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Creato da: skyliner999 il 13/06/2009
Il blog delle passioni

 

 

ITALIA - PARAGUAY 1-1

Post n°55 pubblicato il 15 Giugno 2010 da skyliner999
 
Tag: Calcio

UNA BUONA ITALIA IMPATTA CON IL PARAGUAY, SQUADRA PIU'... ITALIANA CHE SUDAMERICANA

Da questo pareggio vengono più indicazioni positive che negative. La squadra di Lippi, pur non vincendo, ha mostrato un gioco gradevole (Pepe straripante, De Rossi e Montolivo ottimi) ed una condizione fisica piuttosto buona contro i "catenacciari" paraguaiani che hanno il merito di buttarla dentro alla prima (e unica) occasione buona. Il goal di Alcazar è stata una mazzata terrificante perché arrivato su palla inattiva, con molte responsabilità di De Rossi che lascia saltare indisturbato il suo avversario. Di fronte a noi si è aperto il baratro di una sconfitta immeritata, scampata nel secondo tempo proprio grazie al tap-in del centrocampista della Roma su calcio d'angolo. Menomale!  A preoccupare, piuttosto, è stata la totale incapacità delle punte di tradurre in goal la mole di gioco prodotta dal nostro solido centrocampo, la cui unica falla è costituita da Marchisio trequartista, fuori posizione ed in evidente difficoltà. Gilardino e Iaquinta possono e devono dare di più, altrimenti spazio a Pazzini. L'impressione, comunque, è che li ì davanti manchi proprio qualcuno che accenda la luce (Balotelli ci avrebbe fatto comodo). E' inutile dire che contro la Nuova Zelanda sarà già dentro o fuori ma viste le (tante) cose buone del nostro esordio, possiamo guardare avanti con fiducia. Siamo sempre i favoriti del girone e il peggio, fatti i dovuti scongiuri, dovrebbe essere passato. La Nuova Zelanda, l'abbiamo già incontrata l'anno scorso e ci ha procurato non pochi grattacapi. Adesso, però, la storia è diversa. Il mondiale non è un amichevole. L'importante sarà tenerli lontani dall'area e non concedere loro calci piazziati, considerato che l'unica insidia che potrebbero portarci viene dal gioco aereo. Parola d'ordine: buttarla dentro!

LE ALTRE - La mia impressione dopo aver visto le prime partite è che questo mondiale sudafricano stia procurando qualche sbadiglio di troppo. Il gioco mostrato dalle squadre, a parte qualche eccezione, è stato piuttosto scialbo e sterile. In più ci si mette la "caciara" prodotta dalle vuvuzelas, infernali trombe spaccatimpani (e palle). I cori dei tifosi sono completamente sovrastati dal frastuono assordante di questi strumenti inutili e, se devo dirla tutta, piuttosto cafoni. Per non parlare del disturbo creato ai telespettatori: la voce dei telecronisti a fatica riesce ad arrivare fino al mio divano. Sarebbe stato meglio vietarle.
Tornando alle considerazioni tecniche, direi che la miglior squadra vista finora è la giovane, multietnica e strabordante Germania che, come sempre, non fa soffrire i suoi tifosi e seppellisce di goal i poveri socceros australiani.
Dall'Argentina, invece, visto il potenziale che ha in attacco mi aspettavo molto di più anche se ha espresso un buon gioco. Uno scandalo lasciare Milito in panchina preferendogli Higuain. L'Inghilterra è drammaticamente senza portiere e pareggia con gli Usa. Bene, invece, Corea del Sud e Giappone.

 
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ITALIA - MESSICO 1-2

Post n°54 pubblicato il 04 Giugno 2010 da skyliner999
 
Tag: Calcio

Eh, eh... Beh non è che ieri sia stato uno spettacolo molto bello. Vabbè, sì, dipende dai punti di vista. I messicani avranno sicuramente goduto. Diciamo che noi ci siamo divertiti come uno sparring partner o, meglio, come un sacco da boxe. Normalmente sarei preoccupato per una prestazione così incolore ma ci sono due fattori che secondo me vanno senz'altro tenuti presenti: la pessima condizione fisica della squadra - il Messico aveva già le gambe rodate - e la nostra tradizionale ritrosia a giocare bene nelle partite pre-mondiali. Speriamo che per il 14 giugno la musica cambi ma io sono abbastanza fiducioso. Piccole note tecniche: il 4-2-3-1 si può fare se cambiano gli interpreti. Meglio provare Pirlo come fantasista che lo spento Marchisio di ieri. Un cambio di posizione tra i due potrebbe giovare alla squadra, così come l'innesto di Pepe, tra i più positivi. Bonucci non è stato all'altezza della situazione. Io lascerei Chiellini al fianco di Cannavaro, piuttosto che fargli fare il terzino e proverei Maggio dal primo minuto. Con la Svizzera ci saranno sicuramente delle novità ma l'aspetto fondamentale sarà non imbaracare goal come nelle ultime occasioni. La difesa, infatti, attualmente è il nostro punto debole, più della stitichezza in attacco.
La sconfitta con il Messico non è un dramma ma occorre trarre le giuste indicazioni da una partita da cui potevamo tranquillamente uscire con una goleada sul groppone. Occhi aperti.    

