Creato da pietrificatore76 il 25/01/2007
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Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da pietrificatore76
 
Foto di pietrificatore76

Ora, ogni vero scrittore è afflitto da un’ossessione portante che diventa il suo segno di distinzione, la cifra delle sue iniziali sulla camicia di forza del suo talento. Hemingway aveva un machismo vitale nei confronti della morte (quella degli uomini, dei tori, dei marlin…. Non fa differenza), io ho quella dei nani. In ogni mia “storia” infilo almeno un nano anche quando non è propriamente pertinente al contesto. La magnifica ossessione di Ippolito, la sua bellezza di Ippolita è Triora. Triora, borgo ligure che ha anticipato Loudon e Salem nella caccia alle streghe. A Triora  Ippolito ha dedicato gran parte della sua combustione saggistica dimostrando di avere il sacro fuoco. Il processo per stregoneria, il delirio inquisitorio, la tortura del femminile innocente non potevano risparmiarsi di diventare lo sfondo di un thriller a ponente della fertile medioevale mente di un umanista come Ferrario. Anzi, parliamoci chiaro, di un illuminista. Ippolito: infatti fa luce.

divisoreAndrea G.Pinketts

 
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Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da pietrificatore76
 
Foto di pietrificatore76

1) E’ istituito a Triora il premio letterario femminile La strega d’oro. Sensi e passioni – scritture erotiche per un borgo d’incanto.

2) Il concorso si tiene è organizzato a Triora in quanto è a Triora (www.triora.org) che, a far data dal 1587, si svolgono i primi e più imponenti processi alle streghe mai celebrati in Italia. I procedimenti contro le presunte streghe prevedevano, fra l’altro, il loro preventivo denudamento e le torture perpetrate nel corso degli interrogatori malcelano le intenzioni erotiche della parte requirente. La strega è tuttavia anche fata, in quanto guaritrice, levatrice di bambini, conoscitrice di erbe magiche. A questi si auspicano ispirati i racconti.

3) All’organizzazione del premio presiede un comitato direttivo, composto da 1 giornalista, 1 gallerista d’arte e 1 traduttrice.

4) Presidente del comitato è Bruna Magi, scrittrice e giornalista.

5) Il premio verrà assegnato ogni anno a un racconto della lunghezza massima di 5 cartelle editoriali, in cui il sentimento amoroso non si disgiunga dai comizi carnali propriamente intesi. I racconti debbono pervenire agli indirizzi elettronici o postali addotti in calce entro e non oltre l’8 marzo 2007.  

6) Ogni anno vengono riconosciuti vincitori 3 racconti, all’interno dei quali il comitato direttivo sceglie un supervincitore. Il premio consiste nella pubblicazione dei racconti in apposito volume pubblicato a cura della Colomba d’oro, che potrà eventualmente includere anche altri elaborati degni di menzione. All’autrice del racconto vincitore viene consegnata La strega d’oro.

7) Gli indirizzi di posta elettronica ai quali dovranno pervenire i racconti sono:

magi.isa@tiscali.it 

maestrale1976@yahoo.it;

ohannes@katamail.com

luigi.mascheroni@ilgiornale.it;

Ogni elaborato dovrà essere spedito a ciascuno degli indirizzi, in copia semplice e in formato .doc.

7) Il giudizio della giuria è inappellabile.

Info: www.triora.org

 

 

 
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Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da pietrificatore76
 
Foto di pietrificatore76

Ippolito Edmondo Ferrario, nasce il 20 maggio del 1976, all’ora di cena, alla Clinica Pio X di Milano. Trascorre una travagliata e turbolenta infanzia (anche a livello intestinale) a Lodi, città nella quale operò il pietrificatore della Scapigliatura lombarda Paolo Gorini (suo idolo di gioventù); nel 1987, si trasferisce a Milano per ampliare i propri orizzonti culturali e sociali, esattamente come fece qualche anno prima l’anarchico-socialista Benito Mussolini.

Riesce a sopravvivere miracolosamente agli anni penitenziari del liceo scientifico (coltivando la consapevolezza di essere un fervente anticomunista) ed evita la carriera universitaria improvvisandosi Security-man alla Onyx di Milano. Nonostante una predisposizione all’uso delle armi da fuoco (arma preferita: Ruger GP 100 357 Magnum), pur di sfuggire ai rigori della naja, si finge obbiettore, infinocchiando lo Stato Italiota che non lo chiama neppure per adempiere ai suoi doveri sociali.
Giunto alla soglia dei 24 anni, e messo con le spalle al muro dalla dura realtà, decide di prendere in mano le redini della Galleria d’Arte Sacerdoti di Milano, l’attività di famiglia, che da cinquant’anni è presente in Via S.Andrea, nel famoso Quadrilatero della Moda (Via Montenapoleone, Via S. Andrea, Via della Spiga, Via del Gesù); qui vende dipinti e resiste ai biechi signori delle grandi firme che vorrebbero fare di Milano il loro paradiso artificiale.

