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L'occasione giusta per incontrarlo, la trovai qualche settimana dopo l'apparizione di Willy. Il capo era deciso a far scrivere agli animatori degli articoli sulla rivista. Il mio compito era quello di illustrare loro cosa scrivere e soprattutto correggere i loro prodotti. In altre parole, riscrivere i loro articoli in modo che fossero leggibili. Presi l'incarico a cuore, ma tenni quasi per ultimo Willy. Contattai per prima la collaboratrice del capo. Colei che cura le escursioni e affida gli incarichi. Le chiesi di scrivere qualcosa sui ragazzi, senza scendere troppo nei particolari. Lei mi disse chiaramente che avrebbe potuto farlo senza problemi, ma che si riteneva una zappa a scrivere. Le risposi che si sottovalutava e che comunque "tentar non nuoce". Mi disse che ci avrebbe provato. Al ricevimento del suo elaborato, mi resi conto che avrei dovuto riscrivere tutto da capo. Aveva ragione lei. Era una zappa. Anche gli altri si dimostrarono all'altezza della loro coordinatrice. Ero terrorizzata dallo scoprire che anche Willy appartenesse alla categoria dei "negati". Rimandavo l'incontro, nella speranza che il capo cambiasse idea. Ma non andò così. Gli commissionai l'articolo, con le stesse premesse che facevo agli altri, su correzioni ed eventuali ristesure. Venne in ufficio e mi portò un floppy. - Ciao Sara. "Arbeit Macht Frei" - Beh il titolo in effetti fa venire i brividi. Mentre mi parlava, vedevo i suoi occhi brillare. Era innamorato del suo lavoro. Mi sarebbe piaciuto esser l'oggetto del suo desiderio. |
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