 
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I SEE "MOU" WALKING AWAY

Post n°53 pubblicato il 24 Maggio 2010 da skyliner999
 
Tag: Calcio

Ripensando alle lacrime di Mourinho che lascia l'Inter dopo il trionfo in Champions (stupendo vedere tanti tifosi interisti piangere di gioia tra gli spalti), credo che la colonna sonora del suo addio ai colori nerazzurri sia More than a Feeling, una vecchia canzone dei Boston che penso sia molto adatta alla circostanza. So many people have come and gone...  Lo Special One se ne va a Madrid, sponda Real, dopo una tripletta storica che in Italia non era mai riuscita a nessuno. Il nostro campionato rimarrà orfano di un personaggio unico, un autentico fenomeno della comunicazione con uscite (il famoso "Io non sono pirla" nella conferenza di presentazione o le manette di qui sopra) che resteranno per sempre nell'immaginario degli amanti del calcio. Mourinho non ha mai rinunciato ad esternare la sua versione della realtà (a volte sbagliando, chiaro) senza mai arretrare di un centimetro e finendo inviso ad un ambiente che sguazza nell'ipocrisia. A lui non è mai stato perdonato niente, né gesti né ironie, costate squalifiche e deferimenti, mentre su altri (vedi pollice verso di Totti all'indirizzo dei tifosi laziali) non si è abbattuta per niente la mannaia della giustizia sportiva. Nonostante il suo poco gradimento per il calcio italiano, Mou lo lascia regalandogli ancora per due stagioni un posto in più in Champions ai danni della Germania.
Sarebbe un errore immenso, poi, non riconoscere i meriti di un tecnico che ha ricoperto con l'oro della Champions una società che per anni l'oro  ha saputo solo regalarlo agli altri, alternando l'acquisto di pseudo-campioni a veri e propri bidoni. Il cambio di mentalità che lui ha apportato è stato fondamentale allo stesso modo, se non di più, delle magie di Milito, un giocatore straordinario sotto ogni punto di vista. Mourinho lascia dopo due stagioni brevissime, intense e cariche di successi. Come  una Bocca di rosa versione interista, parte portando con sé la primavera.  Se ne va snobbando le supercoppe (italiana ed europea) e il mondiale per club preferendo l'ennesima sfida: vincere la Champions League con tre squadre diverse e puntando al primo posto nella Liga dopo i trionfi in Inghilterra ed Italia.
Mourinho se ne va con il colpo di scena finale... sciogliendosi in lacrime tra le braccia di Moratti. Magari un pò di mancanza dell'Italia la sentiva già.

 
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...E ADESSO LA LUCE CHI LA ACCENDE?

Post n°52 pubblicato il 13 Maggio 2010 da skyliner999
 
Tag: Calcio

Un commento sulle convocazioni mondiali

SENZA STELLE Niente Cassano e niente Totti. Balotelli? Macchè! A questo punto direte Miccoli? Nemmeno. Il comandante Lippi punta sullo zoccolo duro(?) juventino e su alcuni fedelissimi come Zambrotta, Gattuso e Pepito Rossi. Passi quest'ultimo ma Cossu? Che ci fa nella lista dei 30 uno che normalmente farebbe fatica a trovare spazio anche in un'outsider del mondiale? Figuriamoci in una squadra che ha 4 stelle sulla maglia come la nostra...
La cosa che mi lascia oltremodo perplesso - e qui ritorniamo alla domanda che ponevo all'inizio - è che nella rosa, a parte Pirlo che comunque non viene da una stagione brillantissima come del resto gli altri campioni del mondo superstiti, non c'è un fuoriclasse capace di cambiare il volto di una partita con uno dei suoi colpi. E' vero che ci sono stati anni in cui avevamo uno squadrone (vedi il mondiale di Corea e Giappone) e siamo andati comunque incontro a delle figure barbine, così come è vero che Lippi in passato è stato capace di costruire i suoi successi juventini contando su squadre con una forte impronta "operaia"; degli onesti mestieranti della pedata nazionale più 2-3 fuoriclasse. Questa volta il tecnico ha deciso di rinunciare anche a quelli. La nostra speranza, quindi, è che il Ct vinca l'ennesima scommessa magari con l'esplosione di Rossi, Di Natale o Gilardino. Il bis all'impresa del 2006, però, sembra oltremodo difficile se teniamo conto che la difesa, reparto su cui Lippi ha costruito il trionfo berlinese, nelle ultime uscite ha fatto acqua da tutte le parti; per non parlare dell'imbarcata di goal che ha preso la Juve (3/4 del reparto azzurro) quest'anno.
Nemmeno il centrocampo se la passa meglio. Con Ambrosini (uno dei migliori nel Milan) lasciato a casa, restano il solito Gattuso che ha giocato poco, Camoranesi un desaparecido nel naufragio della Juventus e Candreva, uno dei maggior indiziati a non rimanere nella lista dei 23. Ma vieniamo alla madre di tutte le domande: perché Lippi ha fatto queste scelte? Semplice: prima di essere un allenatore è un uomo che nutre simpatie ed antipatie - motivo per cui Cassano e Miccoli sono rimasti a casa -  nonché un profondo senso di gratitudine nei confronti di uomini di cui si fida ciecamente. Speriamo che siano capaci di ripagare questa fiducia. D'altronde, il commissario tecnico ha vinto un mondiale e merita credito e la libertà di fare le scelte che ritiene più giuste malgrado non si possa essere d'accordo su alcune di queste. In un calcio malato dove i tifosi la fanno da padrona, con allenatori e giocatori che spesso si lasciano andare ad atteggiamenti maleducati e antisportivi, le convocazioni di Lippi, dettate da un sentimento così nobile, dovrebbero passare in secondo piano.  

