Una cena organizzata tra amici in una casa di campagna, i soliti tre lì già dal pomeriggio per preparare qualcosa da mangiare, pulire casa e sparare caxxate primo dell'arrivo degli altri. Il sole tramontava e i primi amici, a volte accompagnati da perfetti sconosciuti ma non era importante, cominciavano a riempire la casa. La cosa importante era passare una serata piacevole e spensierata, senza eccedere, con gli amici... Senza che me ne accorgessi le candele erano già accese e gli amici tutti seduti a tavola a mangiare le mille leccornie... Il solito Piero intratteneva tutti con le sue storielle e si inventava i brindisi più assurdi... Avevo la pancia piena e le mandibole mi facevano male dalle risate ma per fortuna la maggior parte della gente era quasi andata via. Una decina, compresi i soliti tre, si sarebbero fermati per la notte a dormire e a loro toccava dare una risitemata alla casa. In quel momento mi accorsi di lei ma continuai a fare ciò che stavo facendo... Il tavolo rotondo per due persone era troppo pesante e lei si offrì per darci una mano, nel prendere il tavolo la sua mano sfiorò la mia, pensai stai calmo è solo un caso, poi le dissi: tu qui? con chi sei ventua? che piacere...e inizia a spiegare al mio amico che lei era una collega che lavora dove lavoro io anche se con me non aveva niente a che fare con lei per lavoro, la incorciavo ogni tanto a mensa, il mio amico capì chi era perchè gli avevo già parlato di lei e sapeva che avevo un debole... Nei vari spostamenti la sua mano di nuovo sfiorò la mia, io la guardai, presi un colorito leggermente rosso e iniziai a sorriderle... continuammo a conversare fino a quando non posammo il tavolo e il mio amico si dileguò. Noi due restammo fermi in una camera a chiacchere sul più e sul meno quando iniziammo a parlare di musica. Persi la vecchia radio e iniziammo adascoltare un pochino di musica, nel frattempo le raccontati del mio corso di ballo quando lei mi interruppe dicendomi che voleva ballare, la persi per la mano e la portai all'estreno dove prima c'era la tavolata ora c'era una pista d'erba per noi, solo in quel momento mi accorsi degli alberi verdi, della notte blu e della porzione di luna bianca... senza spiegarle niente partimmo con i primi passi 1,2,3...5,6 e 7, uno di fornte all'altra, il mio occhio sinistro fissava il suo occhio destro, i nostri corpi incollati, 1,2,3... 5, 6 e 7, i nostri volti sempre più vicini, 1,2,3... 5, 6 e 7, la punta delle nostre labbra cominciarono a sfiorasi forse due o forse tre volte, 1,2,3... le nostre labbra si incollarono e incominciò un lungo bacio stertti l'uno all'altra in un forte abbraccio... del dopo non ho nessun ricordo, forse perchè mi sono svegliato...
Sogni...
Una cena organizzata tra amici in una casa di campagna, i soliti tre lì già dal pomeriggio per preparare qualcosa da mangiare, pulire casa e sparare caxxate primo dell'arrivo degli altri. Il sole tramontava e i primi amici, a volte accompagnati da perfetti sconosciuti ma non era importante, cominciavano a riempire la casa. La cosa importante era passare una serata piacevole e spensierata, senza eccedere, con gli amici... Senza che me ne accorgessi le candele erano già accese e gli amici tutti seduti a tavola a mangiare le mille leccornie... Il solito Piero intratteneva tutti con le sue storielle e si inventava i brindisi più assurdi... Avevo la pancia piena e le mandibole mi facevano male dalle risate ma per fortuna la maggior parte della gente era quasi andata via. Una decina, compresi i soliti tre, si sarebbero fermati per la notte a dormire e a loro toccava dare una risitemata alla casa. In quel momento mi accorsi di lei ma continuai a fare ciò che stavo facendo... Il tavolo rotondo per due persone era troppo pesante e lei si offrì per darci una mano, nel prendere il tavolo la sua mano sfiorò la mia, pensai stai calmo è solo un caso, poi le dissi: tu qui? con chi sei ventua? che piacere...e inizia a spiegare al mio amico che lei era una collega che lavora dove lavoro io anche se con me non aveva niente a che fare con lei per lavoro, la incorciavo ogni tanto a mensa, il mio amico capì chi era perchè gli avevo già parlato di lei e sapeva che avevo un debole... Nei vari spostamenti la sua mano di nuovo sfiorò la mia, io la guardai, presi un colorito leggermente rosso e iniziai a sorriderle... continuammo a conversare fino a quando non posammo il tavolo e il mio amico si dileguò. Noi due restammo fermi in una camera a chiacchere sul più e sul meno quando iniziammo a parlare di musica. Persi la vecchia radio e iniziammo adascoltare un pochino di musica, nel frattempo le raccontati del mio corso di ballo quando lei mi interruppe dicendomi che voleva ballare, la persi per la mano e la portai all'estreno dove prima c'era la tavolata ora c'era una pista d'erba per noi, solo in quel momento mi accorsi degli alberi verdi, della notte blu e della porzione di luna bianca... senza spiegarle niente partimmo con i primi passi 1,2,3...5,6 e 7, uno di fornte all'altra, il mio occhio sinistro fissava il suo occhio destro, i nostri corpi incollati, 1,2,3... 5, 6 e 7, i nostri volti sempre più vicini, 1,2,3... 5, 6 e 7, la punta delle nostre labbra cominciarono a sfiorasi forse due o forse tre volte, 1,2,3... le nostre labbra si incollarono e incominciò un lungo bacio stertti l'uno all'altra in un forte abbraccio... del dopo non ho nessun ricordo, forse perchè mi sono svegliato...