con le pinze

secondo step.


Inutile dire che Willy era un cane sciolto. Non si piegava al volere della direzione. Seguiva il regolamento interpretandolo. Piaceva ai ragazzi più grandi e i piccoli della ludoteca non vedevano l'ora di fare le attività (ri)creative con lui. Gli animatori lo stimavano e durante le riunioni lo eleggevano a portavoce. Avevo l'impressione che piacesse a più di un'animatrice, pur non avendo i cosidetti "numeri". Non era bello ma aveva un discreto fascino. Non aveva avuto relazioni con nessuna dello staff, ma si portava appresso una certa fama di seduttore. Somministrai i test alla totalità degli iscritti, ad una buona percentuale dei genitori e alla quasi totalità dei componenti dello staff. Lui, Willy, non si presentò.Il mio tempo presso quel centro stava finendo, sarei andata alla sede centrale, dove mi aspettavano mansioni di redattrice della rivista edita dalla società di animazione. La mia curiosità per Willy era cresciuta, senza che lo incrociassi più di un paio di volte. Avevo avuto la tentazione di iscrivermi al suo corso, ma il poco tempo e l'affluenza dei volontari al test mi distolsero dal proposito di frequentare "l'ora d'aria" di Willy. Qualche sera prima della fine del periodo di test, mi attardai per salutare Willy. Scese verso le sette, era più di mezz'ora che aspettavo e per poco non se ne andò senza salutarmi. Lo fermai chiedendogli se avesse fretta. Mi rispose di no. Gli chiesi, allora, come mai non si fosse presentato per fare il test, visto e considerato che i suoi ragazzi erano venuti tutti. Mi rispose che se volevo poteva rispondermi dietro un bicchiere di qualcosa di fresco. Accettai l'invito malcelato e finimmo in un centro aggregativo per anziani.- Allora? - Allora cosa?- Come mai non sei venuto in saletta per fare il test?- Per lo stesso motivo per il quale tu non ti sei iscritta al corso.- Per mancanza di tempo.- Esatto.- Capisco.- Secondo te, perché ti ho portata qui?- Perché è il posto più vicino alla ludoteca?- Non proprio. Ci sarebbe anche il bar di fronte al centro.- Vero.- Allora perché anziché in un bar piuttosto elegante, ti propongo un centro che propende più per lo squallido?- Non trovo affatto che sia squallido, anzi. Trovo che sia grazioso.- Cosa è grazioso? Guardare i vecchietti che giocano a carte o quegli altri che giocano a bocce e sono costretti ad urlare perché la maggior parte di loro è sorda?- Trovo grazioso che ci sia del fresco, senza aria condizionata, il tè è fatto come lo prepara mia madre e non è comperato, trovo delizioso il fatto che tutti ti abbiano salutato con sorrisi affabili e chiamandoti per nome.- Trovi strano che mi salutino?- No. Ho detto delizioso. E' evidente che ci vieni spesso.- Fa parte della mia missione.- Quale missione?- Cerco di far entrare in contatto due mondi simili ma opposti.- Ovvero?- Spesso, do appuntamento qui ad alcuni ragazzi, dopo l'orario di ludoteca.- E..?- E lo vedrai da sola tra poco.Nel giro di qualche minuto, un gruppetto di ragazzi entrò nel centro, sedendosi accanto a noi, ognuno di loro con una sedia. A breve raggiungemmo il ragguardevole numero di una dozzina. Willy prese la parola.- Allora, cosa prevede oggi il programma?- Il gioco dei mimi.Willy si alzò facendo un cenno al barista, il quale asciugandosi le mani al grembiule, si girò verso il bocciodromo gridando qualcosa agli astanti. Poco dopo, sei uomini e tre donne di una certa età si avvicinarono al nostro gruppo. - Allora, oggi le squadre le faranno, Sandro e Sara!- No!Era uno dei ragazzi che protestava, ma con un sorrisino a mezza bocca.- E' intutile che protesti Sandro, insieme siete troppo forti - Rivolgendosi poi verso la più anziana delle signore. - Per lei non c'è problema vero?- Si figuri, signor Willy. Non siamo mica fidanzati io e Sandro.- Immagino, se non sbaglio il suo cavaliere stasera non c'è. Va bene comunque, allora vi prego di fare la conta per vedere chi sceglie per primo.Non potevo crederci. Quel ragazzo mi stupiva ancora una volta. Pensavo ad un abbordaggio e invece mi trascinava ad un incontro surreale in un centro anziani. Era incredibile come le squadre, miste di anziani e adolescenti, si equilibrassero. La foga che ci mettevano era enorme. L'esultanza per essere riusciti ad indovinare un film era paragonabile alla stessa foga che il mio ragazzo dimostrava per un gol della sua squadra del cuore...