GLI ALTRI Se Lippi ha fatto delle scelte poco popolari, non scherzano nemmeno Dunga, Maradona e Domenech (vabbè questa non è una novità). Il primo ha rinunciato a Pato ma anche ad Adriano e alla bandiera Ronaldo. El pibe de oro, invece, ha inspiegabilmente lasciato a casa Cambiasso e Zanetti ed ha rinunciato a qualsiasi terzino di ruolo.  A differenza di Lippi, però, i due tecnici hanno delle rose di primissimo livello, piene zeppe di fuoriclasse. Va di lusso anche allo spagnolo Del Bosque che si trova tra le mani uno squadrone con i vari Torres, Villa, Iniesta, Xavi, Puyol e Fabregas che viene dal trionfo dell'ultimo europeo. Non sarà di certo facile per loro affrontare un eventuale fallimento.
Quel simpaticone di Domenech, dal canto suo, non ha convocato Benzema e Nasri, puntando sulla stella Gourcouff e i grandi vecchi Henry e Anelka.
Il ct che ha riservato meno sorprese è stato Capello che si affida a Rooney, Gerrard, Terry e Lampard, quest'ultimo alla sua migliore stagione in Premier League chiusa con il primo posto del Chelsea.          

CHI RIMARRA' A CASA? I maggiori indiziati a non andare in Sudafrica a mio parere sono Sirigu, Bonucci, Cassani, Cossu, Candreva. A centrocampo si giocano due posti Marchisio, Montolivo e Camoranesi mentre in attacco rischiano Rossi e Quagliarella.
Difendere il titolo sarà dura ma su una cosa non deve esserci la minima perplessità: il nostro tifo per l'Italia.
 

 
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SHUTTER ISLAND

Post n°51 pubblicato il 18 Marzo 2010 da skyliner999
 
Tag: Cinema

Se avete voglia di andare al cinema e non sapete che film scegliere, vi consiglio caldamente la visione di Shutter Island, un fantastico thriller diretto dal maestro Martin Scorsese e interpretato da ottimi attori come Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley e Max Von Sydow.
La regia di Scorsese si sposa benissimo con l'ambientazione cupa e uggiosa dell'isola di Shutter dove sorge l'Ashecliffe, il manicomio criminale che ospita gli psicopatici più pericolosi del paese. Una di loro, Rachel Solando, evade dall'istituto senza lasciare alcuna traccia. Ad investigare sulla misteriosa scomparsa della donna, assassina dei suoi stessi figli, sono gli agenti federali Teddy Daniels (DiCaprio) e Chuck Aule (Ruffalo). Il loro compito non sarà facile, anche perché i due agenti devono vedersela non solo con l'ambiente ostile dell'isola, vessata da violenti temporali che rendono quasi impossibili le ricerche dell'evasa, ma anche con l'apparente quanto garbato e condiscendente ostruzionismo del dottor John Cawley (Kingsley) e del suo collega, il dottor Naehring (Von Sydow), entrambi luminari (seppur con metodi diversi) della psicologia. L'atmosfera dell'Ashecliffe ed i suoi ospiti, infine, hanno un effetto nefasto sull'equilibrio psichico dell'agente Daniels, un uomo con un passato ricco di tragedie e violenze. Daniels, infatti, è stato testimone dell'orrore dei campi di sterminio nazisti e non ha mai superato l'assassino della moglie, morta durante un incendio appiccato da un piromane che forse è rinchiuso proprio nella vecchia fortezza dell'Aschecliffe, il braccio del manicomio dove sono reclusi i maniaci più pericolosi. Le orribili apparizioni di Dolores Chanal (Michelle Williams), la moglie di Daniels, si fanno sempre più frequenti tanto da indurre lo spettatore a sospettare che dietro ad ogni sigaretta, bicchiere d'acqua o aspirina, si nasconda un'insidia, il tentativo di corrompere la lucidità dei due agenti.
I colpi di scena si susseguono fino al finale catartico del film, durante il quale ogni mistero si dissolve come neve al sole. Se volete fare un pò i fighi/e con il fidanzato/a, amico/a, ed ostentare la superiorità sboffonchiando il più classico "te lo avevo detto..." vi consiglio di fare molta attenzione ad ogni piccolo seme lasciato dal regista, ad ogni traccia che conduce alla verità sconvolgente ed inaspettata. Shutter Island è un film non banale, capace di tenerti incollato alla poltroncina fino ai titoli di coda. Imperdibile. Voto: 9,5            

 

