Tra le onde alte...

A modo mio...


Era un giorno speciale, uno di quelli in cui le onde del mare si infrangono sugli scogli, ma lentamente, un giorno di quelli in cui il vento ti sussurra piano piano e non puoi fare a meno di ascoltare.Avete presente quel giorno nella vita che non sembra un giorno, ma un attimo infinito in cui ti senti sprofondare e vuoi solo che qualcuno ti accolga tra le sue braccia?Bene, era un giorno non-giorno, ero lì seduta su quella panchina stanca di essere sporca di sale, stanca di contenere tante lacrime, stanca di dover sorreggere pesi enormi, da sola. Non era neanche una panchina famosa, vedi quella di Notting Hill o di Forrest Gump, ma era lì, cornice o pezzo fondamentale chissà di quel mondo così frenetico.Ero seduta e il mio sguardo fu rapito da una donna, una elegantissima donna malata di solitudine, una donna truccata ben vestita e ben alienata dal resto del mondo.Guardava l'orizzonte, lo fissava come se vi scorgesse qualcosa...Io pensavo " beh, sarà una donna triste, sarà molto sola, ma infine lo sono anch'io, guarda dove siamo entrambe, una di fronte all'altra a chiedere informazioni ad un'incertezza!"Fu in quel giorno, in quel momento che cominciai a sprofondare in un vortice di pensieri, sensazioni che mi sovrastavano, solo per la confusione che veniva da quell'orizzonte, così fermo eppure così infinito, così lontano eppure così tracciabile...Eravamo così piccole, io e quella donna, intorno il mondo si muoveva ma noi eravamo lì, ferme nel nostro turbinio, a chiederci qualcosa (forse neanche sapevo cosa), ad interrogare chi non ci avrebbe mai risposto, non allora.Un'esperienza unica, un sogno intangibile quasi, in quel momento forse per un istante avevo condiviso qualcosa con quella persona, magari tra la confusione c'era una domanda comune, un segreto di silenzi, magari fissavamo lo stesso punto d'infinito...Ma il vento... quello non poteva essere lo stesso, non poteva dirle ciò che diceva a me, non poteva fare lo stesso suono per le sue orecchie...Forse una parte di me è ancora lì, in questa immagine che, come miliardi e miliardi di altre nella vita, restano scolpite nell'aria passata dei posti in cui siamo stati, marciapiedi, metropolitane, case, scale, negozi, spiagge, montagne...Quando ci torno mi sembra, per un attimo, di rivedermi lì, è il mio disegno, a modo mio...