PINO CARIGLIA

NEUROCHIRURGO COLPITO DA UN INFARTO MENTRE OPERA: DIVENTA PAZIENTE


 
HA L'INFARTO MA CONCLUDE L'INTERVENTONAPOLI - Claudio Vitale cinquantanove anni, il neurochirurgo stava effettuando un intervento su un paziente affetto da glioblastoma, quando è stato colto da un infarto. Il dolore al petto è peggiorato e un prelievo del sangue, realizzato in una brevissima pausa, ha confermato che si trattava di un infarto. Ma il medico è andato avanti, sottoponendosi a una angioplastica soltanto dopo aver finito. Ora conta di tornare a lavoro fra una settimana. Alla domanda dei giornalisti:Non poteva proprio essere sostituito, quando si è accorto di stare male? Il medico ha risposto:"Tutto si può fare, c'é però una assunzione di responsabilità nei riguardi del paziente. Eravamo entrati in una fase delicata dell'intervento, un cambio di mano non era opportuno, e questo a prescindere dalla abilità professionale di chi avrebbe dovuto sostituirmi". Era possibile una sostituzione adeguata, spiega: "Non si opera mai da soli, c'é sempre qualcuno che può proseguire un intervento se succede qualcosa, e così anche in questa occasione. Ma ripeto, dovevo continuare: se fosse subentrato qualcuno avrebbe trovato una situazione in piena esplosione, con una emorragia in corso. Ho preferito finire, levare il tumore, procedere all'emostasi e poi scappare nella sala operatoria a fianco, per essere sottoposto io all'intervento"."E' prevalso ancora una volta l'interesse del paziente - commenta il direttore sanitario del Cardarelli, Giuseppe Matarazzo - pur di fronte a un evento inaspettato. L'operatore é diventato paziente, ed è stato soccorso, subito dopo. E' andata bene ad entrambi grazie a cure tempestive e appropriate".