 
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AVATAR: INDIANI CONTRO COWBOY IN SALSA MATRIX

Post n°50 pubblicato il 28 Febbraio 2010 da skyliner999
 
Tag: Cinema

Mentre gli addetti ai lavori sono ancora intenti a quantizzare il successo economico di questo mega blockbuster firmato da James Cameron, vi riporto con colpevole ritardo, lo so, le mie impressioni su un film che se per tanti aspetti (effetti speciali in particolare) è stato all'altezza della sua imponente campagna di marketing, per altri,  si è rivelato un "polpettone". Non fraintendetemi... scrivendo "polpettone" non intendo dare un'accezione negativa al mio giudizio, bensì sottolineare la commistione di tanti "ingredienti", sapientemente miscelati da un regista indubbiamente tra i migliori nel panorama mondiale. Mi spiego meglio: Avatar è un film nel quale convivono diversi messaggi. Da quello eco-pacifista - gli umani cattivi e avidi, distruttori del proprio mondo, ne invadono un altro, Pandora, dalla natura incontaminata - a quello tecnologico - l'avatar, infatti, non è altro che un contenitore genetico creato appositamente dagli umani e da loro utilizzato per sopravvivere all'ambiente ostile del pianeta alieno, oltre che per entrare in contatto con la tribù dei Na'vi. Per non parlare dei riferimenti alla "rete", attraverso la quale tutti gli esseri, viventi e non, sono collegati (un particolare interessante è costituito dall'estremità della lunga treccia dei Na'vi, utilizzata da quest'ultimi per "connettersi" agli animali e agli alberi) -, fino ad arrivare ai concetti di scontro tra "civiltà" e alle aperte critiche alla politica estera americana di stampo "bushista": il più chiaro indizio all'interno del film è stato il riferimento alla "guerra preventiva".
Ci sarebbero anche altri particolari da analizzare, ma visto che non è mia consuetudine "spoilerare", anche perché attirerei tuoni e fulmini di chi il film non l'ha ancora visto, mi limito a dire che molte scene mi hanno ricordato Matrix.
Insomma, Avatar è un film eco-fantastico in salsa "indiani contro cowboy", il tutto condito dall'immancabile storia d'amore tra l'ex soldato paraplegico Jake Sully e la bella Na'vi, Neytiri, e dalla spruzzata innovativa del 3d (in alcuni momenti, l'effetto è veramente impressionante ma, alla lunga, gli occhiali stancano la vista). Per James Cameron, dunque, missione compiuta non solo per il risultato al botteghino ma anche perché il regista di Titanic è riuscito a confezionare una pellicola che lancia messaggi positivi ad una vasta platea disseminata in tutto il globo. Per una volta, metto a tacere la mia voce critica interiore che si aspettava qualcosa in più e mi inchino alla sapienza di chi ha saputo amalgamare sapientemente ingredienti collaudatissimi. Voto: 7,5

 
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SHERLOCK HOLMES

Post n°49 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da skyliner999
 
Tag: Cinema

Locandina italiana Sherlock Holmes

Il primo pensiero che ho avuto sui titoli di coda è che Robert Downey Jr. è uno dei migliori attori in circolazione, capace di rendere godibile anche una trama zoppicante. Sia chiaro, questo adattamento cinematografico del più grande investigatore fittizio di tutti i tempi creato da Sir Arthur Conan Doyle, è godibile, ironico e con la giusta dose di suspence ma di certo non sarà ricordato come una pietra miliare del cinema. Insomma un film perfetto per il clima natalizio o per chi sta facendo ancora fatica a riprendere la routine dopo i bagordi festivi.
Guy Ritchie, regista di questo lungometraggio di 128 minuti, ha avuto vita facile nel confezionare questo blockbuster vista l'imponente mole di materiale disponibile sul personaggio.
A farla da padrona, ovviamente, è la straordinaria mente analitica di Sherlock che, a parte la minchiata della scena di combattimento con l'energumeno di turno in cui il protagonista anticipa tutte le mosse dell'avversario manco fosse Nostradamus, è propria dell'originale creatura di Doyle. A Ritchie va comunque il merito di aver proposto una versione molto lontana dal classico stereotipo del gentiluomo inglese intelligentissimo quanto asettico, proponendo al pubblico una versione più umana (diciamo pure incasinata); un genio sregolato (esilaranti gli esperimenti che conduce sul suo bulldog) infallibile nell'individuare e catturare il colpevole ma che stenta nei rapporti sociali (spesso Holmes si estranea dal mondo rinchiudendosi per settimane nel suo polveroso e disordinatissimo appartamento di Baker Street e in più il fido Watson sta per sposarsi). La sua mente eccelsa così si trasforma  in una sorta di arma a doppio taglio.
Due parole sui comprimari. Jude Law/Watson non mi ha convinto. Le difficoltà di una prima donna come Law, oscurata dalla bravura di Downey Junior, erano del tutto evidenti. L'unica cosa che rendeva interessante il personaggio era il fatto che avesse il vizio del gioco. Meglio Mark Strong nel ruolo del cattivissimo Lord Blackwood, il cui ritorno dalla morte suscita più di qualche brivido.
Un plauso, infine, per l'ambientazione. La Londra bagnata e crepuscolare di fine '800 è una città affascinante e misteriosa, perfetta per abbientarvi un giallo, in cui la propensione verso il progresso e la riscoperta dell'occulto si fondono in una miscela irresistibile. Da vedere. Voto: 7      
  

 
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WELCOME 2010!!!

Post n°48 pubblicato il 06 Gennaio 2010 da skyliner999
 
Tag: 2010

Dopo due settimane di vacanze natalizie dedicate alla famiglia e allo svago (nonchè alla magnadora :)), è tempo di tornare a concentrarsi sui progetti per questo nuovo anno, carico di aspettative e di buone intenzioni. Presto saranno pronte per voi nuove recensioni su quelle pagine, immagini e note che non smettono di farci sognare, arrabbiare, pensare...
A presto e che questo anno nuovo sia per tutti voi ricco di felicità e appagamento. 
 

 
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IRON MAN 2

Post n°47 pubblicato il 17 Dicembre 2009 da skyliner999
 
Tag: Cinema

Un ben ritrovato a tutti!

