Pimpi....

GIORNO DELLA MEMORIA


La  "Giornata della Memoria" è stata istituita dal Parlamento Italiano nel 2000 per ricordare le vittime delle persecuzioni fasciste e naziste degli ebrei, degli oppositori politici, di gruppi etnici e religiosi dichiarati da Hitler  indegni di vivere. La data prescelta è quella dell' anniversario della liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz  (vicino a Cracovia in Polonia) avvenuta ad opera delle avanguardie della Prima Armata dell' Armata Rossa (comandata dal maresciallo Koniev) il 27 gennaio 1945.CHI NON HA MEMORIA, NON HA FUTUROPER NON DIMENTICARE,PERCHE’ QUESTI ORRORI NON AVVENGANO MAI PIU!Il testo è tratto da: In onore degli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti, di Primo Levi . Si invitano tutti e tutte ad affiggerlo nei luoghi di lavoro e nelle scuole, in occasione della giornata della memoria, per ricordare cosa sono stati gli orrori dei campi di sterminio nazisti, dove furono macellati milioni di persone, non solo ebrei ma anche oppositori politici del regime, zingari, omosessuali, per ribadire che ogni regime totalitario (compresi quelli dell’est europeo, di staliniana memoria) va combattuto e ne vanno denunciati e ricordati gli orrori e i crimini contro l’umanità.Questo è il MIO piccolo contributo, per le generazioni future come per quelle attuali."Alcuni fra noi, erano partigiani e combattenti politici: sono stati catturati e deportati negli ultimi mesi di guerra, e sono morti qui, mentre il Terzo Reich vacillava, straziati dal pensiero della liberazione così vicina. La maggior parte fra noi erano ebrei: ebrei provenienti da tutte le città italiane ed anche ebrei stranieri, polacchi, ungheresi, jugoslavi, cechi, tedeschi, che nell’ Italia fascista, costretta all’antisemitismo dalle leggi razziali di Mussolini, avevano incontrato la benevolenza e la civile ospitalità del popolo italiano. Erano ricchi e poveri, uomini e donne, sani e malati.C’erano bambini fra noi, molti, e c’erano vecchi alle soglie della morte, ma tutti siamo stati caricati come merce sui vagoni e la nostra sorte, la sorte di chi varcava i cancelli di Auschwitz, è stata la stessa per tutti. Non era mai successo, neppure nei secoli più oscuri, che si sterminassero esseri umani a milioni, come insetti dannosi: che si mandassero a morte i bambini e i moribondi. Noi, figli di cristiani ed ebrei (ma non amiamo queste distinzioni) di un paese che è stato civile, e che civile è ritornato dopo la notte del fascismo, qui lo testimoniamo. In questo luogo, dove noi innocenti siamo stati uccisi, si è toccato il fondo della barbarie.Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa’ che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano di ammonimento: fa che il frutto orrendo dell’odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia nuovo seme, né domani né mai. "da: Movimento Internazionale per la pace e la nonviolenza contro tutte le guerre nel mondo!Pimpi