PINO CARIGLIA

APPROVATO IL DECRETO PER LO SVILUPPO: RITORNA IL PERICOLO DI UNA CENTRALE NUCLEARE IN BASILICATA


DE FILIPPO :"NO" AD UNA CENTRALE ATOMICA IN BASILICATAPOTENZA - Il Presidente della Giunta lucana, Vito De Filippo, in una nota, ha detto che “la Regione Basilicata non si accoda alle espressioni di giubilo che da qualche parte si levano per l’approvazione definitiva da parte del Senato del ddl sviluppo. E non lo fa soprattutto in relazione al ritorno del nucleare (articolo 26): scelta inopinata ed avventurosa dal punto di vista della sicurezza, priva di ogni seria valutazione di fattibilità sul piano economico e tecnologico”. Nel 2003, a Scanzano Jonico (Matera) vi fu una rivolta popolare di 15 giorni, sostenuta dalle istituzioni, contro il progetto (ritirato dal Governo proprio a causa della protesta) di realizzare a Terzo Cavone il deposito nazionale delle scorie nucleari. Per De Filippo, “la scelta è ancora più preoccupante, in quanto gravemente lesiva delle prerogative delle Regioni e delle autonomie, il cui parere è semplicemente consultivo e verso le quali vien fatto valere addirittura il silenzio-assenso. Non può non destare allarme – ha aggiunto il Governatore – la delega al Governo di dichiarare i siti a destinazione nucleare aree di interesse strategico nazionale, cioè militarizzati (articolo 25)”. “La stessa nuova Agenzia per la sicurezza nucleare, per le grandi funzioni decisorie che le vengono conferite e per la sua composizione strettamente governativa – ha proseguito – dimostra chiaramente l’intento di azzerare ogni posizione di autonomia o di dissenso che possa emergere dal territorio. La Regione Basilicata, che sulla materia ha espresso sempre la sua fermissima posizione negativa in seno al Gruppo di lavoro Governo-Regioni, ribadisce con ancora maggiore nettezza il suo "no" al nucleare e la sua scelta strategica a favore delle energie rinnovabili, sul cui pieno sviluppo è imperniato l'intero nuovo Piano regionale di indirizzo energetico-ambientale. La nostra – ha concluso De Filippo – è una regione che ha già dato e continua a dare tanto per le esigenze della bolletta energetica nazionale, impegnando parti significative del suo territorio per la coltivazione degli idrocarburi: essa non sarà mai disponibile a farsi includere nella nuova geografia nucleare del Paese”.