Dopo un pò di tempo, torno a postare sul mio blog. A causa dei miei impegni, purtroppo, i miei interventi si sono ridotti un pò al lumicino. Senza rubarvi ulteriore tempo, vi lascio al trailer del nuovo film su Iron man, interpretato dal bravo Robert Downey Jr. Tra le new entry del cast ci sono Scarlett Johansson nei panni della fatale Vedova Nera, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Don Cheadle a sostituire Terrence Howard nel ruolo di James "Rhodey "Rhodes/War Machine. Il ruolo del cattivo è affidato al rigenerato Mickey Rourke che interpreterà Whiplash. Confermata, invece, Gwyneth Paltrow che torna a vestire i panni della segretaria di Tony Stark, Pepper Potts. Il film uscirà in anteprima in Italia il prossimo 30 aprile, una settimana prima rispetto agli Usa. Buona visione. 

 
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IL SIMBOLO PERDUTO DI DAN BROWN

Post n°46 pubblicato il 21 Novembre 2009 da skyliner999
 
Tag: Libri


DAN BROWN "IL SIMBOLO PERDUTO", MONDADORI;
612 PAGINE BROSSURATO;
ISBN 978-88-04-59674-5;
EURO 24

Ben ritrovati!
Come promesso, vi posto le mie considerazioni sull'ultimo libro di Dan Brown (a questo link, http://blog.libero.it/planetkrypton/7843666.html, potete trovare il collegamento per leggere i primi capitoli). Nonostante la (eccessiva) lunghezza di questo tomo lasci immaginare un colpo di scena dietro l'altro, questa volta Brown delude il lettore. Certo, Washington è una città ricca di fascino e mistero per la sua stretta correlazione con la storia della massoneria ma non regge il confronto con la Parigi descritta ne' "Il Codice Da Vinci" né con la Roma di "Angeli e demoni". "Il simbolo perduto", purtroppo, non è all'altezza dei due precedenti romanzi aventi come protagonista il professor Robert Langdon.
I continui flashback rendono la narrazione frammentaria e discontinua, la ricerca del "simbolo perduto", poi, non ce la fa proprio a risultare affascinante come quella del Santo Graal. Mi hanno suscitato molti dubbi, infine, anche le reali motivazioni che spingono l'antagonista ad agire. I veri scopi di Mal'akh - rapitore del Gran Maestro massone Peter Salomon e la cui vera identità (forzatissima questa scelta narrativa dell'autore) si riesce ad intuire già 300-350 pagine prima della conclusione del libro - non convincono, così come non convince il risultato dell'ennesima ricerca-rebus di un Robert Langdon più appannato del solito. In tal senso, infatti, risulta decisivo l'apporto di un comprimario, Katherine Salomon, sorella del massone Peter, la cui brillantezza ed intelligenza a tratti supera quella del protagonista.
Nei romanzi di Dan Brown (e "Il simbolo perduto" non fa eccezione), però, c'è di buono che l'autore si rivela sempre un'ottima fonte di informazioni in merito ad eventi storici ed origini delle parole.
Sarà che i misteri cominciano a scarseggiare o sarà perché lo scrittore presenta per la terza volta lo stessa schema narrativo; fatto sta che "Il simbolo perduto" non sfonda. Voto: 5. 

 
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DALL'INFERNO ALLA BELLEZZA

Post n°45 pubblicato il 12 Novembre 2009 da skyliner999
 

Chi di voi ieri sera ha perso lo speciale di Che tempo che fa intitolato "Dall'inferno alla bellezza" con l'intervento di uno straordinario Roberto Saviano, ritagli oggi un pò del suo tempo per guardare una delle trasmissioni più belle e significative degli ultimi anni. Saviano è la coscienza del nostro paese, non un eroe ma un uomo che ha scelto di combattere contro chi fa scempio della nostra terra; non solo della Campania, badate bene, ma di tutta l'Italia. Saviano ha fatto una scelta coraggiosa e ne sta pagando le conseguenze. La sua pacatezza, il suo modo di raccontare al mondo la vita (e, purtroppo, la morte) di uomini e donne comuni, sconosciuti ai più, è il suo modo di omaggiare persone la cui esistenza non può e non deve cadere nel dimenticatoio. Io qui vi posto solo la prima parte della trasmissione, il resto è facilmente rintracciabile su Youtube. Grazie Roberto, per tutto quello che stai facendo per questo paese tanto bello quanto dannato.

 
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WIND OF CHANGE

Post n°44 pubblicato il 08 Novembre 2009 da skyliner999
 

Il 9 novembre del 1989 cadeva il Muro di Berlino. Dopo vent'anni, rivedere le facce degli abitanti della capitale tedesca stravolte dalla gioia  mi ridà fiducia e speranza nel domani. Alla faccia degli imprenditori della paura, dei terroristi, di chi ci vuole sempre divisi e di chi vorrebbe rinchiudersi nelle sue quattro mura e gettere la chiave perché si rifiuta di accettare il futuro che, inesorabilmente, avanza. Come il vento del cambiamento...

