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Razionale e Irrazionale (4° Capitolo Ricerca)


RAZIONALE E IRRAZIONALE  viaggio tra falsità e necessità culturali: ( superstizione – mito – rito – sacro )(Decima  parte)  LA SUPERSTIZIONE Se noi chiediamo agli studiosi delle tradizioni popolari e ad alcuni antropologi se le superstizioni sono utili, la loro risposta è sicuramente positiva, dal punto di vista delle discipline sociali, a cui interessa soprattutto il perché di certe credenze, la superstizione si configura come una presenza che giustifica molti dei nostri atteggiamenti irrazionali e, forse paradossalmente, offre l’opportunità per farci sentire meno fragili davanti ai numerosi misteri dell’esistenza.   Il grande studioso di pratiche magico – religiose contemporanee, Alfonso Maria di Nola, ha osservato: “ se le superstizioni non esistessero bisognerebbe inventarle, per la loro utilità nelle crisi esistenziali “.   È nota una famosa frase di Totò: “ non è vero, ma ci credo “. In questa frase, che apparentemente può sembrare banale, si nasconde un significato profondo di come gli uomini o almeno molti popoli non possono fare a meno delle pratiche superstiziose anche se consapevoli delle loro falsità. MA COS’E’ LA SUPERSTIZIONE ?In genere oggi si indica come superstizione un insieme di stravaganti pratiche magiche – simboliche, spesso in contrasto con le religioni; ma possono anche essere considerate superstiziose delle false idee sulle pratiche religiose, alle quali si dedica eccessiva attenzione con la consapevolezza che il loro corretto svolgimento - o di contro l’infrazione - possano influire pesantemente sulla realtà. Se qualcuno volesse mettere in fila tutte le superstizioni presenti nelle differenti culture umane, l’elenco sarebbe lunghissimo. Ogni cosa, essere, o evento, per l’irrazionale della nostra mente, può portare fortuna, sfortuna oppure addirittura avere più specifici, positivi o negativi effetti. Il canto della civetta, il gatto nero che attraversa la strada, lo specchio rotto, passare sotto una scala, ecc., e si tratta fin qui di superstizioni tradizionali, semplici e circoscritte. La superstizione, però, può divenire addirittura uno stile di vita perché, per certe persone , può influenzare ogni scelta, ogni comportamento, inoltre può proliferare, ciascuno può spontaneamente crearne delle nuove e personali da aggiungere alle superstizioni antiche e tradizionali.   La superstizione intende indagare la realtà, trasformandola all’interno della propria pratica simbolica, che si ritiene in grado di condizionare gli eventi naturali.   “Perché l’uomo è condannato a patire ?” Si chiede l’uomo, in preda al dolore. La superstizione risponde: “ perché qualcuno o qualcosa malignamente ha gettato il malocchio sul sofferente. La risposta è certamente inadeguata, ma è pur sempre una risposta, quanti sono disposti ad accettare una risposta più razionale ? Dal punto di vista razionale, si può considerare la superstizione come un’insieme di esperienze che si basano sull’effetto delle emozioni all’interno del sentire umano. In realtà, mentre le teorie della conoscenza sono dettate dalla logica, quelle della superstizione risentono esclusivamente di idee in contrasto tra loro.   Generalizzando, appare evidente che i procedimenti connessi alla superstizione riescono ad affermarsi maggiormente in quelle realtà dove l’esistenza quotidiana è trafitta da incertezza e calamità non risolvibili con le ragioni della scienza e della religione. La superstizione rappresenta il tentativo di contrastare l’imprevisto  e giustificare gli ostacoli che impediscono all’uomo di raggiungere uno specifico risultato.   Molte superstizioni esistono perché le nostre conoscenze su alcuni argomenti sono alquanto errate, o addirittura limitatissime. Di conseguenza non conoscendo le cause effettive di un certo fenomeno fa si che lo si collochi nella sfera del soprannaturale. Dal passato, naturalmente, molte cose sono cambiate, poiché l’acquisizione di nuove conoscenze scientifiche hanno sfatato credenze e antiche paure. Il problema, quindi è di natura informativa, culturale scientifica. Più l’uomo si accosta con razionalità alla nuova cultura scientifica più ne esce consapevole che alcune pratiche superstiziose sono state tramandate dal lontanissimo passato, quando regnava l’ignoranza e la paura, quindi modelli culturali falsi e obsoleti. (Fine decima parte)