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Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 20 Febbraio 2007 da pietrificatore76
 

Una sosta durante l’ultimo pietrificante tour del pietrificatore era più che necessaria.

Ed ecco che nella gelida sera di venerìi 16 febbraio tre loschi individui, armati di ottime intenzioni, irrompevano all’antica Osteria Alla Posta di Castelvecchio di Rocca Barbena in cerca di conforto gastronomico.

I tre, fra cui il noirista ormai più inflazionato del Ponente, sbarcati  nel quieto paesello avvinghiato magicamente alle alture di Albenga, non potevano certo passare inosservati, causa i loro precedenti legati alla giustizia letteraria e non solo a quella: diego Marangon, pericoloso libraio di Ventimiglia e inventore delle più truci presentazioni letterarie della zona e l’Avvocato Alberto Pezzini temutissimo e sanguinario azzeccagarbugli del Foro di Sanremo, nonché caustico giornalista de La Riviera.

A fronteggiare i tre fuorilegge e fuori di testa ci pensava l’inossidabile e granitico oste longobardo Antonio Rocchelli che a suon di antipasti, bottiglie di Barbera, carni spadellate e tagliatelle al sugo d’anatra sedava i tre sediziosi.

La scena che lo sprovveduto e incauto visitatore avrebbe potuto scorgere nel ristorante era la medesima: mentre l’avvocato Pezzini, tra un bicchiere e l’altro, provvedeva a ravvivare le fiamme del camino gettandovi al suo interno ogni genere di materiale combustibile (con grande gioia dell’oste tentato dal chiamare i Vigili del fuoco e la neuro di Albenga) il Marangon già progettava, supportato dalla lucida follia del pietrificatore, kermesse teatrali, presentazioni di autori e lussuriosi banchetti da organizzarsi nel paese.

Intorno alla mezzanotte Antonio si liberava con grande gioia delle “tre bufere”, per dirla alla John Carpenter, che con passo barcollante si dirigevano verso l’Antico Melo, dove trovavano rifugio per la notte spartendosi i posti letto come autentici commilitoni e reduci di una lontana e menomante guerra,

Pezzini e Ferrario, sulle note di “All’armi siam fascisti” prendevano posto in due lettini presi in prestito ai nani di Biancaneve,mentre il Marangon, indossando un pigiama a righe degno del più distinto lord inglese, piombava nel sonno in un enorme letto a due piazze nonostante le manovre di “artiglieria pesante” che il Pezzini e il Ferrario mettevano in atto.

Alla mattina, raggiunta una tregua, l’incombente presentazione di Bordighera costringeva i tre a ripartire non prima di aver compiuto un giro d’ispezione nel paese e aver portato i propri saluti ai camerati agricoli del posto (per l’occasione appositamente assenti).

Naturalmente le tre bufere hanno eletto Castelvecchio di Rocca Barbena a loro luogo di croce (di ferro, conquistata a suon di cannonate notturne) e delizia (gastronomicamente parlando) e il loro ritorno nel paese di Ilaria del Carretto è una certezza.

 
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