova in una regione della Germania ), precursore dell’Homo Sapiens, il suo ciclo evolutivo inizia circa 120.000 anni fa.   14)  Il passaggio da Homo Erectus a Homo Sapiens Neanderthalensis pare sia avvenuto   esclusivamente in Europa e in Oriente in un periodo compreso tra 500.000 e 120.000 anni fa. 15)  Homo Sapiens, circa 60.000 anni fa. 16) Homo Sapiens Sapiens, circa 30.000 anni fa. La cronologia dei ritrovamenti degli antenati dell’Homo Sapiens Sapiens non è continua e completa, ci sono degli anelli mancanti in questa lunga catena evolutiva. Come Homo Sapiens Sapiens è diventato tale?  Dove e quando? Ci sono varie spiegazioni contrapposte a proposito della scomparsa di Homo Sapiens di Neandertal e dei suoi utensili, ( cultura Mousteriana ) e della comparsa di Homo Sapiens Sapiens con la loro cultura Aurignaciana, ma niente di definitivo. Homo Sapiens Sapiens ha invaso l’Europa, ma si è evoluto altrove. A causa delle capacità superiori di Homo Sapiens Sapiens i Neandertaliani si estinsero o furono assorbiti. Homo Sapiens Sapiens derivò dall’Homo Sapiens Neandertal presumibilmente i seguito ad alcune mutazioni genetiche rapide e progressive in una piccola popolazione isolata. La grande espansione della popolazione umana avrebbe avuto inizio nel NEOLITICO quando la vita si basava su un’economia agricola e sull’uso di piante e animali domestici. E’ stato suggerito che la popolazione mondiale 25.000 anni fa fosse superiore a tre milioni.   Altruismo dei primi uomini. L’altruismo per gli animali non esiste, tranne che in casi eccezionali di alcune specie. Il più forte mangia di più e sopravvive, non curandosi del più debole, questa è la triste storia della lotta alla sopravvivenza. L’uomo è un caso a parte, usando l’autocoscienza può arrivare a essere altruista, ma a condizione che solo il libero arbitrio prevalga sull’istinto innato arcaico. Esistono certamente dimostrazioni di comportamento altruistico nell’usanza di seppellire i defunti evidenti già negli uomini di Neandertal. Si può supporre che esistesse la consapevolezza di se stesso e degli altri come esseri autocoscienti. Da questa consapevolezza potrebbe aver preso origine la cura per il prossimo, e le usanze sepolcrali praticate per la prima volta dagli uomini di Neandertal 90.000 anni fa. I corpi venivano seppelliti insieme a recipienti di cibo, oggetti, armi e colorati con ocra rossa forse per nascondere il pallore della morte. Sfortunatamente questo è tenuto nascosto dai mezzi di divulgazione di massa, perché l’altruismo non è un buon prodotto commerciale: tuttavia un esempio ammirevole è stato rappresentato da Madre Teresa di Calcutta. (Fine terza parte)