All’attività di mercante d’arte affianca quella di scrittore e giornalista, scoprendosi ossessionato dalla Liguria e in particolare da Triora, il famoso paese delle streghe in provincia di Imperia. Per questo finisce in psicanalisi.
Con l’editore genovese De Ferrari pubblica infatti una serie di volumi dedicati alla storia della regione, di cui citeremo qui di seguito i più rappresentativi, tanto per non rompere i coglioni a chi sta leggendo:

Liguria tra storia e leggenda

Triora, Anno Domini 1587. Storia della stregoneria nel Ponente Ligure” (Giunto alla Seconda Ristampa)

E’ il 7 ottobre 2005 quando la Giunta Comunale di Triora, capeggiata dal Sindaco Lorenzo Lanteri, gli conferisce la Cittadinanza Onoraria dopo che per due anni di seguito quotidiani e mensili hanno parlato, e soprattutto sparlato, di lui e di Triora.
Da militante dell’estrema destra per dimostrare che anche i fascisti hanno un cuore d’oro, crea il progetto umanitario “Una strega per un sorriso”, in collaborazione con la Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori, con il quale insieme all’amica Simona Pastor, regala soggiorni di vacanza ai bambini malati di tumore e alle loro famiglie a Triora presso l’Albergo Colomba d’Oro.

Sul fronte artistico ha contribuito con testi critici particolarmente soporifici o lassativi (a seconda delle necessità) a numerosi cataloghi d’arte, editi dalla Mazzotta Editore, relativi a importanti mostre.

Attualmente è collaboratore del quotidiano patriottico per eccellenza (Il Secolo D’Italia) e di tanto in tanto scrive per Branko, Tuttoturismo, Quicittà.
Nell’autunno 2006 per il noto editore di sinistra Frilli (www.frillieditori.com) uscirà il suo romanzo noir “Il pietrificatore di Triora” con la prefazione dell’amico Andrea G.Pinketts; con esso conta di dilagare nel mondo dell’editoria italiana a macchia d’olio..di ricino.
Dal 2004 è sposato con Chiara ed è padre della bellissima Agata. Saltuariamente veste i panni di agricoltore, karateka, harleysta ed esorcista. Per quest’ultima attività è infatti autorizzato a fregiarsi del titolo di Reverendo dalla chiesa americana Universal Life Church.

 
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Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da pietrificatore76
 
Foto di pietrificatore76

Da Il Giornale, domenica 16 dicembre 2006

Nella Milano da leggere, va di moda la pietrificazione. Deve aver cominciato Alberto Carli, conservatore a Lodi dedicato a Paolo Gorini, maestro pietrificatore noto a Savinio e Dossi. Ha continuato l’estroso chimico di Pavia Luigi Garlaschelli, con un originale “Corpi di pietra”, pubblicato a inizio anno da Neftasia editore. Adesso arriva Ippolito Edmondo Ferrario, trae fuori questo sorprendente “Il pietrificatore di Triora” (Fratelli Frilli, 296 pagg., 11,50 euro) e il trend è stabilito. Perché Paolo Gorini, scienziato celebre e discusso al suo tempo, e la pietrificazione? Forse perché questa dell’Occidente forse in declino è una società in cui il corpo ha un rilievo sociale e politico da tempo ignoto. Poi, più probabilmente, perché alla pietrificazione si associa l’idea della conservazione di sé, del monumentum aere perennius: e chi non nasce Quinto Orazio Flacco, il monumentum di se stesso se lo fa costruire in vita dal chirurgo estetico, in morte appunto dal pietrificatore. Tutte queste considerazioni, e molte altre ancora, ha in mente il giovane Ferrario nella stesura del suo funambolico horror-noir intellettuale, che è di area in senso molto ampio scapigliata e, prima originalità, si svolge fra Milano e Triora. E’ quest’ultimo un borgo medievale dell’estremo Ponente ligure, noto alla storiografia moderna per aver ospitato i primi e più imponenti processi alle streghe del secondo Rinascimento. Ippolito E. Ferrario è anche storico della stregoneria, ma a Triora è tanto legato da esserne divenuto, a meno di trent’anni, cittadino onorario. Conosce quindi il luogo come e meglio degli indigeni e in quanto straniero in terra non straniera si permette in molte parti di questa narrazione di prendere sottilmente a gàbbo certe consuetudini di provincia e, altra singolarità, usando come protagonisti personaggi davvero esistenti, indicati per nome e cognome. Un teatrino che sta fra il guignol e lo schiettamente comico, perché le fila son poi tenute da un investigatore milanese figlio illegittimo di Scerbanenco e Simonetta, che indaga su omicidi muliebri misteriosi e su un immancabile omicida seriale. Sarebbe roba già sentita e più ancora già molto vista al cinema, se Ferrario non la servisse guarnita di una lingua scintillante, la cui disinvoltura malcela una padronanza del lessico non comune. Il tratto di maggior singolarità del libro è però la vera professione di Leonardo Fiorentini, l’investigatore. Costui è infatti gallerista, al modo che lo è Ippolito Edmondo Ferrario, titolare di una galleria d’arte fra le più note a Milano. Il romanzo si legge allora come un impudente, divertito e spassoso gioco degli specchi, in cui entrano a pié pari  Federico Zandomeneghi e Quirino Principe, la quasi dimenticata Minnie Alzona e il per nulla dimenticato Junio Valerio Borghese. Una spettacolare mise en abîme di un sacco di generi oppure – ed è già molto, di questi tempi – il romanzo di un trentenne di ottime letture, che ha il gusto dello sberleffo ma distingue un Boldini del 1878 da uno del 1909. Il libro si avvale anche di una briosa prefazione di Andrea Pinketts, per l’occasione composto e senz’altro utile all’intelligenza del testo e, in 3 mesi circa dalla sua uscita, si avvia alla seconda edizione.

