PENSO POSITIVO

Post N° 219


STRAGE IN UN CAMPUS IN VIRGINIA
All'indomani della più grave strage nella lunga storia di sparatorie solitarie, 33 morti, nel paese a lutto si riaccende la polemica fra i fautori del diritto ad avere armi e chi invece ne chiede la proibizione.Io ho sempre considerato gli Stati Uniti il paese dalle mille contraddizioni, dove è concesso a tutti se maggiorenni di possedere armi, ma per armi non si intende la sola rivoltella da tenere in casa o in negozio, al fine di fronteggiare qualche malintenzionato, ma qualunque tipo di armi, con poche limitazione, cioè una persona può entrare in un’armeria e acquistare un fucile automatico senza problemi.Ma questa è una libera scelta della gente, nella carta costituzionale fatta secoli fà dai padri fondatori è stato scritto nero su bianco e da allora nulla è mai cambiato, la maggior parte degli americani vuole che sia così, addirittura i fucili li mettono nei premi delle raccolte punti al supermercato o li danno in omaggio se apri un conto in banca.Ho visto un po’ di tempo fa il film documentario BOWLING AT COLUMBINE che narrava della strage fatta da due ragazzi in un college e metteva in evidenza in tutta la sua drammaticità il problema delle armi.Allora ho capito, ho capito che non devono stupirsi se poi avvengono fatti del genere, se all’ingresso delle scuole bisogna passare attraverso il metal detector, se nella società americana vige una legge da far west le lacrime versate dopo una strage così orrenda, sono lacrime da coccodrillo.