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Chiacchierata con Tito Faraci


Ciao a tutti!In occasione dell'Art.may.sound, la prima fiera del fumetto tenutasi a Bolzano, ho avuto l'occasione di conoscere uno dei più importanti sceneggiatori del fumetto italiano: Tito Faraci. Per chi non lo conoscesse (anche se dubito fortemente che sia così) posso dire che questo signore ha scritto numerosissime avventure di personaggi come Tex Willer, Dylan Dog, Topolino, Diabolik ed è stato anche l'unico autore italiano ad essersi cimentato su tre icone dei comic-books statunitensi: Spider-man, Capitan America e Devil.Lo scrittore, nel corso della manifestazione, ha presentato il suo ultimo lavoro, il racconto per bambini "Il cane Piero, avventure di un fantasma" (se ne parla approfonditamente nell'articolo postato qui sotto) edito da "Il battello a vapore". Per me, grande appassionato di fumetti, conoscerlo ed intervistarlo è stato un grande onore e un vero piacere. Devo dire che Tito, oltre ad essere un grande professionista, è una persona genuina, disponibile e simpatica. Prima di lasciarvi alla lettura dell'articolo, pubblicato sul quotidiano locale "Corriere dell'Alto Adige" lo scorso 31 maggio, vorrei già annunciarvi che molto presto posterò sul blog un'altra intervista, questa volta ad un grande disegnatore: Gabriele Dell'Otto!Stay tuned.      LO SCENEGGIATORE DI TEX: ART.MAY.SOUND PROMOSSA BOLZANO – Calato il sipario sull’Art.May.Sound, la festa del fumetto e della musica, ora è tempo di bilanci. «Siamo molto contenti di com’è andata. Durante la fiera è venuta molta gente anche da fuori Bolzano».Giacomo Morello, uno degli ideatori del festival, ha espresso così la sua soddisfazione: «Mi ha fatto molto piacere che gli stand abbiano attirato la curiosità anche di quelle persone che non si erano mai avvicinate prima al mondo dei comics».La ciliegina sulla torta della giornata conclusiva della manifestazione organizzata dal Centro giovani «Villa delle rose», dall’associazione «La strada» e da «Upload 2009 music contest festival», è stata la presentazione dell’ultimo libro di Tito Faraci, «Il cane Piero, avventure di un fantasma», tenutasi presso la libreria Mardi Gras sabato scorso. Il famoso sceneggiatore di fumetti, che ha realizzato numerose storie di personaggi come Tex Willer, Dylan Dog, Topolino e Diabolik, si è trovato nell’insolita veste di scrittore per bambini: «Questo libro per me rappresenta un cambio di scena. L’ho scritto con incoscienza, senza neanche sapere se e quando sarebbe uscito – rivela Faraci – Piero era il nome del cane immaginario dei miei figli, ai quali spesso raccontavo le sue avventure».Un ruolo decisivo nella genesi del libro di Faraci, edito da «Il Battello a vapore», lo ha avuto Federico Maggioni (già art director del «Corriere dei piccoli» e del «Corriere dei ragazzi»), l’illustratore del racconto: «Io e Federico lavoriamo nello stesso studio. Un giorno, lui vide sulla mia scrivania il primo capitolo del racconto e, dopo averlo letto, con mia grande sorpresa mi disse “bisognerebbe pubblicarlo”».Lo stesso autore, inoltre, ha svelato anche alcuni particolari della trama: «Mentre sta per attraversare la strada per andare a fare la pipì, Piero viene investito da un camion e si ritrova in un tunnel con una luce infondo. Per non fare il suo bisognino sul posto, decide di tornare indietro, senza sapere che quella scelta lo avrebbe trasformato in un fantasma».Faraci è uno scrittore dotato di una grande immaginazione ma, nel corso dell’intervista, ha anche dimostrato grande sensibilità nei confronti di quei giovani che tentano, tra tante difficoltà, la strada del fumetto: «Gli sceneggiatori sono poche decine e sostengono un mercato gigantesco. Questo è il segno di una crisi non solo della scrittura ma anche della lettura – spiega Faraci – Oltre che scrittore, infatti, mi ritengo anche un “lettore professionista”. Tentare di fare questo mestiere senza aver mai letto nulla è come cercare di coltivare senza avere i semi».Faraci, nel corso della sua carriera, si è anche confrontato con tre icone del fumetto statunitense: Spider-man, Capitan America e Devil.«La realizzazione del fumetto “L’Uomo Ragno e il segreto del vetro”,  ha rappresentato una sfida. Io e Giorgio Cavazzano, autore dei disegni, volevamo creare una storia completamente italiana e la Marvel, per fortuna, ci ha lasciato molta libertà d’azione – racconta lo scrittore – Nel caso di “Capitan America/Devil: doppia morte” disegnata da Claudio Villa, invece, c’è stata una supervisione diretta da parte della casa editrice, visto che, l’albo sarebbe uscito anche negli Usa». L’ultimo pensiero di Tito Faraci è per l’Art.May.Sound e sul connubio tra musica rock e fumetti: «Il rock e il fumetto hanno il problema comune di non essere accettati nel salotto buono della cultura ma hanno anche l’enorme pregio di essere forme d’arte da sempre vicine ai giovani».