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COMANDANTE LIPPI: ANALISI DI ITALIA-CIPRO 3-2


Io di questa nazionale non so proprio più cosa pensare. Tanto sgangherata da beccare due goal da un dignitosissimo Cipro per poi, con il solito orgoglio e spinta anche dal pubblico di Parma, riuscire a rimontare e, addirittura, a vincere la partita. Non è normale.Come non è normale l'ira funesta del "Comandante" Lippi a fine partita; adiratosi perché qualche spettatore del civilissimo pubblico del Tardini ha "osato" invocare il nome di Cassano e ha invitato i giocatori ad "andare a lavorare" dopo aver assistito alle due sberle incassate dall'Italia dai modesti ciprioti. Surreale. Come ci si può sorprendere, anzi, arrabbiarsi in quel modo per una civilissima contestazione? Tutte le attenuanti generiche (qualificazione raggiunta e cambio di 11/11 della squadra) non bastano a giustificare quello che fino al 25' della ripresa era stato un tonfo bello e buono. Cosa avrebbero dovuto dire i ciprioti allora? Loro, che erano fuori dai giochi da un bel pò, hanno dato il massimo manco dovessero qualificarsi; senza contare l'enorme divario tecnico tra le due squadre e il fatto che giocavano fuori casa contro i campioni del mondo!C'è da aggiungere, poi, che dopo il 2-0, appena l'Italia ha reagito, il pubblico ha subito incitato gli azzurri, spingedoli fino alla vittoria giunta in zona Cesarini grazie alla tripletta di Gilardino (c'è il dubbio sul terzo goal ma Gila tocca la palla di Quagliarella prima che oltrepassi totalmente la linea).I fischi e i cori (di una minoranza tra l'altro) di ieri sera, comunque, rappresentano il dissenso di chi non vuole vedere la propria nazionale giocare male e perdere, soprattutto contro un avversario che non è alla nostra altezza. Altro che vergogna. La realtà è che effettivamente manca un uomo di fantasia che accenda la luce lì davanti e, soprattutto, manca la solidità difensiva, la stessa sulla quale abbiamo costruito il trionfo in Germania. Se si becca goal con questa facilità, al mondiale non si va lontano. Un altro elemento che emerge dalla partita di ieri, inoltre, è che al momento non ci sono alternative valide ai senatori: i vari D'Agostino, Bocchetti, Pepe e Rossi non sono stati all'altezza della situazione, tanto è vero che le cose sono cambiate con gli innesti a centrocampo di Camoranesi e De Rossi. In passato ho sempre auspicato un rinnovamento ma se questi sono i risultati... Da qui al mondiale c'è ancora tempo e tre amichevoli (la prossima il 14 novembre contro l'Olanda) per lavorare e migliorare, ricordando che dal 2006 sono passati tre anni, un europeo ed una Confederations Cup fallimentari. Meglio spogliarsi dai titoli e lavorare a testa bassa.Auguro a Lippi di riuscire a ritrovare la sintesi perfetta, la stessa che ci ha permesso di vincere un mondiale dopo 24 anni. Il carattere c'è, partiamo da quello.D'altronde, il Comandante è un grande conoscitore di calcio e i risultati sono ancora dalla sua parte e fin quando sarà così (speriamo tanto tempo ancora) i critici avranno sempre torto.Ciò non toglie che le "esondazioni" lippiane di ieri (fuggendo in quel modo dai microfoni Rai sembrava la caricatura del suo stesso imitatore di Quelli che il calcio...) sono del tutto fuori luogo anche se dettate dall'orgoglio di un uomo vincente che difende a spada tratta le sue scelte e i suoi uomini. Sicuramente, però, meglio lui di un Maradona allucinante, allenatore di un'Argentina che ha guadagnato l'acceso alla fase finale del mondiale con il minimo sindacale (quarta nel girone sudamericano, ultimo posto disponibile) pur disponendo di uno squadrone esagerato e che, dopo la vittoria della sua nazionale per 1-0 in casa dell'Uruguay, ha gentilmente invitato i suoi critici a "succhiare"...In confronto a quelle di Diego, le parole di Lippi sembrano quelle di un santo. L'importante è che non dimentichi che non solo lui ama la nazionale.