PENSIERI IN LIBERTA'

INPS, provvedimento inutilmente frettoloso


Da alcuni anni devo pagare dei contributi all'INPS, per una COLF. Nulla di speciale. Finora la cosa era liscia: l'INPS mi inviava i bollettini in bianco, un patronato (130€ l'anno!) mi comunicava i dati da inserire, io scrivevo e pagavo alla posta. Costoso, ma ero sicuro di non sbagliare e di pagare lo stipendio alla colf rispettando le normative e il contratto di lavoro.Pochi giorni fa una lettera del presidente INPS: da aprile 2011 (compreso) si paga solo col MAV precompilato allegato, oppure su internet, o in banca o dai tabaccai. Benissimo, finalmente! Pare un colpo di genio.Ma il MAV era compilato con dati incompleti e in parte errati. Sul sito INPS compilo un nuovo MAV con i dati orari corretti e l'INPS ricalcola il totale da pagare: sono 530€! Secondo i calcoli del patronato erano circa 301€.Ho fatto alcune prove: i computer INPS prevedono nel mio caso 325 ore trimestrali, e calcolano i relativi contributi in 321,75€. Variando le ore e portandole a 324 (un'ora in meno) l'importo dei contributi diventa, secondo loro, 498,96€.Non che l'errore di per sé sia gravissimo: lo diventa perché indica chiaramente che chi -dirigenti, ditte, società varie- ha predisposto il sistema non ha svolto neppure quei controlli minimi necessari ad assicurarne il buon funzionamento. Bastava prendere qualche decina di rapporti di lavoro, inserirne i dati e verificare "a mano" i risultati. Un lavoro di una mezza mattina, per un ragioniere neppure troppo esperto.Invece i dirigenti INPS, a ridosso della scadenza per il pagamento, hanno pensato bene di modificare le modalità per il pagamento, inviando in molti casi bollettini precompilati errati e imponendo, a chi vuole correggerli, un percorso ad ostacoli che termina con richieste di importi assurdamente sbagliati. Naturalmente non potevano mancare, come da copione borbonico, le pene severissime: da 100 a 500€ per anche un solo giorno di ritardo!Inoltre si deve considerare che tutti i metodi (reti amiche, banche etc.) utilizzabili per il pagamento dipendono dai computer dell'INPS, quindi anche presso di loro i calcoli saranno errati. Il che implica che un cittadino desideroso di rispettare le norme e non avere assurde sanzioni, ad oggi (5 aprile, mancano 5 giorni alle "severissime pene"), non può pagare il dovuto all'INPS se non ha la "fortuna" di rientrare fra quei pochi fortunati che hanno ricevuto un MAV corretto.Mi rivolgo alla dirigenza INPS, e specialmente al presidente Antonio Mastrapasqua, che ha firmato la lettera che con toni trionfalistici ci informa delle novità. Spero che dimostri di essere una persona seria, applicando le "pene severissime" (ovverosia cacciandoli) a quei dirigenti che hanno predisposto ed attuato un piano abborracciato, privo delle necessarie ed anche banali verifiche e facendo quindi fare a tutto l'istituto una gran brutta figura, oltre che a dilapidarne i soldi (nostri, lo ricordo).A conclusione di questo lungo sfogo (mi serviva proprio), mi piacerebbe sapere:1) Quali dirigenti INPS hanno studiato il sistema e lo hanno verificato prima di obbligare tutta l'Italia ad usarlo;2) Se quei dirigenti subiranno una qualche penalizzazione per la loro manifesta incapacità;3) Quanto è costato questo sistema;4) Le verifiche si potevano fare con un ragioniere qualsiasi in una mezza mattinata, prendendo a caso una decina di rapporti di lavoro e verificando gli importi. Perché non è stato fatto?5) I MAV arrivano ben marcati con il logo della Banca Popolare di Sondrio. Non la conosco. Però sono sicuro che nel nostro paese ha meno sportelli delle Poste, quindi per molte persone il pagamento sarà come minimo più scomodo. Inoltre, alle poste il bollettino costava poco più di un euro, mentre tutte le altre modalità previste costano di più, fino ad anche 4 o 5 euro. Qual'è il motivo di questo cambiamento di gestore?Sarei felice se Mastrapasqua rispondesse a queste domande. So che non lo farà, sarà certamente oberato di impegni, ma spero che un qualche dirigente legga e lo informi. Anche perché se lui scrive (a mie spese) a me, e per comunicarmi cose al momento inesatte, non vedo perché io non possa (e come al solito sempre a mie spese!) scrivere a lui chiedendogli chiarimenti, dato che i miei soldi contribuiscono al suo lauto stipendio.Per maggiori informazioni sui disguidi del nuovo sistema di pagamento dei contributi INPS si può anche leggere QUI e QUI.Si ringrazia Winesurf per l'immagine in testa a questo post.