Verità...
Alla ricerca di soluzioni comuni per la pace e la libertà nel mondo
PAUSA DI RIFLESSIONE
Quando ho incominciato a realizzare questo Blog avevo le idee ben chiare. Provenivo da un’avventura che è durata circa trenta anni, un’avventura culturale che mi ha permesso di aprire gli occhi su un Mondo che è prevalentemente invaso da promesse mai realizzate, da conflitti politici, da guerre teocratiche, da speculazioni di ogni genere, che tendono a favorire una cultura basata sulla ricchezza ad ogni costo, dimenticando perfino che tutti gli abitanti della Terra appartengono allo stesso Genere Umano. Tutto questo mi ha fatto capire quanto sia importante leggere, quanto sia importante documentarsi per poter capire il grande ingranaggio che fa "girare" questo nostro Mondo. Così, dopo aver preso tantissimi appunti durante le mie letture, ho pensato di scrivere una ricerca, per raccontare anche agli altri la mia esperienza di lettore. In questa ricerca prendo in considerazione tutte le falsità culturali che ci sono state ereditate da molti popoli che hanno avuto una grande sete di potere, trascurando quella che era la cosa essenziale in una società: l’ETICA. È mio intento trasferire parte di questa ricerca su questo mio Blog, per rendere partecipi anche voi delle mie avventure culturali, avventure che mi hanno portato a capire quanto sia importante la lettura, quanto sia importante la vera informazione.
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OMOSESSUALITA'
Cos'è la normalità?
Si può parlare di esseri anormali quanto si parla di omosessuali?
Si possono emarginare degli esseri con caratteristiche sessuali diverse?
Quale, e se c'è, la ragione per cui questi esseri umani sono nati così come sono?
Di chi è la colpa?
Partiamo da un presupposto più razionale, se noi, come esseri umani, sessualmente maschio e femmina, rientriamo nel mondo dei cosiddetti "esseri normali", abbiamo una dignità di vivere, possiamo osservare le leggi, possiamo avere dei diritti e dei doveri verso la società che ci circonda, gli omosessuali non devono avere anch'essi pari dignità? Non hanno anche loro il diritto alla vita come noi, che ci consideriamo esseri nella norma?
Se il preconcetto di emarginare questi esseri umani è solo di natura sessuale a mio avviso è un preconcetto pre-medioevale, nel senso che un omosessuale avendo pari dignità, può condurre una vita eticamente uguale alla nostra, siamo stessi uomini, figli della stessa natura.
A questo punto viene da pensare che l'emarginazione di queste persone è stata plasmata nel tempo, erroneamente, da una cultura falsa, vecchia, ormai superata, ma che ancora persiste perché ci sono ancora residui oscurantisti, soprattutto di natura etico-religiosa.
Ma se noi ritorniamo indietro nel tempo e facciamo riferimento a Gesù col suo Vangelo, ci accorgiamo che tutta questa falsa visione, negli esseri omosessuali, rientra in una cultura che è stata architettata e ben congegnata dall'uomo, soprattutto dalle religioni.
Gesù nel suo Vangelo non ha mai parlato di discriminazioni tra uomini o discriminazioni razziali, tutt'altro, il Vangelo di Gesù è improntato sull'uguaglianza, sulla fratellanza, sulla tolleranza, sull'umiltà intellettuale, sull'amore; quindi l'uomo, sia bambino, vecchio, giovane, donna, ricco, povero, nero, bianco, omosessuale, ha pari dignità, indipendentemente da questi attributi.
Ci sono degli episodi che si sono verificati nel corso della storia, che analizzandoli in maniera razionale, ci possono confermare, che nella cultura di oggi c'è qualcosa che ancora non abbiamo capito.
