Creato da pneverona.3circ il 21/02/2008
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croce bianca riaperta la cava di ghiaia

 


 l'Arena Lunedì 7 Aprile 2008

  
 CROCE BIANCA. I residenti scrivono una lettera di protesta ai consiglieri per blindare il sito Borotto-Bertacchina
Viene riaperta una cava, è polemica
La denuncia: «Il nostro territorio è stato tartassato, l’aria è irrespirabile Non meritiamo disagi e danni alla salute»

Anna Zegarelli
Non hanno pace i quartieri di San Massimo e Croce Bianca. Non è servito che gli studi internazionali promossi a livello europeo abbiano denunciato che questo territorio risulti il più devastato dall’opera di escavazione per la produzione di ghiaia. Presto verrà riaperta e ampliata, seppure temporaneamente la cava Borotto-Bertacchina in via Bacilieri al civico 7. Eppure era stata chiusa per esaurimento dell’attività estrattiva. Ora il comitato di quartiere è pronto a combattere per il diritto a vivere su di un territorio lontano dalla presenza continua di camion, polvere e rumore. Hanno così inviato a tutti i consiglieri comunali una lettera dove espongono i loro timori ma anche annunciano che non rimarranno inerti a guardare la loro zona che si impoverisce. A giorni la commissione urbanistica comunale dovrà esprimere un parere riguardo la richiesta che a detta del “Comitato vie Bacilieri, De Pinedo, Bionde, Turbina e zone limitrofe”, è già passato con parere favorevole dalla terza Circoscrizione. «Il nostro quartiere è ubicato in una zona della città martoriata da una presenza incredibilmente elevata di attività estrattive», scrivono, «la concentrazione di cave e delle inevitabili conseguenze negative sugli abitanti determina una qualità della vita decisamente bassa e un degrado ambientale notevolissimo. Immaginate le emissioni di gas di scarico, continue e costanti per anni, dettate dal passaggio dei camion utilizzati per il trasporto conseguente all’attività estrattiva».
Nella missiva il comitato fa appello ai problemi di inquinamento atmosferico della città. «La presenza di polveri sottili, notoriamente riconosciuta come causa di cancri e malattie degenerative dell’apparato respiratorio, è già tristemente al di sopra dei limiti previsti: sono stati superati i limiti per ben 149 giorni nel 2007. Siamo tra le peggiori città in Italia. Quando siamo venuti a conoscenza della richiesta di ampliamento della Bertacchina non volevamo crederci. Provate solo per un attimo ad immaginare di dovere convivere con una polvere continua e costante per anni, che invade le vostre case e le strade. Croce Bianca e San Massimo sono quartieri sui quali gravano numerosi progetti di grande impatto sul territorio (Tav, strada di gronda, solo per citarne alcuni). La situazione è già molto difficile e la nascita dei tanti comitati, tra i quali il nostro, è un chiaro segnale del forte disagio della cittadinanza in questo lato della città. Siamo stremati dalle decisioni che non tengono conto della qualità della vita degli abitanti. Per questo», concludono, «vi chiediamo considerare che gli abitanti delle zone limitrofe alle cave hanno già subito per anni un disagio dovuto ai camion per il trasporto del materiale da escavazione. Non ne meritano altri». 

 

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PERCHE' SI VOTA IL 13 APRILE?

 La scelta della data del 13 aprile per il voto in alternativa a quella del 6 di aprile può apparire casuale ma non lo è affatto: votando il 6 aprile,
infatti,
i parlamentari alla prima legislatura non rieletti non avrebbero maturato la pensione, votando invece come stabilito dal Consiglio dei Ministri il 13 aprile, ovvero una settimana dopo, acquisiranno la pensione''. ''E poi parlano di voler fare election day per ridurre i costi della politica -ironizza- Ben altri saranno i costi di queste pensioni, non solo in meri termini quantitativi, ma anche per il messaggio dato al Paese, perché questo è il tipico esempio di come fatta la legge viene subito Trovato l'inganno''. MORALE DELLA FAVOLA 300.000.000  di EURO, DI PENSIONI  PER QUESTA GENTE CHE DOPO POCHISSIMI MESI SENZA FAR NULLA GIA' HANNO UNA PENSIONE DI PLATINO ALLA FACCIA DEI PENSIONATI che spesso non arrivano alla famosa terza settimana.....

 
 
 

TUTTI SCHIAVI DI STATO

QUOTIDIANAMENTE SUBIAMO UNO STATO OSTILE PERCHE':

-CI RAPINA IL 70% DI CIO' CHE PRODUCIAMO.

-CI SPREME CON OLTRE 120 NUOVE TASSE PER MANTENERE I COSTI DEL CARROZZONE ITALIA E I PRIVILEGI DEI PARASSITI.

-SI INVENTA "L'ASPORTAZIONE" PER LEGGE DEL 30% DEL VALORE DEI TERRENI PRODUTTIVI:MILIONI DI EURO DALLA POPOLAZIONE ALLA BUROCRAZIA DI STATO.

-CI OBBLIGA( PER AVERE UNA VITA AL LIMITE DEL DECORO) A LAVORARE 10-13 ORE AL GIORNO, A VOLTE IN MODO PRECARIO O IN NERO.

