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PASADENA


Vi ricordate cos'è successo il 17 luglio di 14 anni fa? Io sì, molto bene. Avevo 12 anni ed ero a New York a casa di mia zia. In quel pomeriggio torrido scesero in campo Italia e Brasile. Per l'ennesima volta la posta in palio era la Coppa del mondo. Vinsero loro dopo la drammatica sentenza dei rigori. Sbagliarono Baresi, Marcio Santos, Massaro e soprattutto Roberto Baggio, l'eroe del nostro mondiale americano. Un errore dal quale non si riprese mai più del tutto. Quella fu una finale al cardiopalma, degna di un torneo che l'Italia visse pericolosamente, sempre sul baratro dell'incubo che, però, si concretizzò solo in finale, nella maniera più crudele. I rigori. Sempre loro, quei maledetti. Da allora dovemmo aspettare 12 anni e la Germania, per esultare e festeggiare l'estasi della quarta stella.Nonostante Usa '94 non si concluse in gloria per l'Italia, io conservo un ricordo bello e struggente di una squadra quasi eroica per quanto era votata alla sofferenza e che in essa riusciva a trovare le forze per non mollare, per non arrendersi.La sconfitta contro l'Irlanda all'esordio, le vittorie in 10 contro Norvegia e Nigeria (dopo i tempi supplementari), il 2-1 contro una presuntuosa Spagna ed, infine, lo straordinario primo tempo contro la Bulgaria, battuta da 2 perle proprio di Roby Baggio. Il sogno s'infranse solo in finale contro il Brasile, nel caldo soffocante del Rose Bowl di Pasadena. Altri tempi, altro calcio che mi manca veramente tanto...