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UN NUOVO MESTIERE DELLA COMUNICAZIONE: IL COMICALISMO


Che cos'è il "Comicalismo"? E' la fusione tra i termini Comicità e Giornalismo.Non voglio mettermi a fare il nozionista o l'inventore di nuovi mestieri, ma parlo di qualcosa che già esiste nella realtà. In principio ci fu Antonio Ricci, che fece una commistione di generi: Striscia la Notizia, una trasmissione di intrattenimento di stampo satirico che si occupava e si occupa dei problemi dei cittadini, anche con vere e proprie inchieste. Poi ci furono Le Iene: anch'essa una trasmissione satirica, con inchieste molto pericolose e scomode. In questi due casi sono presenti i comici che fanno prevalentemente i comici e i giornalisti delle redazioni che fanno i giornalisti (toccando argomenti che i giornali "seri" spesso si scordano). Ma cosa succede se un comico si mette a fare il giornalista (con tendenza a fare politica) e i giornalisti si mettono a fare i comici (con la stessa tendenza a fare politica)? Succede che purtroppo tutto ciò è avvenuto, e c'è sempre di più questa tendenza alla mescolanza. Questo vuol dire che i giornalisti per avere più lettori, pubblico o elettori hanno bisogno di ricorrere alle regole della comicità e della satira. Mentre dall'altra parte troviamo i comici che per svariate ragioni (consapevolmente o inconsapevolmente, ma di sicuro detto alla Cetto La Qualunque "Portafogliamente"!) entrano a far parte delle strategie di comunicazione di qualche gruppo di potere nascosto o anche bene in evidenza.Ci sono delle eccezioni: capita che siano proprio i comici che, sapendo di essere derubati della loro arte, indicano agli altri qual è la strada giusta per fare seriamente il conduttore o il giornalista o il politico senza ricorrere alla comicità. Insomma i comici, che grazie alla loro sensibilità sanno leggere la realtà meglio di altri, sono diventati quelli veramente seri e devono insegnare agli altri che si occupano di comunicazione o di politica a non andare sopra le righe e a fare dignitosamente i rispettivi mestieri.Sperando che i giornalisti e i politici (di tutte le fazioni) non abbiano più bisogno dei comici per tornare sulla "retta via", lasciando utilizzare la comicità a chi l'ha sempre usata SOLO per fare spettacolo (e non dare spettacolo), e dall'altra parte che i comici non si mettano a fare i giornalisti -o peggio i politici- perchè non sanno fare più i comici, vi aspetto al prossimo Raglio!