-RENDE IMPOSSIBILE E BUROCRATICO IL LAVORO AUTONOMO IMPONENDO LIBRI CONTABILI E VERIFICHE CON GLI STUDI DI SETTORE(OVVIAMENTE PER LE BANCHE E GRANDI REALTA' ECONOMICHE GLI STUDI DI SETTORE NON ESISTONO!!!!).

-DISINCENTIVA LA CREAZIONE DELLA FAMIGLIA.

-IMPEDISCE ALLE COPPIE DI POTER PROCREARE.

-NEGA IL DIRITTO AD UNA DEGNA INFANZIA, AD UNA DEGNA VECCHIAIA E NON FAVORISCE UNA ESISTENZA SERENA E CIVILE.

-RENDE LA SOCIETA' SCHIAVA DELLE BANCHE, ASSICURAZIONI E FINANZIARIE CHE GESTISCONO I NOSTRI MUTUI, IL NOSTRO TFR, I CONSUMI.

-CI NEGA IL DIRITTO ALLA SICUREZZA PER ABBANDONARCI VOLONTARIAMENTE ALLA MICROCRIMINALITA' LOCALE  ED ESTERA CHE IMPUNEMENTE E' LIBERA DI AGIRE.

-AMINISTRA LA GIUSTIZIA CON TEMPI E MODI CHE, INESORABILMENTE, LA TRASFORMANO IN INGIUSTIZIA COME SPESSO CI RICORDA L'EUROPA CHE AMMONISCE E SANZIONA L'ITALIA.

-NEGA AL POPOLO VENETO IL RICONOSCIMENTO DELLA SUA CULTURA, STORIA, LINGUA, DELLE SUE TRADIZIONI, NEL CONTEMPO NEGA IL DIRITTO ALL'IDENTITA' , ALLA LIBERTA' E  ALL'AUTOGOVERNO.

 
 
 

Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 25 Maggio 2008 da pneverona.3circ

UN ESEMPIO CONCRETO  DI EFFICIENZA DELL’AUTONOMIA

In Val Venosta, nel vicino Alto Adige, solo fino ad un decennio fa si riteneva che la ferrovia Bolzano- Merano-Malles fosse superata e dovesse essere soppressa.

Venne infatti chiusa e sul sedime cominciavano a crescere arbusti sempre più robusti ed invasivi. Ma nel 2001 "re" Durnwalder, sulla spinta del forte ambientalismo locale, decise di reinventare questa tratta ferroviaria e di ricostruirla. Affidò ad una ditta locale, controllata dalla Provincia Autonoma, (STA, Strutture Trasporto Alto Adige) la progettazione della ferrovia, avviò un confronto serrato con i sindaci scettici e con una popolazione stanca dei disservizi della vecchia tratta e impose tempi brevi sia per la progettazione che per la consegna dell’opera: solo quattro anni.

Praticamente nei tempi previsti (c’è stato un lievissimo ritardo), la società ha consegnato alla Provincia l’opera realizzata. Sono state ridisegnate le linee, addolcite le curve, sostituita la massicciata, eliminati ben 54 passaggi a livello e abbattute tutte le barriere architettoniche: dalle banchine passeggeri si sale sulla carrozza senza alcuno scalino, è l’unica ferrovia europea priva di barriere architettoniche. Ma c’è di più: "Mai il ritardo supera il minuto, - dice Helmuth Moroder tanto che qui la gente regola l’orologio sul passaggio del treno".

Si prevedeva l’obiettivo di un milione di passeggeri l’anno, ma il 2007 si è concluso con un incredibile successo: i passeggeri sono stati oltre due milioni.

Il treno della Valle Venosta oggi è una attrazione turistica, dove si sale con le bicicletta e si ridiscende pedalando lungo le attrezzate ciclabili, sempre esterne al traffico, immerse nella natura, fino a Bolzano. Grazie al treno si rifrequentano i masi in quota, si trascorrono i fine settimana con le famiglie unite alla riscoperta del territorio. Ora gli otto treni sono insufficienti, è necessario acquistarne altri quattro.

Con questa ferrovia in un solo anno si sono risparmiati almeno quattro milioni di chilometri in automobile e mille tonnellate di anidride carbonica non sono state gettate nell’aria.

E dopo questo passo, sempre con l’efficienza dimostrata fino ad oggi, il treno aspira a diventare internazionale; si collegherà infatti alla rete ferroviaria svizzera nell’Engadina e a breve anche con Landeck, in Austria. Se si fosse fatto un referendum fra la popolazione, con l’esperienza del treno fino ad allora vissuta, la scelta di reinvestire nella ricostruzione sarebbe stata bocciata.

Il costo dei 60 chilometri ricostruiti? 115 milioni di euro, quanto costano i due chilometri della circonvallazione stradale di Moena, o della circonvallazione di Naturno in Val Venosta.

Per percorrere la tratta intera si impiegano 82 minuti, con fermate in 17 stazioni, il costo del biglietto è di quattro euro.

Il treno della Val Venosta ha incuriosito altre località altoatesine ed oggi si discute di riproporre la vecchia ferrovia fra Caldaro e Bolzano e ricostruire quella della Val Pusteria.”

                                                                       Fogiato 23.05.2008

 

 
 
 
 
 

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