con le pinze
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... Ebbene si, avevo il ragazzo quando conobbi Willy, ma questo non mi impediva di pensare a lui. Lo chiamerò Filippo, è meridionale di un paesino sperduto a pochi passi dal mare. Stavo con lui da quasi sei anni. Non lo sopportavo più. Sin dal primo momento in cui ci mettemmo insieme, avevo capito che non era l'uomo della mia vita, ma ho investito così tante energie in quel rapporto, che alla fine ero esausta. Oddio, la nostra storia subiva degli sbalzi di "tira-molla" e "prendi-lascia" da far invidia ai gossip più sfrenati su berkahm e consorte spice. In un paio di queste pause di non fidanzamento, ero perfino riuscita ad avere dei flirt. Uno, il più improbabile, era stato con un tipo che gestiva un ristorante per i genitori in una località turistica. Mi imbattei in questo tipo piuttosto avvenente, ma completamente vuoto, e cercai di togliermi la curiosità di come potesse essere "farlo" con un altro uomo, visto che allora, lo facevo solo con lui da circa cinque anni. Il caso volle che il bel ragazzo in questione, fosse piuttosto egoista come il mio ragazzo. Ostinatamente egoista e particolarmente sbrigativo. Non volendo mi ero imbattuta in un "prototipo". Non volendo? O forse era proprio quello che voleva il mio inconscio? Non frequento Freud e simili da troppo tempo per incappare in queste riflessioni. Mi sentii usata per l'ennesima volta, ma non ci provai neppure un attimo a desistere. Dovevo credere che fossero tutti uguali gli uomini che venivano a letto con me? C'era qualcosa in me che li spingeva a fare tutti le stesse cose? Tornata in città, mi riavvicinai a Filippo, perché mi venne a cercare lui con promesse di cambiamento. Un copione che conoscevo e che in fin dei conti gestivo meglio di cose sconosciute. Per i primi giorni andò tutto a meraviglia, quando voleva, Filippo sapeva farmi sentire bene. Dopo, routine e dejà-vù. Seguì un'altra pausa durante la quale conobbi un primario. Un giovane primario che durante un party mi spogliò con gli occhi per tutta la sera. Tenuto conto che al suo fianco c'era una donna molto bella, pensai che fosse un porco. Questo pensiero però non mi evitò di finirci a letto. Lo invitai perfino a prendere un caffè da me, quando tutti i miei amici sanno che il mio caffè è una schifezza! Venne e non ci furono preliminari. Era eccitato come un satiro e mi utilizzò come sfogo passionale. Non vedevo l'ora che finisse, mi fece sentire così sporca che non volli più vederlo, nonostante le sue pressioni. Il danno ormai era fatto. Mi sentivo in colpa nei confronti di Filippo. Mi rendevo conto di non amarlo più, non potevo lasciarlo definitivamente. Mi chiamò e ricominciò la tiritera consociuta e collaudata. Quando conobbi Willy ero in una delle fasi "Up" della storia con Filippo, ma stavo covando l'idea del tradimento. Non ne ero cosciente, ma per ora mi affiancavo solo a uomini che mi attiravano fisicamente. Willy non era brutto, non era appariscente, ma aveva un discreto fascino, delle spalle larghe, sguardo dolce ma fiero. Scavava nell'anima dell'interlocutore di turno. Era difficile non sentirmi al centro del suo universo ogni volta che mi guardava. Se avessi dovuto tradire Filippo, l'avrei fatto con uno come Willy. |
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