Verità...

Realtà nel Mondo (Seconda parte)


Realtà inquietante  (Indagine nel mondo dei poveri) WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio)FMI (Fondo Monetario Internazionale)Banca MondialeDebito del Terzo MondoPovertà e Ricchezza
Un contatore elettronico gigante che segna il costo, ogni giorno crescente, della guerra in Iraq è stato installato a Times Square, a Manhattan, dall'associazione Project Billboard. Posto all'incrocio tra la Quarantasettesima Strada e Broadway, il contatore ha cominciato a funzionare mercoledì 25 agosto 2004, indicando la cifra di 134,5 miliardi di dollari. La somma aumenta al ritmo di 177 milioni al giorno, 7,4 milioni all'ora, 122 820 dollari al minuto. La sola guerra in Iraq costa agli Stati Uniti 4,8 miliardi di dollari al mese (periodo di riferimento: dal settembre 2003 al settembre 2004).
Una piccola parte  delle somme investite nella “guerra mondiale contro il terrorismo” sarebbe sufficiente per sradicare i peggiori flagelli che affliggono le popolazioni dimenticate del pianeta. Nel suo rapporto annuale del 2004, il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (United Nations Development Programme, UNDP) stima inoltre che una spesa annua di ottanta miliardi di dollari per un periodo di dieci anni potrebbe garantire a ogni essere umano l'accesso all'istruzione di base, alle cure mediche, a cibo adeguato, acqua potabile e infrastrutture sanitarie, oltre ad assicurare alle donne la necessaria assistenza ginecologica e ostetrica.Ma la «guerra mondiale contro il terrorismo» rende ciechi coloro che la conducono.Questa guerra non ha un nemico chiaramente identificato e non ha una fine prevedibile. È una guerra dei mille anni.
Ai principi della Carta delle Nazioni Unite, della sicurezza collettiva, dei diritti umani e del diritto internazionale, i cosmocrati preferiscono la loro soggettività, ovvero i loro interessi privati. Che ipocrisia! Si afferma di lottare (bombardare, massacrare) per non portare la giustizia e la pace nel mondo e non si fa che perseguire un interesse personale, privato. Perché tutti sanno quale motivazione primaria si nasconde dietro le guerre preventive americane: la salvaguardia degli interessi finanziari delle società capitaliste transcontinentali. Torniamo all'attacco americano scatenato contro l'Iraq nel marzo 2003.Il sottosuolo della Mesopotamia rappresenta la seconda riserva petrolifera conosciuta del mondo, pari a circa 112 miliardi di barili. Un barile equivale a 159 litri. Tra Kirkuk e Bassora, le riserve irachene ammontano così a 18mila miliardi di litri. E gli esperti pensano che i giacimenti non ancora individuati siano giganteschi.Prima del 2003 l'Iraq sfruttava 1821 pozzi petroliferi. Nel loro insieme, i circa 800 pozzi sfruttati sul territorio degli Stati Uniti forniscono tanto petrolio quanto un unico pozzo  iracheno.