pilarmivida

Afandou (ma a volte Afantou)


La spiaggia è quasi deserta.Pilar è un po'stordita dal vento preso in motorino.Caldo asciutto, piacevolissima arietta leggera.Un telo azzurro sui sassolini colorati.Una carezza.Pilar si tappa il naso (è risaputo che la canappa della fatina è storta a causa di un ben poco banale incidente nella casa degli specchi in terza media) e immerge la testa nell'acqua.Tutto è celeste, ma se guarda verso il largo vede una striscia azzurro intenso.Riemerge. Respira.Si mette a galleggiare a pancia in sù, guarda il cielo con gli occhi appena aperti (la luce è accecante), respira a fondo l'aria calda e asciutta coi raggi del sole che le scaldano la pelle. Pensa che appena tra qualche settimana sarà infreddolita dal vento autunnale, col naso perennemente gocciolante, la pelle pallida e altre cose (serie)a cui pensare.Prende fiato, rimette la testa sotto e nuota.