opinioni e poesie

primavera


                                       
Affacciato a quel piccolo pezzo di frutteto che esalta il mio orto seguo con gli occhi le chiome fiorite, entusiasmate dal sole che frange la sua luce sui petali virginali appena schiusi.              
 Un suono costante, frutto di sciami di api  intente a raccogliere polline accompagnano come note acute di violini il mio sguardo.  Boccioli come fanciulle al primo amore, gemme come giovani al primo incontro, leggermente scossi dal vento che li culla nel loro ardore primaverile. Primavera di mille colori, di dolci brezze, di tiepidi soffi di vento, risvegliano la vita da troppo tempo adagiata sotto una coltre di neve. Si erige il narciso, si rivela il croco, mostra il capino la timida viola, colora la prolifica margherita, e si presenta la primula delicata. Fra qualche tempo sarà ora del tulipano rosso, rosa, nero, giallo e variegato, impettito come un vecchio padre di famiglia, dai carnosi rari petali.            
Ora volgo lo sguardo alla valle sottostante scopro i vari colori del terreno, a tratti e pezzi verdeggianti di grano o bruni dall’aratura recente, a volte interrotti da boschi di pioppi con le chiome di un tenero verde pisello. Ecco ora il fiume che scorre attraverso la pianura, con forza raccoglie l’acqua dei ghiacciai, la porta con prepotenza tra le rive boscose, la saltella, la frange, la rivolta e talora la ristagna in piccole fosse trasparenti e spumeggianti. Di fronte a tutto questo io mi sento scomparire, ridurre a nullità, insignificante grumo di terra in questa abbondanza di felicità!Serenità!