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Razionale e Irrazionale (4° Capitolo Ricerca)


RAZIONALE E IRRAZIONALE  viaggio tra falsità e necessità culturali: ( superstizione – mito – rito – sacro )(Dodicesima  parte)  LA SFORTUNA E IL DESTINO
Dal punto di vista scientifico il destino, e quindi la fortuna e la sfortuna, sono fatti che rientrano nel concetto di probabilità; in pratica tutto sarebbe riconducibile a un insieme casuale di coincidenze che determinano un certo effetto. Spesso non considerando che è l’uomo, con la sua razionalità o irrazionalità e la sua emotività, a essere l’evento esterno; in pratica a risultare l’artefice dalla modifica dell’ideale andamento causa – effetto. Ma c’è di piùLa superstizione sarebbe un rimedio necessario, una sorta di effetto placebo per portare sul piano della realtà un’angoscia che tormenta la nostra mente. Da alcuni dati statistici è emerso che il 78 % degli europei afferma che non ci sono metodi per combattere la sfortuna; il 19 % si avvale di amuleti, talismani, riti collettivi e personali e solo il 3 % ignora il problema. Non sono dello stesso parare i matematici e i fisici. Ci sarebbero fattori esterni ben precisi alla base di questi nostri drammi quali la sfortuna. Un complicato insieme di equazioni regola la nostra vita, ma in alcuni casi pare impazzito perché un piccolo, insignificante fatto può mutare drammaticamente un sistema a lungo termine. Un battito d’ali di una farfalla ( effetto farfalla ) a New York può provocare una tempesta a Pechino; è la teoria del caos o complessità che rientra negli studi della fisica della materia, elaborata dai matematici e considerata una delle grandi rivoluzioni scientifiche del XX secolo, pari alla fisica quantistica. I matematici la chiamano anche teoria delle catastrofi; noi la sperimentiamo ogni giorno e la chiamiamo sfortuna, ma nella sostanza le cose non cambiano. Siamo giunti cosi nel mondo dell’indeterminazione, almeno per quanto riguarda soprattutto gli eventi naturali, pioggia, uragani, terremoti, ecc. mentre alcuni dei fattori della nostra vita quotidiana possono essere cambiati dalla nostra volontà, dal nostro libero arbitrio, indipendentemente da fattori puramente deterministici, che scaturiscono da una cultura arcaica erronea e non più supportata da leggi e discipline scientifiche nuove.   Nella simbologia mondiale, per quanto riguarda il significato superstizioso verso un animale, un oggetto, una cosa, assistiamo ad un fenomeno da prendere seriamente in considerazione, infatti, non tutti i popoli del mondo danno lo stesso significato superstizioso allo stesso animale e alle stesse cose, ma ognuno, in funzione delle proprie credenze popolari da il suo. Quello che in Europa ha un certo credo superstizioso per l’Oriente ed altri popoli ha un significato completamente diverso, da ciò si può desumere l’inconsistenza del fenomeno come mezzo per predire il futuro o avere degli effetti così potenti da influenzare la vita di una persona.   Un Dio cosi grande, nella creazione dell’universo, non può dettare delle cose cosi stupide come la superstizione. Gli studi antropologici, etnologici e i reperti archeologici ci dicono, inequivocabilmente, che tutta questa fantomatica costruzione culturale deriva dall’ignoranza, dalle paure, dall’angoscia che l’uomo ha sempre avuto. Oggi abbiamo gli elementi necessari per sconfiggere questi modelli culturali, queste vecchie credenze inutili, che si sono tramandate fino a noi attraverso una cultura oscurantista. Adesso c’è la scienza moderna con le sue dimostrazioni inequivocabili a farci aprire gli occhi su una realtà diversa, non quella basata sull’irrazionale, ma su quella razionale. Certo è molto difficile sconfiggere una cultura che dura da millenni, ma c’è sempre un inizio.  (Fine dodicesima parte)