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Christmas Pilar


Il gioco funziona così: Fase 1: Partenza.La famiglia Pilar si mette in macchina verso mezzogiorno dopo aver caricato il baule di padelle, pentole, vassoi, regali e quant'altro. Meta: Monza. Si smadonna per trovare un parcheggio, ci si carica di sacchetti e si sale a casa dello zio. Quarto piano, porta a sinistra, odore di vecchio, trentadue gradi centigradi, umidità 80%.Fase 2: Saluti e auguri. Lo zio non bacia sulla guancia: bacia nell'aria. Lui non fa "smacksmack" ma "Buàhbuàh". Sembra un pesce. Ti spinge in salotto, ti piazza in mano 2 agende, un calendario da parete, uno tascabile e un cinquantino. Frase di rito: "Son cose utili che servono sempre". Pil: "Ah. Grazie"
Fase 3: il pranzo. Sempre uguale, intoccabile. Lo zio fa lo "spantega", ma in realtà c'ha il braccino monco... quindi il pranzo prevede: una cappasanta a testa, una fetta di salame bergamasco, uno spicchio di patè, un voul au vent e un carciofino. Fine dell'antipasto curato dallo zio.
A volte, quando vuole fare il generoso, prende pure mezza aragosta... da spartire tra gli 11 ospiti. Poi ravioli insipidi in poco brodo ("Sennò fa male"), che però son comprati "dal Peck", una gastronomia da ricconi milanesi e turisti giapponesi. Per lui sono il massimo. Secondi: arrosto della zia (ma "il condimento fa male", quindi viene messo accuratamente in una tazza e nascosto in cucina), cappone in umido (perennemente insipido, "sennò fa male alla pressione") e branzino al sale (ohyeah, grazie papo
). Carciofi in padella eccetera eccetera. Dolci: panettone con merdosissimi canditi costantemente rancidi. Niente caffè, "ormai è troppo tardi, poi non si dorme". Macheccazzo.
Fase 4: boccheggio.In bonza sul divano e mezza sbronza, ad una temperatura che farebbe inorridire StudioAperto, Pilar boccheggia con occhi bovini. Cerca di slacciare un paio di bottoni della camicia ma ci ripensa subito quando lo sguardo maniaco dello zietto cerca di scorgere qualcosa lìssotto.
Caldo. La fatina decide così di giocare sporco: s'avvicina quatta quatta alla finestra e, sorridendo sorniona, riesce ad aprirla un pochino. Wow, aria! Tempo zero, e la zia le viene dietro a chiudere tutto, "sennò si disperde il calore!". Ohccazzo.
Fase 5: Vai col lissio.
Lo zio si mette a sedere davanti alla pianola.Scambio di sguardi terrorizzati tra Pilar e LaMaggica.
"Questa l'ho composta io, mi sono ispirato al famoso Papetti".Ehnnò, questo è troppo......via!
Fatina e sorella infilano le giacche e scappano via: un giro per il centro è quello che ci vuole.Fase 6: la tombolata.Potrebbe essere uno dei momenti peggiori della giornata ma, dato che la fatina è magica, riesce a vincere SEMPRE, quindi... tanto di guadagnato.
Non solo: chi mette in discussione i suoi poteri, pagherà cara la sua sfacciataggine. Il cugino, per esempio, crede di poter vincere inveendo contro di lei ma, povero e grigio bancario, contro il culo di Pil non c'è porcone che tenga.
Pandoro, panettone e torroncini in gran quantità.Fase 7: la liberazione.Baci e abbracci, si esce da quella casa con un mal di testa da competizione e pieni come uova sode. Via, si torna a casa.
*Buon Natale*