 
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Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da pietrificatore76
 
Foto di pietrificatore76

Comune di Apricale                                                                            Libreria Casella, Ventimiglia

presentano

Interrogatorio al Castello di Apricale

Terzo grado allo scrittore Ippolito Edmondo Ferrario

autore de “Il pietrificatore di Triora”

Frilli Editore

                            Domenica 18 febbraio 2007, ore 16.00

 Castello della Lucertola, Apricale (Im)

Comunicato stampa

In seguito alla tormentata e turbolenta udienza del Processo Letterario tenutosi nella sala consigliare del Comune di Ventimiglia lo scorso 25 novembre 2006, il Giudice per le Indagini Preliminari Letterarie Dott. Alessandro Gallese, per nulla convinto dalla predente assoluzione, ha stabilito di approfondire i capi d’imputazione a carico dello scrittore e gallerista milanese Ippolito Edmondo Ferrario, autore del noir “Il Pietrificatore di Triora”(Frilli Editore) che è già stato difeso con successo dall’Avvocato Alberto Pezzini. In questa occasione la macchina della giustizia letteraria non conoscerà ostacoli e ricorrerà a metodi poco ortodossi per far emergere tutti i turpi retroscena che stanno alla base di questo noir.

L’imputato, che persevera nella sua fama di esperto del processo per stregoneria di Triora e in quella di moderno scrittore scapigliato, verrà in questa nuova sede sottoposto ad un estenuante quanto massacrante terzo grado per i seguenti capi d’imputazione:

- Uso indiscriminato di argomentazioni e temi disdicevoli per la pubblica morale: pietrificazione di cadaveri, spargimenti di sangue gratuiti e fornicazioni senza limiti

- Totale assenza di pentimento per essersi impegnato nella diffusione del libro raggiungendo il traguardo della seconda ristampa

- Denigrazione nei confronti del tranquillo borgo di Triora di cui peraltro l’imputato è Cittadino Onorario

- Creazione di un personaggio, il detective Leonardo Fiorentini, altamente diseducativo per i suoi comportamenti da reazionario- nostalgico del Ventennio.

- Perseveranza nell’attività di scrittore politicamente scorretto per la seconda ristampa del libro e per la prossima pubblicazione di una nuova avventura di Leonardo Fiorentini in quel di Apricale.

L’ interrogatorio si svolgerà nella sala del Castello della Lucertola, alla presenza del temibile e irascibile Pubblico Ministero Giovanni Choukhadarian (Giornalista di Repubblica-Genova) deciso a scardinare la serrata e accanita difesa dell’Avvocato del Foro di San Remo Alberto Pezzini, difensore dell’imputato.

Contemporaneamente il Dott. Diego Marangon della Libreria Casella di Ventimiglia, con i suoi sagaci e mirati interventi, aiuterà il pubblico presente a comprendere meglio le varie fasi dell’interrogatorio.

Info:

Comune di Apricale

Tel.0184 208126

www.apricale.org 

apricale@apricale.org

Libreria Casella

Via stazione 1

18039 Ventimiglia 0184 357900

diego.marangon@it.zurich.com

www.ippolitoedmondoferrario.it

maestrale1976@hotmail.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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