 
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LUCCA COMICS AND GAMES 2009: DIARIO DELL'AVVENTURA WORKSHOW "TESSITORI DI SOGNI"

Post n°43 pubblicato il 03 Novembre 2009 da skyliner999
 

Io e Spiderman

Ben ritrovati! Sono appena tornato a casa dopo quasi una settimana passata alla fiera di Lucca. Purtroppo, oltre a numerosi fumetti e ai disegni di autori straordinari, ho portato a casa anche una fastidiosa tosse. La mia presenza all'edizione di quest'anno la devo alla partecipazione al Workshow "Tessitori di sogni", una manifestazione che mira alla scoperta di nuovi talenti creativi. Insieme a me c'erano circa una ventina di altri artisti, tra scrittori e disegnatori, selezionati in tutta Italia. Tutte persone straordinarie e piene di talento, con cui il feeling è stato immediato. Grazie al Workshow abbiamo avuto l'occasione di ricevere utilissimi consigli dallo staff di Atlantyca Ent. sul come migliorare il nostro lavoro e abbiamo potuto rivolgere domande ad autori affermati come Michael Moorcock, Robert Gould, Donato Giancola, David Carlyle e Mario Pasqualotto. Insomma, un'esperienza esaltante che io e gli altri borsisti replicheremo il prossimo anno con un'altra settimana di corso. Per me non ci poteva essere una prima volta migliore alla fiera di Lucca. Ovviamente, ho approfittato della situazione per fare "alcuni" acquisti e ricevere disegni da autori incredibili come Gary Frank (Superman), Giuseppe Camuncoli (Spider-man), Gabriele Dell'Otto (Spider-man), Ethan Van Sciver (Flash) e Sal Abbinanti (Batman). Lucca Comics and Games è stata l'occasione per rincontrare lo sceneggiatore ed editor della Marvel C.B. Cebulski e conoscere un artista fantastico come Simone Bianchi, la cui simpatia e gentilezza mi ha colpito molto. Inutile dirvi che Lucca era affollatissima e che per strada giravano tanti Cosplayer dai costumi bellissimi. In conclusione, ho potuto finalmente conoscere di persona gli amici della redazione del sito World's Finest, con i quali ho passato una splendida serata.
Per avere un'idea "visiva" di questa bella esperienza vi rimando alla mia galleria di foto. A presto!

 
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CLASSICI DEL FUMETTO: LA MORTE DI GWEN STACY

Post n°42 pubblicato il 20 Ottobre 2009 da skyliner999
 
Tag: Fumetti

Signore e signori se qualcuno di voi si è malauguratamente perso il fumetto che ha sancito la perdita di "verginità" del genere supereroico, vi tocca assolutamente acquistare l'albo qui sopra. Si tratta di Spider-man Collection n. 41 che presenta l'ennesima ristampa di "The night when Gwen Stacy died", traducibile in italiano come "La notte in cui Gwen Stacy morì", una lugubre storia pubblicata negli Usa nel 1973 sul num. 121 della serie "Amazing Spider-man" in cui, appunto, ha perso la vita la fidanzata del nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere. Un albo che tuttora divide e fa discutere i fan del celebre supereroe della Marvel non solo per l'avvenimento in sé ma soprattutto per la vignetta qui sotto.

Lo vedete quello "Snap!" nella penultima vignetta? Il motivo del contendere è stato (e tuttora è) proprio questo particolare. E' stato Goblin, spietata nemesi di Spider-man, o proprio quest'ultimo a causare incidentalmente la morte di Gwen spezzandole il collo? All'epoca, la redazione della Marvel fu subissata da lettere di proteste e richieste di chiarimento. I fan rimasero sconvolti perchè in quegli anni la scelta degli autori - lo sceneggiatore Gerry Conway ne è il principale responsabile - di "uccidere" un personaggio di primo piano come Gwen era un qualcosa di assolutamente inaspettato e clamoroso. Fa sorridere, invece, pensare alla frequenza con cui oggi si ricorre allo stesso epediente per "resuscitare" le vendite di un comic-book; lo si fa talmente spesso che ormai il pubblico non reagisce più, anche perchè sa che la dipartita di un personaggio dei fumetti non è mai un evento definitivo (vedi alcuni casi celebri come la morte di Superman, Capitan America e Jason Todd, il secondo Robin). Ma perché la scomparsa di Gwen Stacy è così importante, allora? 1) Perché Gwen (escludendo vari cloni) a differenza di altri personaggi è tuttora morta; 2) La sua scomparsa rappresenta l'apice del nuovo corso inaugurato dalla Marvel che ha creato personaggi con tanti superpoteri quanti superproblemi, sdoganando - in un genere che si è auto-imposto gli stereotipi che, purtroppo, tuttora lo affligono - la fallibilità umana, le incertezze e le psicosi dell'uomo comune. Spider-man sbaglia proprio quando non avrebbe dovuto e la sua ragazza muore. Punto. Come nella vita reale, dunque, a certi errori non si può porre più rimedio. La drammaticità di questa saga, però, non si esaurisce con quanto accade a Gwen ma raggiunge il suo momento catartico nello scontro finale tra Goblin e Spider-man durante il quale il primo perde la vita (momentaneamente, è ovvio). Due numeri di "Amazing", due morti eccellenti. Un fumetto, questo Spider-man Collection 41, da non perdere sia per la qualità dei disegni e della sceneggiatura, sia per l'importanza intrinseca dell'avvenimento nelle vicende legate al Tessiragnatele... almeno fino alla prossima resurrezione.

