il pietrificatore

Post N° 28


Sulle note di una delle più belle canzoni da nostalgico (Il mercenario di Lucera di Pino Caruso) il Pietrificatore porge il saluto ai suoi fans, pochi, ma buoni, per far ritorno a primavera inoltrata con i nuovi libri in uscita. La destinazione che lo attende è il Saccarello, il "tetto" di Liguria che lo aspetta con i suoi 2200 metri e dove spera di conquistare, almeno per un poco, quella serenità d'animo di cui necessità per scrivere nuove storie. Il prossimo appuntamento è a maggio con il nuovo noir "Il collezionista di Apricale" (Frilli Editori). Se proprio non ce la fate a resistere senza il pietrificatore sue fugaci notizie le troverete sul portale www.triora.orgSon morto nel Katangavenivo da Luceraavevo quarant'anni e la camicia neraDi me la gente dicech'ero coi mercenarisoltanto per bottinosoltanto per denariMa ora che sono stesoguardate nel mio saccoc'è solo una bottigliae un'oncia di tabaccoInvano cercheretesoldi nel tascapaneli ho spesi proprio tuttiassieme alle puttaneEvviva la morte miaevviva la gioventùlai lalalalalalai, lalalalaAmavo un'entraîneusedi razza congoleseperò l'ho perduta a dadicon Jimmy, l'irlandeseSalvai monache e fratidal rogo del ribellema l'ONU se ne frega,se brucia la mia pelleSe la mia pelle bruciaè perché son mercenarioma il papa se ne fregae sgrana il suo rosarioEvviva la morte miaevviva la gioventùlai lalalalalalai, lalalalaAddio amiche miedai fiori nei capelliaddio dolci compagnetrovate nei bordelliaddio verdi collineormai scende la nottei fuochi sono spentiaddio dolci mignottecon le vostre guepièresho fatto una bandieraportatela agli amiciche invecchiano a LuceraEvviva la morte miaevviva la gioventùlai lalalalalalai, lalalalaSe rimanevo a casalà nella mia Luceraora sarei arrivatocoi figli e la panceraavrei la moglie grassale rate e la seicentosalotto, televisione,mutua e doppio mentoInvece sono andatoin giro per il mondoe adesso sto crepandoquaggiù nel basso CongoEvviva la morte miaevviva la gioventùlai lalalalalalai, lalalala