Alcuni genitori, " quindi secondo la cultura dominate, maschio e femmina, esseri nella norma, ( ma la norma chi l'ha stabilita? ) ", molte volte non sono in grado di gestire la loro unione, e i propri figli subiscono conseguenze gravissime, allora perché negare l'adozione di bambini a persone omosessuali? Il concetto di famiglia è stato costruito nel tempo dall'uomo non da Dio, tutti gli uomini hanno bisogno di affetto compresi gli omosessuali, è scritto solamente in alcune religioni che l'unione tra maschio e femmina " esseri normali " possono avere dei figli, e gli altri? E' eticamente giusto emarginare e negare il diritto e queste naturali esigenze ad esseri che non hanno nessuna colpa della loro natura? E' giusto negare loro la possibilità di adottare un bambino? E' giusto che molti genitori si separino, anche per dei motivi banali, e abbandonando i propri figli?
A mio avviso, il preconcetto che è stato costruito sapientemente nel tempo sugli omosessuali è solo di natura sessuale, la repulsione che si ha di queste persone è in funzione di un processo complesso che abbiamo ereditato nel tempo, in quanto l'accoppiamento tra uomo e donna è giustificato dall'etica religiosa come dono donato da Dio. Ma gli esseri che vogliono convivere perché si vogliono bene e non sono uomo e donna secondo i canoni di questa cultura arcaica, a quali regole etiche devono attenersi per poter avere una vita dignitosa e visto che a questi esseri umani è negato tutto da questa nostra cultura? Si può, in questo caso, parlare di esseri umani con pari dignità?
Un po' di storia
La politica esplicitamente " razzista " del fascismo italiano contro gli omosessuali è durata circa tre anni ( dal 1936 al 1939 ), ma anche nella sua brevità l'episodio si è rivelato assai incisivo per capire la mentalità che fa ancora oggi degli omosessuali il gruppo di persone più odiato dai cittadini italiani e maggiormente colpito dall'intolleranza. In Italia il fenomeno si è evidenziato con forza nel periodo nazista, gli omosessuali erano tra i "gruppi di cittadini da colpire".
Il paradosso maggiore di tale decisione è stato questo: definire gli omosessuali in quanto " razza " , al pari degli ebrei o dei negri, quindi da eliminare, perché non facenti parte di una razza pura. Il motto era: "gli italiani sono troppo virili per essere omosessuali".
Per settant'anni gli italiani avevano ripetuto che l'omosessualità era un fenomeno di altri paesi e che quindi questa realtà doveva essere debellata con tutti i mezzi: dal pestaggio, agli arresti, alle torture, all'uccisione; tutte queste forme di repressione contro gli omosessuali non passavano attraverso il codice penale, ma venivano eseguite arbitrariamente da gruppi di seguaci della dottrina fascista, molte volte senza lasciare traccia.
Il razzismo nazista si basava sull'assunto ottocentesco secondo cui le persone omosessuali costituivano una specie di " ritorno indietro " nel cammino "darwiniano" dell'evoluzione della specie, una sorta di "involuzione", che nel gergo scientifico dell'epoca si chiamava " degenerazione " ossia individui deboli e meno adatti alla lotta per la vita, perché in quel periodo l'omosessualità era considerata una malattia mentale, ( forse ancora oggi ), quindi il programma razziale esigeva l'eliminazione di tutte quelle persone che essendo " degenerate " costituivano un handicap al trionfo del popolo tedesco nella " selezione naturale " fra i popoli.
Nel pensiero razzista essere ebreo ed essere omosessuale costituiva, alla lettera, un handicap fisico, o una imperfezione genetica, pertanto eliminare un ebreo o un omosessuale era per loro una rigenerazione della razza da tutti i geni difettosi, accelerando in questo modo l'inevitabile trionfo evoluzionistico su tutte le razze umane.
Tutto questo è avvenuto alla luce del sole, senza ostacoli, perché in Italia in quel periodo, come anche adesso, c'è un altro potere per il controllo e la repressione dell'omosessualità: la chiesa cattolica, che con la sua falsa etica ha condotto milioni di persone ad essere ostili contro queste persone, che invece fanno parte dello stesso mondo, e dovrebbero avere gli stessi diritti delle persone cosiddette normali.
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