 
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KITT, LA SUPERCAR ITALIANA E' DI PISA

Post n°41 pubblicato il 18 Ottobre 2009 da skyliner999
 
Tag: Tv

Nell'immaginario della mia generazione uno dei sogni più ricorrenti era quello di gridare "Kitt, turbo boost!" e saltare in alto, oltre l'ostacolo, con la macchina più cool degli anni '80, la Supercar del mitico Michael Knight. Nel 2008, l'ingegnere toscano Marco Valleggi ha realizzato questo sogno costruendosi la sua personale Kitt. L'ingegnoso Valleggi, infatti, ha trasformato una Pontiac Firebird Trans AM del 1982 in una versione incredibilmente somigliante alla macchina del celebre telefilm con tanto di comandi vocali e un computer capace di interloquire con il passeggero, esattamente come Kitt e per di più con la stessa timbrica. Se anche voi siete dotati dello stesso genio di Valleggi e volete costruire la vostra personale Supercar, troverete le istruzioni  sul sito www.kittsupercar.com. Intanto, io vi lascio alle immagini della versione italiana di una della auto più desiderate, specialmente da noi ex-bambini , di tutti i tempi.

  

 
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ANTEPRIMA: "IL SIMBOLO PERDUTO", IL NUOVO LIBRO DI DAN BROWN

Post n°40 pubblicato il 17 Ottobre 2009 da skyliner999
 
Tag: Libri

E' in arrivo in Italia "Il simbolo perduto", il nuovo libro di Dan Brown in uscita il prossimo 23 ottobre. L'autore de "Il Codice da Vinci" e di "Angeli e demoni" rimette in pista il professor Robert Langdon, la sua gallina dalle uova d'oro, questa volta alla prese con il rapimento di un massone americano e la consueta caccia ad un misterioso segreto legato ai simboli e all'archietettura di Washington Dc.
La pubblicazione dell'ultimo lavoro di Brown ha avuto un'ampia eco sui media, tanto è vero che, l'incipit del prologo è stato pubblicato, per ovvi motivi pubblicitari, sulla prima pagina del Corriere della sera (all'interno del giornale c'è anche il primo capitolo).
Per i lettori che hanno intenzione di acquistarlo o che incuriositi volessero farsi un'idea di come sia questo romanzo di 612 pagine per 24 euro (sic!) di spesa, potranno trovare qui sotto un link dov'è possibile leggere la trama, il prologo e primi due capitoli de' "Il segreto perduto". Dal canto mio, vi prometto che sul blog Planet Krypton troverete quanto prima una recensione succulenta del libro integrale, perciò, sull'anteprima mi limito a dire che l'inizio è interessante. Buona lettura! 

 http://www.librimondadori.it/web/mondadori/mediabox/sfoglialibro?_SfogliaLibro_WAR_SfogliaLibro_idScheda=ISBN_978880459674

 
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COMANDANTE LIPPI: ANALISI DI ITALIA-CIPRO 3-2

Post n°39 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da skyliner999
 
Tag: Calcio

Io di questa nazionale non so proprio più cosa pensare. Tanto sgangherata da beccare due goal da un dignitosissimo Cipro per poi, con il solito orgoglio e spinta anche dal pubblico di Parma, riuscire a rimontare e, addirittura, a vincere la partita. Non è normale.
Come non è normale l'ira funesta del "Comandante" Lippi a fine partita; adiratosi perché qualche spettatore del civilissimo pubblico del Tardini ha "osato" invocare il nome di Cassano e ha invitato i giocatori ad "andare a lavorare" dopo aver assistito alle due sberle incassate dall'Italia dai modesti ciprioti. Surreale. Come ci si può sorprendere, anzi, arrabbiarsi in quel modo per una civilissima contestazione? Tutte le attenuanti generiche (qualificazione raggiunta e cambio di 11/11 della squadra) non bastano a giustificare quello che fino al 25' della ripresa era stato un tonfo bello e buono. Cosa avrebbero dovuto dire i ciprioti allora? Loro, che erano fuori dai giochi da un bel pò, hanno dato il massimo manco dovessero qualificarsi; senza contare l'enorme divario tecnico tra le due squadre e il fatto che giocavano fuori casa contro i campioni del mondo!
C'è da aggiungere, poi, che dopo il 2-0, appena l'Italia ha reagito, il pubblico ha subito incitato gli azzurri, spingedoli fino alla vittoria giunta in zona Cesarini grazie alla tripletta di Gilardino (c'è il dubbio sul terzo goal ma Gila tocca la palla di Quagliarella prima che oltrepassi totalmente la linea).
I fischi e i cori (di una minoranza tra l'altro) di ieri sera, comunque, rappresentano il dissenso di chi non vuole vedere la propria nazionale giocare male e perdere, soprattutto contro un avversario che non è alla nostra altezza. Altro che vergogna. La realtà è che effettivamente manca un uomo di fantasia che accenda la luce lì davanti e, soprattutto, manca la solidità difensiva, la stessa sulla quale abbiamo costruito il trionfo in Germania. Se si becca goal con questa facilità, al mondiale non si va lontano. Un altro elemento che emerge dalla partita di ieri, inoltre, è che al momento non ci sono alternative valide ai senatori: i vari D'Agostino, Bocchetti, Pepe e Rossi non sono stati all'altezza della situazione, tanto è vero che le cose sono cambiate con gli innesti a centrocampo di Camoranesi e De Rossi. In passato ho sempre auspicato un rinnovamento ma se questi sono i risultati... 
Da qui al mondiale c'è ancora tempo e tre amichevoli (la prossima il 14 novembre contro l'Olanda) per lavorare e migliorare, ricordando che dal 2006 sono passati tre anni, un europeo ed una Confederations Cup fallimentari. Meglio spogliarsi dai titoli e lavorare a testa bassa.
Auguro a Lippi di riuscire a ritrovare la sintesi perfetta, la stessa che ci ha permesso di vincere un mondiale dopo 24 anni. Il carattere c'è, partiamo da quello.
D'altronde, il Comandante è un grande conoscitore di calcio e i risultati sono ancora dalla sua parte e fin quando sarà così (speriamo tanto tempo ancora) i critici avranno sempre torto.
Ciò non toglie che le "esondazioni" lippiane di ieri (fuggendo in quel modo dai microfoni Rai sembrava la caricatura del suo stesso imitatore di Quelli che il calcio...) sono del tutto fuori luogo anche se dettate dall'orgoglio di un uomo vincente che difende a spada tratta le sue scelte e i suoi uomini.
Sicuramente, però, meglio lui di un Maradona allucinante, allenatore di un'Argentina che ha guadagnato l'acceso alla fase finale del mondiale con il minimo sindacale (quarta nel girone sudamericano, ultimo posto disponibile) pur disponendo di uno squadrone esagerato e che, dopo la vittoria della sua nazionale per 1-0 in casa dell'Uruguay, ha gentilmente invitato i suoi critici a "succhiare"...
In confronto a quelle di Diego, le parole di Lippi sembrano quelle di un santo. L'importante è che non dimentichi che non solo lui ama la nazionale.      

