il pietrificatore

Post N° 30


Triora è un paese bellissimo. Come sapete, però, ha sui coppi delle case un'antica tradizione. Quella delle streghe. Periodicamente vi si svolgono convegni, celebrazioni e dibattiti. Chissà se gli abitanti del paese comprendono che stanno seduti su di una fortuna. Quell'insanguinato, cieco e distruttivo processo dell'Inquisizione gli ha portato - dopo cinquecento anni - benessere e denaro.Sarà per questo, quindi, che le donne di Triora conservano una qualche malia. O almeno le donne che a Triora decidono di trasferirsi.Ho in mente una ragazza che si chiama Simona ed è la patronne dell'Albergo Colomba d'Oro. L'albergo - già convento e poi caserma - è oggi guidato da lei. Femmina dagli occhi di un mare antico, a metà tra la strega buona ed una fata soave. Simona non è bella, ma ha un savoir - faire, anzi un'allure, ed una dolcezza d'antichi tempi. Impossibile trovarne una eguale, soprattutto oggi.Quando ti serve a tavola sembra di sentire un'eco lontana, quasi un suono di violini. E' proprio vero che la bellezza non è solo fisica. Ma anche - e soprattutto - di anima. Torno al punto. Simona si è trasferita qui - a Triora - da Sanremo ed oggi manda avanti un barcone poderoso come l'Albergo Colomba d'Oro. Se non ci fosse questa struttura, tutti i convegni delle streghe si terrebbero probabilmente nei boschi. Si è accollata un compito difficile, anche perchè lo sta facendo in terra infidelium. La sua estrazione cittadina, la sua cultura, la avviliscono un poco tra le ardesie di Triora ed in mezzo ad una popolazione locale non sempre benevola nei confronti di ciò che è furesto.Non so se conoscete i liguri dell'entroterra, e vi sta parlano un ligure. Sono duri come pietre, ed a volte non vogliono capire per troppa rustichezza, complice una furbizia contadina che rasenta l'ottusità.Simona deve quindi barcamenarsi. Tra il mondo delle celebrazioni, del turismo e del marketing, e della gastronomia professata ad alti ed eccellenti livelli, ed un mondo che per alcuni aspetti sembra ancora essersi fermato ad Eboli.Vi dirò che io ho conosciuto Simona in una serata un poco complice. Con il mio amico Ippolito, il Pietrificatore di Triora, abbiamo cenato davanti al camino insieme a Simona che ci ha accompagnato servendoci e poi sedendo insieme a noi.Quello che ho sentito mi è bastato:vi basti pensare che in un pugno di ore, in tre, abbiamo parlato praticamente di tutto. Dalla musica di una pianista che ha preferito i lupi agli uomini, a Terzani, ad un viaggio da fare su di un cargo, alle streghe.Soltanto una strega fatata può vivere a Triora, con quello sguardo. Forza Simona. Grazie della incantevole serata. Mi hai fatto ricordare l'Africa e le storie che gli uomini blu si raccontano intorno al fuoco. Devi essere proprio una strega. Ma dolcissima.Alberto PezziniLa riviera