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Perversioni femminili: quando lo sono davvero?


Nell’immaginario comune si utilizza spesso il termine perversione per indicare delle pratiche sessuali che vanno fuori dagli schemi moralmente accettabili. Ma cos’è la perversione? La perversione è una vera e propria patologia, che viene definita dal DSM IV (il manuale diagnostico che classifica i disturbi mentali) come “fantasie, impulsi o comportamenti ricorrenti che riguardano oggetti inanimati, la sofferenza e l’umiliazione di se stessi o del partner o bambini e altre persone non consenzienti. Tale patologia, spesso, viene attribuita al genere maschile; tuttavia anche le donne possono avere delle perversioni sebbene queste si prefigurano in maniera molto diversa. Helen Singer Kaplan si interessò per prima delle perversioni femminili, chiarendo come la fissità e la ripetizione ossessiva di alcune pratiche sessuali imprigionano e vincolano un individuo a determinati riti e possono essere considerate le caratteristiche principali delle perversioni. Inoltre, la nota psichiatra americana afferma che le perversioni maschili e femminili si presentano in maniera molto diversa, in parte perché lo stereotipo sociale di genere è messo in primo piano dalla perversione. Nell’uomo c’è l’esagerazione del maschilismo e del potere narcisistico, mentre nella donna sono accentuati aspetti di sottomissione. Notoriamente le virtù che rendono desiderabile una donna sono l’essere una buona moglie, una buona madre o figlia. La fissità di questi stereotipi portano alla perversione: non è il mettere in atto comportamenti devianti piuttosto l’autosvalutazione nella propria femminilità per non essere considerata un’usurpatrice del potere maschile.  Ci sono altri tipi di perversione poco collegabili all’eccitazione sessuale quali: infliggersi ferite, strapparsi i capelli in modo coatto, collezionare fallimenti sentimentali, mascherarsi con abiti e trucco, il dominio esercitato sulla persona amata, la cleptomania, la sottomissione estrema. Anche se nella perversione femminile non è rintracciabile facilmente un collegamento con la sessualità, sono presenti fantasie, motivazioni e travestimenti analoghi alle perversione maschili. Queste vengono spostate su un “feticcio” che permetta di scindere gli aspetti positivi e negativi e ad evitare il senso di colpa e la vergogna.