Lacrime di Luna

Tears on my heart...


"How beautiful the day and night;the earth is singing in the wind,the voices rise and touch the skytelling all the earth’s believing,and in the night sighs fall down,and from the skies sighs fall down on me.And when I move away from viewmy voice is singing in the wind,it rises up to touch the skytelling all that I believe in,and from the night earth shall sing,and from the night earth shall sing,and from the night earth shall sing again.”(ENYA  - Deora ar mo chroì)…Aprire gli occhi alle prime luci dell’alba, come sempre… quando ancora il sole nascente stenta a scaldare l’aria mattutina, intrattenutasi troppo a lungo con la notte silente e complice…Trovarsi soli, infreddoliti, spogli… il posto accanto è vuoto… mancante di forma e calore di un corpo scomparso… presente solo nel ricordo che, maligno, insinua stille di dolce veleno in un cuore in cerca di pace….In cerca di nuovi motivi…di nuova esistenza…Ma l’anima non vuole saperne di risvegliarsi alla realtà delle cose…essere, senza più vivere…non è possibile…non è naturale…La mancanza di tutto ciò per cui si provava ad andare avanti, o nel quale si sperava, crea destabilizzazione nell’ordine delle cose ormai incanalate nei binari dell’abitudine, anche rassegnata, ma presente… ed è inutile fingere….Indossando una maschera che non raffigura neanche lontanamente quell’essenza, perduta per errore, dell’esistere in quanto tale… sapendo che altri possono usufruirne…senza colpe…Provare rabbia e gelosia impotente…immotivata in fondo…cercando di soffocarle nei meandri più profondi dell’inconscio…con tutte le forze del buonsenso e della logica materiale…ma non potendo loro impedire di far umanamente mostra di sé, ogni tanto…manifestandosi con crampi alle viscere, simili a morsi feroci di piccole bestioline fameliche ed onnivore che divorano e scavano solchi profondi, turbando l’armonia interiore, costruita giornalmente, con fatica….Superando ostacoli realmente virtuali o virtualmente reali…la differenza è talmente esigua da divenire labile e tenue come il fumo…Guardarsi intorno e non trovare appoggi…perché il turbamento non può essere compreso… troppo intimo, troppo contorto è il travaglio…Impazzire in ogni dimensione, perché la voglia d’ avere ciò che non è mai stato stenta ad essere sedata dalla saggezza ancora imberbe e forse, impreparata…La lealtà insita che fa a pugni con il desiderio, in un amplesso sensoriale violento e forzato, generando il rimorso…nero figlio d’ogni bilancia spirituale, sempre in bilico tra ciò che è bene e ciò che è male…La stanchezza fisica e mentale che ne consegue, frutto acerbo ed amaro di frenetiche elucubrazioni di una sensibilità troppo attenta, che rasenta la sensitività, inconcepibile a chiunque non ne sia avezzo…E così, semplicemente, scegliere l’oblio come unica soluzione… Un sonno più lungo, eterno e senza sole…che anestetizzi prima e lenisca poi quelle ferite causate da troppe battaglie profonde, integralmente vissute senza freni ed in un intervallo veloce come saetta, impossibile per metabolizzare totalmente la nuova strada che si spalanca innanzi….E Forse…Talmente palese da essere esternato dalle frasi, a volte crude, di taluni che credono senza vedere e vedono senza credere…