opinioni e poesie

Trasgressione e libero arbitrio


Della Trasgressione o del Libero arbitrio Noi nasciamo liberi da ogni regola sociale, vergini ad ogni iniziativa che non sia rivolta a noi stessi e nella prima infanzia costruiamo il nostro Io come centralità nell’Universo. Ciò che ci sentiamo spontaneamente di fare da questa età fino alla morte ci sarà negato da regole imposte dalla società o dalla evidente irrealizzabilità. Il bimbo vorrebbe toccare tutto, anche ciò che è pericoloso, ma il genitore lo previene e lo costringe a non fare quel gesto: questa è una regola che vanifica la manifestazione dell’Io.Il bimbo vorrebbe che la  mamma fosse costantemente presente ma noi, per evidenti ragioni di lavoro lo neghiamo: questa è la negazione dell’Io.Il bimbo vorrebbe picchiare il suo compagno di asilo perché gli ha fatto uno sgarbo, la maestra lo sgrida dicendo che non deve alzare le mani: questa è la negazione dell’io.Crescendo il bimbo vorrebbe la sua libertà di decisione, ma i genitori o la scuola, o le persone attorno a lui gli impongono di regolarsi socialmente secondo una regola condivisa.Come dicevo questa imposizione continua per tutta la vita e fino alla morte. Dettata dalla necessità di creare un “modus vivendi” per convivere socialmente.Dove nasce quindi la trasgressione? Dal ripudio di ciò che ci è stato imposto, dalla negazione della molteplicità degli Io esistenti e dell’affermazione di noi stessi come centralità delle decisioni. Nasciamo quindi tutti con dentro la trasgressione che è sale della vita, dalla quale ricaviamo linfa per affermarci e puntualizzare l’importanza del nostro esistere.E’ naturale che tale modo di comportarsi cozza con la buona convivenza, sia tra due persone, sia con la società stessa. In relazione a questo la società, attraverso l’insegnamento di genitori e scuola, insisterebbe su un principio basilare che pare oggi dimenticato:“ non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”.Insegnare che :” ogni nostra azione avrà sempre una conseguenza, che bisogna valutarla prima di agire.”Resta indubbio che le trasgressioni ci saranno sempre, sia nel nostro desiderio manifesto od inconscio, sia nella realtà dell’atto compiuto.Se pensiamo al libero arbitrio tanto predicato in tutti i campi lo possiamo senz’altro paragonare alla trasgressione che è la manifestazione più evidente della libera volontà di fare le cose.Per concludere: da una parte si impone a tutti un comportamento dal quale non dissociarsi e poi si predica la possibilità di dissociarsi.Siamo dei ben strani animali sociali!Neghiamo e poi affermiamo la stessa cosa . Serenità.