che ne so

preghierina del motociclista


Caro automobilista,dall’alto della tua fortezza, sii magnanimo e generoso: permetti a me e a tutti i motociclisti di tornare ogni giorno a casa dalle persone care. La maggior parte di noi ci prova seriamente.Non arrabbiarti con me se sei fermo in coda mentre io riesco a muovermi ugualmente: considera che se fosse per noi, le code non esisterebbero.Non sfogarti su di me se quella strega di tua suocera ti fa infuriare parlandoti al cellulare mentre guidi: anche i motociclisti, spesso, hanno una suocera.Quando metti la freccia a destra, quantomeno non girare a sinistra (e viceversa): ricorda, la destra è la parte del passeggero.Capisco che la parola STOP abbia per te un significato oscuro, e che concetti come ‘precedenza’, ‘prudenza’, ‘distanza di sicurezza’, ecc siano astrusi e misteriosi, però fidati: anche se non hai il Nobel per la matematica, sforzati di capire queste astrazioni, sarebbe utile.Ti prego di perdonare quegli sciocchi che ingiustamente ti maledicono quando piazzi la tua macchina in terza fila: non riescono a capire, poverini, che le tue necessità vengono prima. E poi, hai messo persino le quattro frecce, che diamine…Cerca di immaginare che la segnaletica orizzontale, oops, scusa, che quelle righe bianche e gialle per terra, potrebbero essere lì non solamente per bellezza; potrebbero persino avere un significato.Quando mi sorpassi facendomi il ‘rasentino’, pensa: un colpo di vento potrebbe provocare l’irreparabile: ti danneggerei la tua bella macchina, e forse, addirittura, la sporcherei di sangue.La bella che siede alla tua destra ha già un suo specchietto tutto per lei: gli altri, invece, sono lì proprio per te: ti scongiuro, ogni tanto andrebbero guardati.Ti prego infine di pensare che se ogni anno muoiono dalle sei alle settemila persone sulle nostre strade, un motivo ci deve pur essere. Anche se sei convinto che a te non succederà mai perché ‘sai’ di saper guidare. Perché imprudenti e incapaci, si sa, sono sempre ‘gli altri’.