che ne so

lettera alla mamma


Cara mamma, bensi manchi da oltre un decennio tutti i giorni ti penso anche se a volte il nostro lavoro ci ha allontanati ci siamo sempre ritrovati, purtroppo la tua malattia ti ha portato via da me e nonostante io abbia mollato tutto x tornare a casa x aiutarti e starti vicino non mi sento di aver fatto tutto il possibile. quando mi guardo e vedo l'uomo che sono mi torni in mente tu, tutto questo lo devo a te che mi hai cresciuto educato e forgiato,nonostante tu non mi abbia fatto bello( cosi mi avrebbero preso x il mio carattere e non per il mio aspetto),nonostante il mio carattere di merda , che di topa gia' ne vedo poca poi mi hai fatto pure con dei gusti difficile e me lo tiro tanto che ormai lo pesto, non mi abbia dato dei capelli duraturi( cosi risparmiavo sul barbiere e sullo shapoo) non mi abbia dato una  salute di ferro( cosi usavo l'assistenza che avrei pagato con i miei contributi), non mi abbia dato tanta fortuna (visto che qualcuno era piu' sfigato di me' era giusto darla a lui) , va bene tutto tutto questo lo capisco e lo approvo, ma che cappero potevi pensare che le persone mi avrebbero piu' gradito come femmina, quello la' che manco si è mai sposato, mi vien a dire che se fossi una donna sarei la sua mogli ideale, quel'altra la mi dice che se fossi una donna quando suo marito lavora di notte potevamo cenare assieme x farci compagnia, e poi l'atra mi vien a dire che se fossi una bella figa ed avessi le curve al posto giusto, hehehe. e che cappero poi no' questo non lo capisco.ti penso sempre tuo   IURI