 
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SILVER SURFER: REQUIEM

Post n°38 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da skyliner999
 
Tag: Fumetti

SILVER SURFER: REQUIEM
TESTI: J. MICHAEL STRACZYNSKI, DISEGNI: ESAD RIBIC;
PANINI COMICS, €12,00;
ISBN: 978 888343 904 9

Uno dei migliori comics che ho letto quest'anno. Norrin Radd, Silver Surfer, sta morendo.
Costretto da Galactus a diventare suo araldo per salvare Zenn-La, suo pianeta natale, dall'eterna fame dell'essere più potente dell'universo, Silver Surfer giunse sul nostro mondo come messaggero di morte per poi ravvedersi dopo aver riconosciuto la nobiltà nell'animo umano. Tale presa di coscienza fece sì che si ribellasse al volere del suo potente padrone. Da allora, Norrin spesso è ritornato sul nostro mondo. Questa volta, però, sarà l'ultima perché un morbo sconosciuto lo ha ormai ridotto in fin di vita. A nulla valgono gli sforzi di Reed Richards, Mr. Fantastic dei Fantastici Quattro, che tenta in ogni modo di salvargli la vita. Cosa rimane da fare, allora, ad un essere che ha solcato con la sua tavola d'argento le galassie, che ha visto nascere e morire mondi sconosciuti se non ritornare alle sue origini?
Straczynski è l'ideatore di un affresco narrativo commovente, sublimato dalle splendide tavole di Ribic, il cui stile è così simile a quello di un maestro come Alex Ross.
In un fumetto sorprendentemente bello, mai noioso e che consiglio di leggere anche a chi non ama questo genere, citerò solo una piccola ma significativa battuta della conversazione tra Silver Surfer e Spiderman, poco prima che Norrin Radd lasci definitivamente la Terra: "Siete un'unica razza con gli stesso obiettivi, gli stessi sogni, le stesse paure. Mangiate lo stesso cibo, dormite tutti nello stesso modo. Quindi dovete trovare un modo per differenziarvi... per giustificare il fatto di uccidervi gli uni con gli altri. Confini, nazioni, quartieri, religioni, nomi, moda. Uccidereste per un paio di scarpe. I vostri leader vi sfruttano per la loro sete di potere e voi siete felici di permetterglielo. In modo che possano uccidere quelli che avete deciso che non sono come voi. Siete una razza di folli".
Un alieno, un diverso per definizione, dunque, diviene la voce stessa della nostra coscienza. Il suo pensiero si trasforma in un'utopia irraggiungibile, resa tale dall'evidente imperfezione dell'uomo, ma anche nell'eredità spirituale di un essere quasi onnipotente giunto alla fine della sua esistenza. Silver Surfer ci chiede di essere migliori, di non limitarsi ad agognare un futuro positivo ma di fare, giorno dopo giorno, tutto ciò che è in nostro potere per costruirlo.
Agli autori va il merito di aver scelto il protagonista perfetto per una storia perfetta. Voto: 10.    

 
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CHECCO SHOW!

Post n°37 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da skyliner999
 
Tag: Tv

Un Checco Zalone da morir dal ridere!!!

 
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ITALIA IN SUD AFRICA MA CON UN BAGAGLIO DI INCERTEZZE

Post n°36 pubblicato il 11 Ottobre 2009 da skyliner999
 
Tag: Calcio

Il 2-2 contro l'Eire ci qualifica ai prossimi mondiali in Sud Africa ma quanta sofferenza. Ci pensa Gilardino a salvarci dalla beffa dei folletti troppo cresciuti del Trap che a pochi minuti dalla fine avevano la vittoria in pugno e noi nel sacco, esattamente come il famoso gatto del Giovanni nazionale.
Viene da pensare che la boccetta con l'acqua santa gli porti più sfiga che altro perchè la fortuna è ancora una volta dalla nostra parte e speriamo di non averla esaurita tutta nelle ultime uscite.
Ritornando alla partita, vanno sottolineate nuovamente le nostre carenze tecniche (un delitto lasciare Cassano a casa), una difesa in formato Emmenthaler e l'annoso problema delle palle inattive, sulle quali prendiamo sistematicamente goal (ieri ben due contro i modesti irlandesi). Di positivo resta il carattere e l'orgoglio di uomini investiti dalla gloria per il mondiale vinto in Germania. Su queste basi si può costruire molto ma questa volta è veramente dura. 

 
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