Creato da handicapemental il 29/05/2010
so fare le pizze
se mi chiedete le crepes vi avveleno
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Un salmone di nome Vanda
Post n°4 pubblicato il 29 Maggio 2010 da handicapemental
Il salmone è un pesce tipico dei mari freddi del Nord (Scozia, Norvegia e Canada). È noto per la prelibatezza delle sue carni e per la sua capacità di risalire le correnti.
La prelibatezza delle carni deriva dal suo stesso modus vivendi.
Nasce e si riproduce in acqua dolce ma vive in mare; dopo alcuni anni di vita, il naturale istinto riproduttivo porta maschi e femmine ad identificare precisamente ed a risalire proprio lo stesso fiume da cui sono nati, per giungere a deporre le uova ed a fecondarle. Il tempo di permanenza nel mare varia da due a quattro anni ed è rilevabile dagli anelli di accrescimento delle squame. Le uova sono deposte nelle fredde acque dei fiumi nordici, proprio in cima alle fonti, ove l'acqua è molto bassa, al punto da ricoprirle appena. Lo sforzo per risalire le correnti per riprodursi e il periodo di digiuno forzato nelle acque dolci è tale che molti esemplari muoiono poi nel ritorno; solo i più forti resistono, anche se non riescono a compiere più di due o tre viaggi nella loro vita.(albanesi.it)
Quello europeo è assai raro e ormai minacciato dall'inquinamento. In commercio infatti si trovano per lo più i salmoni d'allevamento della specie Salmo salar e il fronte ambientalista lancia un nuovo allarme legato al cosiddetto 'cibo di Frankestein': sotto accusa questa volta è appunto il salmone (per adesso quello dell'Atlantico, proprio la specie Salmo salar), "modificato" da una azienda biotecnologica statunitense con l'ormone della crescita di un pesce e i geni in grado di attivarlo di un altro. Risultato? Salmoni in grado di crescere e diventare adulti dieci volte più rapidamente che gli altri esemplari della loro specie. Un guadagno enorme per l'industria ittica che con questa modificazione genetica potrebbe addirittura dimezzare i costi della crescita di salmoni e trote di allevamento. Ma anche un rischio altissimo per i delicati equilibri dell'ecosistema (tanto più che chi inquina NON paga se è biotech) (etichetta OGM). Voltiamo pagina.
La sua capacità di risalire le correnti gli è valsa il diventare metafora del marketing.
La metafora fu individuata agli inizi degli anni ‘90, nel grave periodo di recessione di quel momento storico, proprio per la stretta analogia tra la capacità del salmone nell’affrontare le correnti avverse modellando il proprio nuoto sulle difficoltà e gli ostacoli e l’essenza stessa del marketing come capacità di studiare il mercato, individuare continuamente le più efficaci strategie con prontezza e flessibilità raggiungendo anche le mete più ardue.(Wikipedia).
Alla luce dell'attuale situazione dei mercati, l’analogia tra salmone e marketing sembrerebbe ancora più interessante se non fosse per qualche episodio avvenuto nel nostro recentissimo passato.
Infatti, all'indomani dell'11 settembre 2001, Alan Greenspan, presidente della Federal Reserve, prende parte alla mobilitazione collettiva per scongiurare il pericolo di una crisi economica che potrebbe mettere in ginocchio gli Stati Uniti e il resto del mondo. E invece... il colpo viene assorbito con una stupefacente rapidità che solo un decennio prima sarebbe stata impossibile. "Stiamo davvero vivendo in un mondo nuovo", riflette Greenspan, attingendo alla propria esperienza nella "stanza dei bottoni" dell'economia mondiale - la più duratura e significativa rispetto a qualsiasi altra figura vivente (L'era della turbolenza). E in effetti, la società Zelaschi, non esattamente l'ultima arrivata tra le società di marketing e che da qualche anno usa come proprio simbolo un (indovinate cosa) ............ , avverte: Le imprese credono che il marketing esista per aiutare la produzione a smerciare i prodotti...E’ vero invece il contrario... Il marketing è il "compito a casa" che l'impresa deve svolgere per capire ciò di cui il mercato ha bisogno e ciò che essa dovrebbe offrire (Agenzia Zelaschi). Insomma.......
