Diario di un Drogato

Senza Titoli


A volte sto troppo.A volte sto poco.A volte ho paura della morte.A volte ho paura del tempo.A volte invece riesco a misurarlo, battito per battito.A volte ho paura di non aver fatto abbastanza.A volte ho paura di non arrivare mai.A volte invece è come se fossi sempre bambino, e tutto diventa un déjà-vu.Io non so come sarà l'al di là, certo sono sicuro che non c'è un paradiso né un inferno, e allora mi chiedo chissà se nell'infinità di variabili che regolano gli infiniti universi non è destino che la nostra vita si ripeti all'infinito, e all'infinito possiamo cambiarla o rimanerla così, all'infinito possiamo scegliere, e all'infinito scegliamo sempre la stessa strada.Io non so per quale motivo sia qui a scrivere, non so perchè tratto a volte con superficialità le persone che mi circondano, e non so perchè quando non ci sono più poi sento un vuoto, sento che sarà impossibile rimpiazzarle, rimpiazzare tutto quello che avrei potuto fare, non so se loro riescono a provare lo stesso, però so che starò per sempre dove un attimo vale un altro, e allo stesso modo sarò per sempre uno zingaro, un nomade, un libero, so che per sempre sceglierò e per sempre continuerò a farmi scegliere.Chissà perchè si sceglie tra affetti e carriera, tra estate e inverno, tra Rimini e Diamante, tra eroina e cocaina, tra lavoro dipendente e lavoro autonomo, tra limone e cioccolato, tra amicizia e amore, tra il non salutare il proprio vicino di casa e il fare sesso con una sconosciuta in discoteca, tra comprare un cane o un gatto, tra il seguire la legge o darsi alla politica.Però se vi capita ogni tanto ricordatevi del grigio, se vi capita cambiate pub o ristorante il sabato sera, se vi capita fate una strada diversa per tornare a casa.Non sempre se no diventa monotonia, qualche volta.E chissà che quell'infinità di variabili non si accorga di voi.