+++ Tensione sulle borse europee. Piazza Affari chiude a -2,50%. Lo spread Btp-Bund risale a 328 punti +++. (ASCA) - Roma, 25 mar - L'accordo tra il governo di Cipro e l'Eurogruppo assicura 10 miliardi di aiuti finanziari a Nicosia, ma restano numerosi punti interrogativi. Il primo, ancora da definire, sono le condizioni che dovranno essere negoziate da Cipro per ricevere i fondi dal Fondo europeo salva stati (Esm). Dalla ''lettera di intenti'' si capira' se le condizionalita' contribuiranno ad aggravare la gia' critica situazione economica del paese oppure rappresenteranno una opportunita' di crescita. Si tratta di uno snodo decisivo. Cipro ha accettato che la liquidazione degli attivi inesigibili delle proprie banche (Laiki e Banca di Cipro) avvenga a carico dei depositanti con giacenze superiori ai 100 mila euro (prelievo del 30%), degli obbligazionisti (senior e junior) e degli azionisti. L'operazione evita di caricare gli oneri sul debito pubblico cipriota, ma se le condizionalita' imposte dall'Esm determineranno un approfondimento della recessione, non sara' facile, in mancanza di crescita, mantenere la sostenibilita' del debito cipriota. Si parla gia' di una contrazione del Pil a due cifre. Ancor piu' incerta la speranza che il piano eviti il contagio ad altri paesi periferici dell'Eurozona. L'agenzia di rating Moody' l'ha definita ''mal riposta''. Il mercato potrebbe interpretare quanto viene fatto per le banche cipriote come il modello europeo di risoluzione delle crisi bancarie, su cui si discute da mesi. Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Esm, ha gia' salutato come modello europeo quanto applicato alle banche cipriote, quando si cercava di venderlo, proprio come accaduto con ristrutturazione coercitiva dei bond greci (applicazione retroattiva della clausola di azione collettiva), come un caso unico. Questa percezione potrebbe impattare negativamente sui prezzi delle azioni, sui bond e sulla raccolta delle banche europee ritenute piu' deboli ed alle quali potrebbe essere applicato lo stesso modello, hanno scritto gli economisti di Barclays, Antonio Garcia Pascual e Philippe Gudin. Non a caso gli spread sui titoli di stato dei paesi periferici dell'Eurozona, quali Italia e Spagna, sono subito risaliti, mentre i titoli azionari delle banche sono affondati. In particolare lo spread Btp-Bund ha chiuso a 328 punti (+10) con il rendimento del Btp decennale risalito al 4,61%, mentre, sul fronte azionario, la Borsa di Milano ha chiuso con i principali indici in forte flessione: Ftse All -2,24%, Ftse Mib -2,50%. Il Guardian ha scritto che le grandi aziende straniere potrebbero pensare di alleggerire i loro depositi nelle banche dei paesi periferici suscettibili di una crisi del debito sovrano. Stesso film si era visto con la ristrutturazione del debito pubblico greco, ''i titoli di stato hanno perso la loro santita'', aveva sentenziato Bill Gross, manager di Pimco Total Return Fund, il piu' grande fondo di investimento obbligazionario del pianeta. Oggi e' toccato al risparmio sotto forma di depositi.
Inviato da: alexpix1975
il 02/09/2014 alle 13:57