......tanti auguri Vanda.
La prelibatezza delle carni deriva dal suo stesso modus vivendi.
Nasce e si riproduce in acqua dolce ma vive in mare; dopo alcuni anni di vita, il naturale istinto riproduttivo porta maschi e femmine ad identificare precisamente ed a risalire proprio lo stesso fiume da cui sono nati, per giungere a deporre le uova ed a fecondarle. Il tempo di permanenza nel mare varia da due a quattro anni ed è rilevabile dagli anelli di accrescimento delle squame. Le uova sono deposte nelle fredde acque dei fiumi nordici, proprio in cima alle fonti, ove l'acqua è molto bassa, al punto da ricoprirle appena. Lo sforzo per risalire le correnti per riprodursi e il periodo di digiuno forzato nelle acque dolci è tale che molti esemplari muoiono poi nel ritorno; solo i più forti resistono, anche se non riescono a compiere più di due o tre viaggi nella loro vita.(albanesi.it)
Quello europeo è assai raro e ormai minacciato dall'inquinamento. In commercio infatti si trovano per lo più i salmoni d'allevamento della specie Salmo salar e il fronte ambientalista lancia un nuovo allarme legato al cosiddetto 'cibo di Frankestein': sotto accusa questa volta è appunto il salmone (per adesso quello dell'Atlantico, proprio la specie Salmo salar), "modificato" da una azienda biotecnologica statunitense con l'ormone della crescita di un pesce e i geni in grado di attivarlo di un altro. Risultato? Salmoni in grado di crescere e diventare adulti dieci volte più rapidamente che gli altri esemplari della loro specie. Un guadagno enorme per l'industria ittica che con questa modificazione genetica potrebbe addirittura dimezzare i costi della crescita di salmoni e trote di allevamento. Ma anche un rischio altissimo per i delicati equilibri dell'ecosistema (tanto più che chi inquina NON paga se è biotech) (etichetta OGM). Voltiamo pagina.
La sua capacità di risalire le correnti gli è valsa il diventare metafora del marketing.
La metafora fu individuata agli inizi degli anni ‘90, nel grave periodo di recessione di quel momento storico, proprio per la stretta analogia tra la capacità del salmone nell’affrontare le correnti avverse modellando il proprio nuoto sulle difficoltà e gli ostacoli e l’essenza stessa del marketing come capacità di studiare il mercato, individuare continuamente le più efficaci strategie con prontezza e flessibilità raggiungendo anche le mete più ardue.(Wikipedia).
Alla luce dell'attuale situazione dei mercati, l’analogia tra salmone e marketing sembrerebbe ancora più interessante se non fosse per qualche episodio avvenuto nel nostro recentissimo passato.
Infatti, all'indomani dell'11 settembre 2001, Alan Greenspan, presidente della Federal Reserve, prende parte alla mobilitazione collettiva per scongiurare il pericolo di una crisi economica che potrebbe mettere in ginocchio gli Stati Uniti e il resto del mondo. E invece... il colpo viene assorbito con una stupefacente rapidità che solo un decennio prima sarebbe stata impossibile. "Stiamo davvero vivendo in un mondo nuovo", riflette Greenspan, attingendo alla propria esperienza nella "stanza dei bottoni" dell'economia mondiale - la più duratura e significativa rispetto a qualsiasi altra figura vivente (L'era della turbolenza). E in effetti, la società Zelaschi, non esattamente l'ultima arrivata tra le società di marketing e che da qualche anno usa come proprio simbolo un (indovinate cosa) ............ , avverte: Le imprese credono che il marketing esista per aiutare la produzione a smerciare i prodotti...E’ vero invece il contrario... Il marketing è il "compito a casa" che l'impresa deve svolgere per capire ciò di cui il mercato ha bisogno e ciò che essa dovrebbe offrire (Agenzia Zelaschi). Insomma.......
......tanti auguri Vanda.
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