Pierre de Lune

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sto leggendo un libro di aldo nove che mi fa stare male. e' una serie di interviste a giovani (under 40) precari. di ogni tipo: regista televisivo milanese, pastore sardo, insegnante di lettere. vite disperate, lavorare sedici ore al giorno, guadagnare da fame. e' la normalita'. il mondo del lavoro in italia adesso e' cosi', moderna schiavitu'. orribile!!!! che resta dei sogni, dei desideri, del talento.mi fa sentire pure in colpa, uno schifoso privilegiato. io sono diventato prof da bambino (perche' ero bravo, si', ma anche fortunato, o no?) e di tutta questa sofferenza non so nulla. faccio la mia matematica indisturbato mentre i miei coetanei si scannano la' fuori. che fare?