PETROLIANA

La tensione fa 91

Quando il week-end inizia male è segno di sventura nella settimana a venire. I fatti lo confermano.

E' proprio quando credi di avere il mondo in mano che scopri di essere fatto di marzapane.

Vedi che invece di tornare a casa per l'ora concordata, smonti da lavoro più di mezz'ora dopo. Vedi sabato sera, prima di smontare, che l'azienda per cui lavori ti ha imposto cinque giorni di ferie la settimana entrante e (con questo preavviso in grado di far rabbrividire il prode Nostradamus) non sei riuscito a pianificare nulla. Vedi che il tuo tanto detestato pilota V.R. si fa una tutina speciale per celebrare l'Italia nazionale al debutto in Euro2008 e mostra, per l'ennesima volta, di essere un bimbo viziato. Vedi fuori dalla finestra che la pioggia non accenna a smettere e la tua domenica va felicemente a puttane come il resto delle tue serate. Vedi un sms sul cellulare che dice "ciao fede. x martedì mattina ci troviamo alle 7 nel parcheggio, ok? poi prendo su il navigatore così siamo a cavallo, ok? te l'ha detto vero che dobbiamo andare alla riunione?" e realizzi che di tutto questo non sapevi nulla, tanto che da quel preciso martedì inizi le (non volute) ferie. Vedi tutto questo e ti domandi: perchè? Perchè non si può vivere felicemente? Chiedo solo un giorno di pura felicità, dove i conigli corrono per strada e le alci mi brucano sul tavolo in cucina. Chiedo un momento in cui le zanzare si pungono tra di loro, chiedo un mal di schiena che non faccia male ed un tavolino in ogni angolo della città che offre bottiglie e bicchieroni di Averna o Sambuca. Chiedo che questa città sia devastata e che rimangano solo coloro che hanno età inferiore alla media e che tutti escano alla luce del sole facendo sesso per strada.

Niente gioia, niente euforia. La settimana è iniziata male e chissà come finirà. Arrivo puntuale come il gobbo di Notredam al suono delle campane. Si respira aria di negatività e di ostacoli improvvisi che compariranno quando meno te l'aspetti durante la tua 100metri. Eppure, devi resistere e sperare che sia soltanto aria di un peto scoppiato diversi giorni fa, ristagnando nel luogo. Invece no. Chiudi la tua mattina camminando mezza spanna più alto degli altri perchè da domani sei in ferie, poi vieni richiamato dal tuo superiore che dice "cosa ne pensi di lavorare questa settimana e di posticipare le tue ferie senza che si sovrappongano con quelle dei colleghi?". La proposta fa schifo in ogni sua parte, anche nel punto interrogativo, ma non rispondo immediatamente. Controllo il piano ferie e vedo che, qualora volessi postecipare quelle di questa settimana, farei le ferie... la seconda settimana di settembre! La mia risposta é "non posticipo una beata mazza" così da far salire su tutte le furie il mio capo-cervellone che non ci sta. "Siamo solo in tre: questa è infortunata, l'altra chissà dov'è... E te vuoi farti le ferie? Cari miei, se mi volete far fare settantasei ore questa settimana vi sbagliate di grosso. Ma stai tranquiillo, non ce l'ho con te: il mio è solo uno sfogo.". Star tranquilli con un soggetto di un quintale di peso che impreca proponendomi di fare le ferie a settembre "tanto in quel periodo il bagno in acqua lo si fa" è assolutamente impossibile. Affermo, con quel poco di coraggio che mi è rimasto, che il sottoscritto non ha intenzione di rinunciare alle ferie ed esco dall'ufficio fischiettando. Fi fi fi! La la la! Canto e fischio, ma ho paura di ricevere una chiamata e la tensione sale.

Probabilmente, dato che la paura fa 90 ed è (quasi sempre) associata alla tensione, prevedo che quest'ultima faccia 91.